Pordenone Città della cultura 2027, cosa vedere, cosa gustare

Il capoluogo di provincia del Friuli Venezia Giulia proclamato dal Ministero della Cultura è una città ricca dal punto di vista culturale e architettonico. Non mancano verde e gastronomia

di LAURA DE BENEDETTI
12 marzo 2025
Veduta di Pordenone dall'alto

Veduta di Pordenone dall'alto

Pordenone sarà Città della Cultura 2027, un riconoscimento che premia il suo ricco patrimonio storico, artistico e culturale. Questo traguardo rappresenta un'opportunità per valorizzare il territorio e le sue eccellenze, attirando visitatori e promuovendo nuove iniziative.  La città si è candidata presentando oltre 50 progetti da realizzare nell’arco del 2027, in cui la cultura è il collante che lega lavoro, impresa, accessibilità, sostenibilità, giovani generazioni, partecipazione e rigenerazione urbana. Il documento è stato costruito assieme alla città e la sua provincia, attraverso un lungo percorso di ascolto e coinvolgimento di cittadini, associazioni, categorie, aziende, comuni, enti sociali. 

Cosa fare a Pordenone

Il ponte di Adamo ed Eva sul fiume Noncello a Pordenone
Il ponte di Adamo ed Eva sul fiume Noncello a Pordenone

La città offre numerose attività per chi desidera scoprirne il fascino. Il nome deriva da ‘Porto sul Noncello’, il fiume cui la città ha legato la propria vita attraverso i secoli. Passeggiare lungo Corso Vittorio Emanuele II permette di ammirare eleganti palazzi storici e vivere l'atmosfera tipica di un centro ricco di storia. Gli appassionati di arte possono visitare il Palazzo Ricchieri, sede del Museo Civico d'Arte, che custodisce opere dal Medioevo al Novecento. Per chi ama la natura, il Parco San Valentino e il Parco Galvani offrono spazi verdi ideali per una pausa rilassante. 

Cosa vedere a Pordenone

Il centro storico è un susseguirsi di edifici di grande valore artistico. La Cattedrale di San Marco, con il suo imponente campanile, ospita affreschi di Giovanni Antonio de' Sacchis, noto come il Pordenone. Il Palazzo Comunale, in stile gotico-veneziano, si distingue per la sua elegante loggia. Per gli amanti dell'arte contemporanea, la Galleria Harry Bertoia ospita esposizioni temporanee di rilievo.  Pordenone è anche sede di importanti eventi culturali come il Pordenonelegge, festival letterario che richiama autori di fama internazionale, e Le Giornate del Cinema Muto, uno degli appuntamenti più prestigiosi per gli appassionati del cinema delle origini.

Il Palazzo del Municipio

Pordenone, il palazzo del Comune
Pordenone, il palazzo del Comune

Edificato nel XIII secolo, il Palazzo del Municipio, noto come "lozza", comprendeva una loggia inferiore destinata all’amministrazione della giustizia e una sala superiore usata come deposito e spazio per eventi pubblici.

Nel 1542, Pomponio Amalteo arricchì la facciata con pinnacoli gotici e una torre con orologio, balcone per proclami e campana civica. Nel 1626, la sala superiore fu decorata da Alessandro Varotari, detto il Padovanino, con un dipinto raffigurante San Marco e la Giustizia. Nel XIX secolo, il palazzo ospitò la Pinacoteca cittadina fino al trasferimento al Museo civico di Palazzo Ricchieri nel 1970. Negli anni Venti del Novecento, l’architetto Cesare Scoccimarro ampliò il palazzo per accogliere gli uffici comunali, un intervento seguito negli anni Cinquanta dalla realizzazione di una galleria ad arcate pensili su progetto di Ignazio Cardarella.

Piazza San Marco a Pordenone

Piazzetta San Marco a Pordenone
Piazzetta San Marco a Pordenone

Nel XIX secolo, l’attuale Piazza San Marco era chiamata Piazzetta di Sotto. Qui si sviluppò il primo insediamento di Pordenone, vicino al fiume Noncello, dove sorgeva un porto commerciale conteso tra il Patriarcato di Aquileia e Treviso nel XIII secolo. A est, la piazza era chiusa dalla torre-porta Furlana.  Dopo un incendio nel 1318, le abitazioni medievali furono ricostruite, conferendo alla piazza l’aspetto attuale. Negli anni ’30 dell’Ottocento, l’ampliamento della via tra la Loggia e la porta Furlana comportò la demolizione delle case sul sagrato del Duomo, donando maggiore respiro allo spazio urbano. Nel 1939 fu realizzata una fontana ottagonale su progetto di Pietro Zanini, con testine di leone da cui sgorga l’acqua.

Il Campanile di San Marco

Il Campanile di San Marco, sebbene separato dal Duomo, ne faceva parte integrante nel progetto originale. La costruzione, in cotto e caratterizzata da lesene e archetti ciechi, si concluse nel 1347 fino alla cella campanaria, ma l’anno successivo un terremoto danneggiò i capitelli angolari. La cella campanaria, coronata da una cuspide ottagonale, fu oggetto di restauri dal XVI secolo in poi. Si affaccia su piazza San Marco.

Lo Studiolo del Pordenone

Affacciato su Piazza San Marco, il cosiddetto "studiolo del Pordenone" è un edificio nato dall'unione di costruzioni tra il XIV e il XVII secolo. Nel 1989, il restauratore Giancarlo Magri scoprì un ciclo di affreschi attribuito a Giovanni Antonio De’ Sacchis, detto il Pordenone, databile attorno al 1520. Le decorazioni, ispirate alla classicità, raffigurano scene mitologiche come Ercole che uccide il leone di Nemea, la Condanna di Sisifo e il Supplizio di Tantalo. L’edificio, in parte privato e in parte di proprietà della Fondazione Friuli, potrebbe essere reso accessibile al pubblico in futuro.

