Arundhati Roy, la voce dell’India

Ne IL Dio delle piccole cose c'è l'India delle caste e della condizione femminile

di LAURA DE BENEDETTI
6 marzo 2025

Il Taj Mahal in India

Un esempio emblematico di come la scrittura possa essere un viaggio nell'anima di un Paese è rappresentato dalle opere di Arundhati Roy, scrittrice e attivista indiana, che ha scritto il romanzo "Il dio delle piccole cose, nelle quali l'India emerge non solo come sfondo, ma come protagonista viva e complessa, con le sue contraddizioni, la disuguaglianza sociale, le caste, la condizione femminile e i conflitti politici: il viaggio dunque non è solo geografico e visivo ma anche culturale, volto a comprendere una realtà così stratificata e così differenziata, a seconda delle regioni attraversate.

I tour vanno dal Kashmir, il 'paradiso terrestre', all Ladakh, dove monasteri buddisti e villaggi remoti si stagliano tra montagne imponenti. A scelta si può raggiungere Mumbai, l’anima cosmopolita dell’India moderna, o Goa, con le sue spiagge dorate, o ancora andare alla scoperta di Calcutta. Tra le tante opportunità anche il Rajasthan, la terra dei Maharaja, una delle regioni più affascinanti e ricche di storia, famosa per le sue colorate città: Jaipur, la "Città Rosa", Jodhpur, la "Città Blu" e Jaisalmer, la "Città d'Oro" o visitare la capitale Delhi, senza perdersi Agra, famosa in tutto il mondo per il Taj Mahal.