Pieve Torina, il Percorso delle Acque nel cuore dell’Appennino centrale
Un sentiero di 4 chilometri che costeggia il torrente Sant’Angelo tra cascate, mulini e una piscina particolare. E dove è possibile camminare a piedi nudi sui sassolini, grazie al percorso Kneipp messo a punto insieme ad esperti del settore
Dopo il terremoto del 2016 il borgo di Pieve Torina, incastonato tra le montagne dell’Appennino centrale in provincia di Macerata, ha subito un grave colpo.
Nonostante ciò, già dal 2017 si è messo mano alla prima scuola, poi all’asilo e ad altri servizi, ma l’accelerazione dei lavori è arrivata soprattutto grazie al Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. Il piccolo paese ha così cominciato a risorgere: sono partiti nuovi cantieri ed è stata recentemente restaurata e riaperta al pubblico la chiesa di Sant’Agostino. L’idea del sindaco Alessandro Gentilucci è stata quella di incentivare il turismo attorno al tema dell’acqua, che qui costituisce una risorsa fondamentale.
Oggi la più importante attrazione di Pieve Torina, per la quale arrivano escursionisti, curiosi e amanti della natura da ogni parte d’Europa, è il Percorso delle Acque, un sentiero che costeggia il torrente Sant’Angelo per la lunghezza di circa 4 chilometri (otto in totale tra andata e ritorno) ed è adatto a tutti per la facilità dell’escursione. Se è vero che esso esisteva già prima del terremoto, negli ultimi anni vi sono state fatte molte opere di miglioramento, prima tra tutte il famoso Percorso Kneipp, messo a punto insieme ad esperti del settore al fine di divenire un punto di riferimento nell’intero centro Italia. Qui, togliendosi le scarpe, è possibile camminare a piedi nudi sui sassolini, aiutando la circolazione grazie all’acqua fresca del torrente, per poi riscaldarsi nelle zone in legno tra un tratto e l’altro; c’è anche una parte che si completa sempre scalzi, ma non in acqua.
Proseguendo, altri luoghi di interesse lungo il percorso sono: il suggestivo Ponte Romano; le cascatelle nei tratti in cui il fiume è stato deviato dal terremoto, che zampillano sulle rocce ricoperte di muschio verde; infine il mulino nella frazione di Fiume, punto di arrivo.
Al suo interno è stato realizzato un piccolo Museo della Nostra Terra, dedicato agli usi e alle tradizioni di un tempo, che trova però la sua massima espressione nel Convento di Sant’Agostino (lo stesso già menzionato sopra). Ancora in fase di allestimento, è il più vasto e ricco del centro Italia, con sale dedicate agli attrezzi da lavoro (aratri, telai, marchingegni per i fabbri, strumenti dei contadini, ecc), ai mezzi di trasporto (soprattutto carrozze e bicilette), agli arredi della vita quotidiana, con anche la ricostruzione di una camera da letto, di una cucina e di un’aula scolastica.
Il tema dell’acqua torna nella piscina, inaugurata pochi anni fa a Pieve Torina scegliendo un design che richiama la natura, il fondo dei fiumi e un contesto non artificiale: nel corso del tempo l’area è stata sempre più attrezzata con idromassaggi, ombrelloni, casotti per lo spogliatoio, accogliendo peraltro eventi di vario genere.
“Sin dall’inizio, dopo il terremoto, la mia visione è stata quella di ricostruire non soltanto le case, ma anche un tessuto sociale e un’attrattività – spiega il sindaco Gentilucci – Il tutto ha come fine l’esperenzialità, ponendo al centro della stessa l’acqua come fonte di vita, anche perché siamo attraversati da ben due fiumi. Entro agosto verranno inaugurate nuove vasche lungo il Percorso delle Acque, poi a seguire una fontana per l’intera lunghezza della piazza nel centro storico e sarà potenziata la piscina”.
Ogni mese dell’anno regala un paesaggio e un’esperienza diversa, perciò il suggerimento è quello di visitare Pieve Torina e l’Appennino centrale in più stagioni, magari percorrendo il Cammino Francescano della Marca, che tocca i vicinissimi borghi di Muccia – dove si trova un altro grazioso mulino-museo – e Pievebovigliana.
Info: www.comune.pievetorina.mc.it.