Il Ginestreto del Vesuvio, Napoli, Campania
Le pendici del vulcano tra marzo e ototbre sono di varie tonalit di giallo: tre diverse ginestre fioriscono cn ritmi diversi

Un ginestreto sul Vesuvio (credit Laura De Benedetti)
Sul Vesuvio lo spettacolo della fioritura della Ginestra dura dalla primavera all'autunno. Infatti esistono tre tipi di ginestre sotto forma di fiori, arbusti e veri e proprio alberi che fioriscono a ritmo diverso tra aprile e ottobre. Risalendo a piedi lungo il Vulcano attivo, dunque, si cammina in quello che è un vero e proprio ginestreto. Il colore giallo è diffuso lungo i pendii e persino nella bocca del vulcano. Non mancano comunque altre tipologie di fiori che rendono il paesaggio, già spettacolare, prima nella caldera del vulcano più antico, poi, una volta giunti in vetta, con vista sul golfo di Napoli, le isole, il mare, se possibile ancora più suggestivo.
La Ginestra odorosa, la Ginestra dei carbonai e la Ginestra dell’Etna colorano il paesaggio con sfumature di giallo intenso, caratterizzando vaste aree del Parco Nazionale del Vesuvio e conferendo al territorio un aspetto unico. Queste piante, appartenenti alla famiglia delle leguminose, si distinguono per la loro capacità di colonizzare ambienti difficili, come quelli vulcanici, contribuendo al processo di rigenerazione della vegetazione.
La Ginestra odorosa, o Spartium junceum, è un arbusto tipico degli ambienti soleggiati della macchia mediterranea e della gariga. Fiorisce tra maggio e luglio con grandi fiori profumati di un giallo brillante, mentre i suoi rami, ricchi di tessuto fibroso, venivano utilizzati in passato per ottenere una fibra tessile pregiata. Già i Cartaginesi la impiegavano per la produzione delle vele delle navi, sfruttandone la resistenza.
La Ginestra dei carbonai, nota con il nome scientifico di Citisus scoparius, ha l’aspetto di un cespuglio fitto di rami e germogli. Predilige ambienti caldi e fiorisce tra agosto e ottobre, producendo piccoli fiori ermafroditi di un giallo intenso. I suoi rami, poco infiammabili, venivano utilizzati per realizzare scope e per coprire la parte superiore delle carbonaie, rallentando la combustione della legna e facilitando la produzione di carbone.
La Ginestra dell’Etna, Genista aetnensis, è una specie endemica della Sicilia, tipica dei versanti del vulcano da cui prende il nome, dove cresce fino a oltre duemila metri di altitudine. Fu introdotta artificialmente sul Vesuvio a partire dal 1906 per consolidare i pendii privi di vegetazione ed esposti al sole, favorendo la ricolonizzazione dell’ambiente.