All’ombra di Plan de Corones: nel cuore dell’Alto Adige la montagna si sposa col design

Dall’edificio firmato dall’archistar Zaha Hadid a duemila metri d’altezza ai Musei della montagna di Reinhold Messner, fino alla bioachitettura rivoluzionaria degli hotel Winkler

di MONICA GUZZI -
17 luglio 2024
Il Museo degli Usi e costumi

Il Museo degli Usi e costumi

I più ne conoscono il comprensorio per i suoi 121 chilometri di piste da sci a oltre 2200 metri d’altezza, un “panettone” che fa da spartiacque fra la Val Pusteria e la Val di Marebbe, in Alto Adige, a 3 chilometri a sud di Brunico. Ma all’ombra del Plan de Corones è vacanza tutto l’anno.

E se sport ed escursioni per tutti i gusti e tutte le gambe la fanno da padrone, è il territorio stesso ad offrirsi come soggetto di un viaggio affascinante nella storia e nella geografia dei popoli della montagna.

Plan de Corones, la grande bellezza

Yoga a Plan de Corones
Yoga a Plan de Corones

Dimenticatevi di salire in auto. Qui i motori sono vietati e anche in estate la cima si raggiunge in funivia, in bicicletta o a piedi.Per poi fare sport in libertà, dal brivido del parapendio alla pace interiore dello yoga.

 A 2.275 metri d’altezza spicca la campana della pace, un colosso di 18mila chili dedicato a San Bernardo, protettore di alpinisti e sciatori. “Donet Deus Popolis Pacem” (Dio doni pace agli uomini) è il messaggio universale che i comuni di San Vigilio di Marebbe, Valdaora e Brunico vogliono trasmettere a chi arriva, all’insegna del legame tra le diverse culture. Una campana che suona ogni volta che una guerra finisce o che uno stato abolisce la pena di morte.

Le "finestre" di Zaha Hadid a Plan de Corones
Le "finestre" di Zaha Hadid a Plan de Corones

Sempre in vetta, è nato il MMM (Messner Mountain Museum) Corones, dove l’idea di raccontare l’alpinismo tradizionale e di rendere omaggio ai popoli della montagna si fonde con la visione ardita e fortemente scenografica di Zaha Hadid, grazie alle spettacolari finestre da cui è possibile ammirare a 360 gradi il panorama. Senza dimenticare il Museo Lumen, interamente dedicato alla fotografia di montagna.

Brunico, dal castello al museo dello speck

Il castello di Brunico
Il castello di Brunico

Non perdetevi una passeggiata nella sua via principale, fra gli eleganti palazzi dalle facciate colorate, ma soprattutto il suo castello vescovile, su un’altura che sovrasta il centro storico della Val Pusteria. Dentro, gli stemmi dei vescovi che ci hanno vissuto, ognuno dei quali ha ampliato o rinnovato qualche parte della struttura. Dal 2011 il Castello di Brunico ospita uno dei diversi musei della montagna di Reinhold Messner - MMM (Messner Mountain Museum), il Museo Ripa, ed è dedicato ai diversi popoli della montagna, dal Nepal alle Alpi.

Il museo dello speck
Il museo dello speck

Nella via principale si trova anche il museo dello speck da Tito, un negozio per ghiottoni con una vasta cantina dove ammirare l’arte della stagionatura di speck, salami e formaggi.

Gli usi e i costumi in un museo provinciale

Un viaggio nella storia non più di vescovi e signori, ma di contadini e fattori, è quello offerto dal Museo degli usi e costumi, nella frazione di Teodone, nato nel 1976 e costituito da un parco museale di circa 4 ettari e dalla Residenza Mair am Hof. Qui, accanto agli edifici storici, hanno trovato posto antichi fienili, mulini e abitazioni delle valli attorno, smontati e rimontati a scopo museale e didattico. Girovagando nel Museo diffuso di questa frazione di Brunico si può entrare in una stube, l’unica stanza calda della casa, dove durante l’inverno si lavorava, si socializzava e si mangiava.

L'antica arte del fabbro
L'antica arte del fabbro

Si può conoscere l’economia del maso, una cellula economica autosufficiente, dove tutto si produceva e si consumava, scoprire la religiosità di queste popolazioni nella cappella originaria dedicata a Sant’Antonio da Padova o ancora seguire le antiche attività del fabbro o del contadino.

Julian Winkler
Julian Winkler

I Winkler, i pionieri dell’ospitalità

Julian Winkler, 25 anni, una laurea in economia messa al servizio dell’azienda, rappresenta con la sorella Anna Lisa la quarta generazione della famiglia che in quest’area ha fatto la storia dell’ospitalità. Tutto è nato da una decisione coraggiosa. Il bisnonno, Hermann Winkler, fu uno dei pochi a Mantana, frazione di San Lorenzo di Sebato, a sfidare “l’opzione” del ’39 (in base agli accordi fra Italia e Germania i cittadini italiani di “lingua e razza” tedesca dovevano decidere se divenire cittadini germanici ed emigrare nel Reich o rimanere italiani). Hermann decise di rimanere in Alto Adige, e per questo fu apostrofato come Dableiber dalla comunità locale. Per necessità, decise insieme alla moglie di affittare sei stanze del loro maso, il “Lanerhof”.

Le terme del Lanerhof
Le terme del Lanerhof

Da quella che fu una necessità nacque presto una passione, che di generazione in generazione, attraverso Walter e Kurt, ha portato a una costellazione di hotel dove il lusso si sposa con il rispetto della natura: oltre allo storico Lanerhof, ristrutturato e ampliato ogni anno con piscine, spa e tante attività per famiglie (dal maneggio al piccolo zoo, dalle escursioni guidate allo yoga); l’hotel Winkler a due passi dal Plan de Corones e dal campo di golf convenzionato, con piscina a sfioro con vista sulla vallata; l’hotel Sonnenhof a Falzes, vicino a Brunico, che verrà ampliato in autunno e destinato soprattutto alle vacanze di coppia; e infine il Purmontes, 5 chalet di lusso realizzati studio Stefan Gamper (un progetto  premiato con il Big See Wood Design Award nel 2019) secondo i criteri più moderni della bioarchitettura, con piscine private e uno chef stellato, Fabian Oberhauser.

Lo chef stellato Fabian Oberhauser
Lo chef stellato Fabian Oberhauser

Le esperienze

“L’estate sta diventando sempre più forte, con tanti turisti da tutto il mondo che vengono a vedere le Dolomiti”, spiega Julian Winkler, che punta a un turismo per tutte le stagioni, lontano dalla pazza folla. In autunno arrivano gli austriaci in bici, gli inglesi e gli americani. Oltre alle passeggiate e ai musei possono cimentarsi in un’escursione nel bunker storico con degustazione di formaggio, scoprire i segreti del miele e la “fabbrica” degli oli essenziali, coccolarsi con le terme e l’arte, proposta dai Winkler, dell’Aufguss, o gettata di vapore, un rituale di benessere e purificazione che viene svolto in sauna da un esperto.

Panorama da Purmontes
Panorama da Purmontes

A settembre c’è la settimana dedicata alla fotografia di montagna, a ottobre la scuola di calcio per i giovani e i concorsi di equitazione, e a novembre la settimana dello yoga, con tanti arrivi dalla Germania. “Dopo la guerra qui tutti eravamo poveri – conclude Julian – Gli ospiti italiani sono arrivati in estate, poi abbiamo scoperto il turismo sciistico, soprattutto con i tedeschi”. Oggi la nuova stagione, quella della montagna tutto l’anno.