Montescudaio, il glamping e la Toscana da bere e da mangiare: viva la pappa col pomodoro!
Itinerario tra la costa degli Etruschi e le colline pisane, coniugando comfort e natura. Con un 'giro della Toscana’ nei piatti tipici e la riserva del Tombolo
Anche il villaggio turistico cambia volto e offre soluzioni sempre più improntate all'immersione nella natura, alla qualità dell'abitare e alle ultime tendenze di moda come il glamping, ossia il campeggio di lusso. Le abbiamo viste all’hu Montescudaio village, che sorge su una vasta area di 250mila mq al fresco degli alberi del colle alle spalle di Cecina, riaperto nel 2021 dal gruppo dal Gruppo Human Company, dopo un notevole investimento che ha riguardato proprio i bungalow e la nuova formula del campeggio chic e che ha subito prodotto i suoi frutti. Le ‘postazioni’ sono 540, con un’ottantina di piazzole per camper e tende (dove verde e spazio sono gli elementi più caratteristici) e 460 case mobili, tutte almeno con 2 camere e 2 bagni (1 può essere di servizio, senza doccia o completo, a seconda del livello) e posizionate lungo vialetti che offrono intimità familiare: il villaggio è così ampio e distribuito su un'area così estesa da avere alcune case in convenzione con alcuni tour operatori: altri villaggi nel villaggio. La capienza è di 2mila persone, con molti ospiti che provengono da Germania ed Olanda, facendo così diventare alta stagione anche periodi che non lo sono In Italia (il villaggio è aperto dal 20 Aprile al 15 settembre); hu Montescudaio village è così esteso che l'ideale è girarlo in bicicletta o facendosi portare dagli operatori con le golf car elettriche.
Il glamping, cos’è
Il glamping, fusione di glamour e camping, per molte persone è l'ultimo trend visto in tv. In sostanza si fa campeggio sotto una grande tenda ma senza rinunciare a letti, bagno, una cucina attrezzata, un patio con tavoli, sedie, sdraio e barbecue. Non a caso è considerata la versione di lusso del camping anche se in effetti rispetto a una casa mobile si ha la sensazione di restare più immersi nella natura senza porte e pareti, se non quelle del tendaggio. Ma la vera novità sono le case eco, costruite con materiale innovativi improntate ad offrire il massimo della qualità e del relax in ambienti molto curati e immersi nel verde, con ampie finestre che portano luce e colore pur garantendo la privacy.
Il parco è dotato di un’ampia zona piscine, con aree lagunari, vasche per le diverse età, l’abbronzatura e il benessere, palestre, un’area giochi. Come la gran parte dei villaggi, dunque, e come tutti i villaggi del Gruppo Human Company, hu Montescudaio offre molte opportunità ricreative senza la necessità di uscire, se non per delle mete preordinate.
La sera si può cenare presso l’anfiteatro, dove ogni giorno ci sono spettacoli e musical non solo per bambini, con le pizze o i piatti tipici preparati dallo chef: dalla celeberrima Pappa al pomodoro ai Tortelli di patate con ragù di cinghiale, dal tagliere tipico toscano alla Bistecca alla fiorentina, magari accompagnati da un vino locale come il fruttato L’Aryah, bianco Toscana Igt della Tenuta La macchia di Montescudaio (a km zero, quindi, nella cantina delle più piccole viticoltrici della costa toscana) o l'Aleatico, Passito d'Elba docg.
A caratterizzare l'offerta, per soddisfare le richieste della clientela, anche la scelta di promuovere all’interno del villaggio la ‘Festa del vino', con alcune cantine toscane, o laboratori, come quello di ceramica. Quella di Montescudaio, che è partenza ideale del nostro itinerario nel cuore della Val di Cecina, è una destinazione che va scelta in anticipo, a seconda della vacanza che si intende fare. La geografia del luogo infatti, incide molto quando si cerca il relax insieme al divertimento, lontani dal traffico e in un ambiente accogliente. Ogni giorno si può decidere la propria meta tra le spiagge (di sabbia fine a Vada, Cecina e Bibbona, con le scogliere a Castiglioncello, con le calette a Populonia) e le riserve naturalistiche, ad una manciata di chilometri, le degustazioni tra le colline toscane e le opportunità ricreative e culturali. A partire da Montescudaio, appunto, in provincia di Pisa, nella Val di Cecina, che è tra i Borghi più belli d'Italia. Ma non solo. Il colle è a poca distanza da luoghi celebri come Bolgheri, Castagneto Carducci, Campiglia Marittima o Sassetta, e non è lontano dalle principali città della Toscana, a partire dalla splendida Volterra, nel cuore delle terre etrusche, una delle perle insieme a Lucca, Siena, Pisa e molte altre celebri località.
Montescudaio, cosa vedere
Montescudaio, che vanta di aver avuto l’autonomia comunale per 600 anni, dal 1408 al 2008, è tra i comuni fondatori dell’Associazione nazionale Città del Vino e fa parte delle associazioni nazionali Città del Pane e Città dell’Olio. Il borgo è sede del Consorzio Vino Doc Montescudaio, che conta una decina di produttori e organizza itinerari e cene in vigna al tramonto. Molte le produzioni biologiche locali. Dal Borgo, circondato dalla cinta muraria del Castello, si ha un’ampia veduta panoramica sulle colline toscane fino al mare: d'estate il centro storico si anima. Tra i tanti eventi l'adesione alla Notte romantica dei borghi più belli d'Italia che si tiene il 22 giugno, e la Notte dei desideri in occasione di San Lorenzo il 10 di agosto quando i turisti sono invitati a lasciare alcune frasi in alcune urne per il paese: una commissione poi sceglie le tre più belle che vincono un weekend di soggiorno. Rispetto agli altri centri collinari, Montescudaio, in quanto tra i Borghi più belli d'Italia, ha registrato un vero e proprio boom di presenze specie dopo il Covid: i 2300 abitanti sì sono in buona parte riconvertiti al turismo, che vede la presenza anche di molti stranieri. Nei dintorni ci sono numerosi itinerari per gli amanti della natura nel Bosco degli Scornabecchi, oasi naturale con aree per la sosta e il ristoro. Il paese è disseminato da riproduzioni artistiche di volti senza bocca, ideati dall'artista Stefano Tonelli quando le facce erano coperte dalle mascherine del lockdown. L'idea era quella di disegnare la bocca una volta finita la pandemia, ma poi questi tempi di guerra hanno fatto desistere l'autore. I luoghi da visitare nelle immediate vicinanze (10 minuti d’auto) sono Casale Marittimo e Riparbella.