Piazza Cavour

Nota in passato come Piazzetta di Sopra, Piazza Cavour sorgeva oltre la Porta de Sora, conosciuta anche come porta trevisana o porta delle Beccarie per la presenza di macelli. La piazza era delimitata da un ponte levatoio in legno, anticipato da due piramidi laterali, e un secondo ponte collegava la Torretta dell'orologio alla porta trevisana, superando il fossato formato dalle rogge Codafora e dei Mulini. Gli edifici circostanti erano inizialmente modesti, fino alla costruzione, nel XVII secolo, del Palazzo Badini in stile veneziano. Crocevia di traffici e scambi, la piazza collegava la via per Treviso alla Contrada Maggiore e si diramava verso i borghi di Sant'Antonio e della Colonna. Con la realizzazione della strada regia postale nel primo Ottocento, l'importanza dello snodo viario crebbe ulteriormente. La piazza assunse nel tempo diverse denominazioni: da Piazza Centrale a Piazza Cavour nel 1882, fino a diventare Von Belw-Strasse durante la Prima Guerra Mondiale. Fino al 1909 il suolo era in terra battuta e al centro si trovava una pompa per l'acqua a funzionamento manuale. Oggi la piazza mantiene la sua funzione di snodo, con collegamenti tra Corso Vittorio Emanuele II, Corso Garibaldi, Via Mazzini e Piazza XX Settembre. 

La casa picta di Pordenone

La casa picta di Pordenone
La casa picta di Pordenone

Tra i palazzi storici di Corso Vittorio Emanuele II, c’è Casa Bassani, edificata intorno al XV secolo. Il restauro conservativo della facciata, avvenuto nel 1999, ha messo in luce la sua splendida decorazione dall’acceso cromatismo, con ‘finta tappezzeria’ damascata. Tre fregi fungono da marcapiano con maschere, delfini, sirene, tritoni e ippogrifi. Per la presenza dello stemma dei Gregoris sulla facciata, si suppone che il piccolo edificio un tempo fosse tutt’uno con il più sfarzoso e confinante palazzo Gregoris.

Museo Archeologico e Villa Romana

Museo Archeologico del Friuli Occidentale, all’interno del Castello di Torre a Pordenone
Museo Archeologico del Friuli Occidentale, all’interno del Castello di Torre a Pordenone

I primi scavi della villa romana risalgono agli anni Cinquanta, condotti dal conte Giuseppe di Ragogna. Le indagini rivelarono un complesso residenziale e produttivo attivo tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C., con strutture termali, decorazioni in marmo e affreschi. I reperti sono oggi esposti nel Museo Archeologico del Friuli Occidentale, all’interno del Castello di Torre.

Cosa mangiare, il ‘Menu Tipico di Pordenone’

Frico il 'formaggio cotto' tipico di Pordenone (credit Pordenone with love)
Frico il 'formaggio cotto' tipico di Pordenone (credit Pordenone with love)

La tradizione gastronomica della città si inserisce nel contesto friulano, con piatti che valorizzano ingredienti locali. Il frico, preparato con formaggio e patate, è una delle specialità più caratteristiche: si tratta di un formaggio cotto preparato sia in una versione morbida che in una più stagionata. La polenta accompagna spesso piatti di carne o funghi. Tra i salumi, il muset (cotechino friulano) e la pitina, a base di carne affumicata, sono imperdibili. Per i dolci, la torta di pere e cioccolato rappresenta una scelta tipica della zona.  Per non sbagliarsi ci si può attenere al ‘Menu tipico Pordenone’ che conta 12 piatti tipici frutto di una ‘ricerca’ condotta da più enti pubblici e privati, tra cui Provincia e Comune di Pordenone, con l’aiuto della cittadinanza, al fine di raccogliere le ricette. Una ‘giuria’ ha selezionato 3 preparati locali per ciascuna delle quattro portate in tavola. Tra gli antipasti, dunque, figurano Anguilla, Pitina in brodo di polenta e Zuf di zucca; tra i primi il Brout Brusat (fatto con la farina di mais tostata, quasi ‘bruciata’), gli Gnocchi di polenta col formaggio salato o la Minestra di riso e verza. Tra i secondi le ricette più pordenonesi sono il Fegato alla moda dei Franceschina (una frittura di fegato spennellato di miele e con cipolle brasate), il Muset e brovada (ossia il cotechino cott con rape fermentate e cotte), la Verza con la costata di maiale. Per finire i Biscotti di mais con uvetta e pinoli, Pane e zucchero e il Pistum, ossia gnocchi dolci, di frutta candita o secca, e cotti nel brodo.

Come arrivare a Pordenone

Pordenone è facilmente raggiungibile grazie alla sua posizione strategica. In treno, la città si trova sulla linea ferroviaria Venezia-Udine-Tarvisio, con collegamenti frequenti verso le principali località del Nord Italia. Per chi viaggia in auto, l'autostrada A28 collega Pordenone alla rete autostradale nazionale, mentre la SS13 consente un accesso diretto da Udine e Treviso. Gli aeroporti più vicini sono il Marco Polo di Venezia e il Ronchi dei Legionari di Trieste, entrambi ben collegati con la città tramite treni e autobus.

Info e foto: Comune di Pordenone e Pordenone with love – sito ufficiale del turismo e degli eventi del territorio pordenonese