Bolgheri, cosa vedere
“I cipressi che a Bólgheri alti e schietti/Van da San Guido in duplice filar,/Quasi in corsa giganti giovinetti/Mi balzarono incontro e mi guardar”. Così inizia ‘Davanti San Guido’, di Giosuè Carducci. E quei 3 chilometri di strada coi suoi cipressi, cui il poeta si rivolge dicendo, “Non son piú, cipressetti, un birichino/E sassi in specie non ne tiro piú” catturano la memoria e l'attenzione dei turisti che, nonostante il traffico, si collocano al centro della strada per scattare una foto panoramica. Così come sono tanti i cicloamatori che percorrono la salita fino al caratteristico, piccolo borgo, racchiuso da mura.
Nella piazza principale una lapide ricorda “Qui trascorse la giovinezza Giosuè Carducci 1838-48”; poco distante la statua che raffigura nonna Lucia, sepolta nel cimitero del paese, che il poeta ricorda nella poesia proprio lì ad accoglierlo quand’era bambino. Tra le curiosità del piccolo borgo antico, gremito di ristoranti e locali pittoreschi, il negozio con l’’Acqua di Bolgheri, essenza di sensualità etrusca’ dove è possibile odorare alcune essenze racchiuse in ampolle colorate.
Significativa, in questo periodo, a Bolgheri, l’asta con la scritta ‘Possa la pace prevalere sulla terra’, tradotta in varie lingue tra cui il russo. Ma il paese è noto anche per i suoi cavalli (da Bolgheri provenivano quelli avuti da Napoleone a Sant’Elena), e per la sua Oasi del Wwf, che ospita uccelli migratori. Dagli anni ‘80 è celebre anche per i suoi vigneti e la sua strada dei vini, tra le colline pisane e la costa degli Etruschi.
Tenuta Di Vaira e le rose per l’‘allarme biologico’
Nel Comune di Bolgheri si trova la Tenuta Di Vaira con i suoi vigneti, oliveti, gli impianti produttivi, la cantina e i locali adibiti alla degustazione. I 5 chilometri di filari di vigneto hanno una particolarità: hanno davanti un roseto, come allarme biologico. È un po’ come si usava fare con i canarini tenuti in gabbia nelle miniere per rilevare la presenza di gas, cui sono particolarmente sensibili: se stavano male o morivano era segnale per un’immediata evacuazione. "Siamo aiutati dalle rose – spiega Chiara Palmieri, sommelier e guida turistica – perché sono spie sentinella: se si ammala la rosa, 4 o 5 giorni dopo si ammala anche la vigna”. Certo, la viticoltura è cambiata tanto ed adotta nuove tecnologie ma il roseto non ha perso la propria efficacia.
Tenuta Di Varia e Le Ballerine
La zona è sede di alcune delle più prestigiose cantine italiane, come Tenuta San Guido, col celebre Sassicaia, e Ornellaia, col Masseto, che hanno contribuito a far conoscere la zona di Bolgheri, in Toscana, come una delle migliori regioni vinicole. La prima etichetta di vino della famiglia Di Varia (la Tenuta nasce nei primi anni ’50 nel cuore della DOC Bolgheri, con 55 ettari di cui 15 a vigna), ancora oggi in produzione, è stata ‘Le ballerine’. Le due figlie di Vincenzo (che ha dato il via all’attività) ed Emanuela Di Varia, infatti, Sara e Romina, erano conosciute dalla gente del posto, che si recava all’epoca in azienda anche per comprare le verdure, come ‘le ballerine’ per l’attività che praticavano sin da bambine. Oggi ad occuparsi dell’azienda è Romina mentre Sara ha continuato a danzare e dal 2009 è nota per la partecipazione come professionista al talent-show di Rai 1 Ballando con le stelle. Romina, invece, da quando guida la Tenuta, ha iniziato a produrre più etichette per ampliare i tipi di ‘taste’: l'obiettivo è portare l’azienda su altre tipologie di vino indirizzato al mercato del Nord Europa. La produzione è passata da 5000 a oltre 100.000 bottiglie numerate.
Il ‘terroir' di Bolgheri
“La Toscana ha fatto la fortuna dei vini giovani, freschi con acidità di fondo, persistenti, facili da abbinare e da consumare entro 1 o 2 anni: non abbiamo magazzino di deposito – spiega la sommelier –. Qui abbiamo un microclima perfetto tra mare e colline che rappresentano la naturale espressione di unicità di questo territorio, e della sua eccellenza vinicola. Terreno argilloso, ricco di minerali, fa gioco, non c'è neve ghiaccio o nebbia, non ci sono escursioni termiche, a creare gli aromi è il vento che arriva dal Mediterraneo, presente 275 giorni all'anno, contro i 30 di pioggia”. L’insieme di tutto questo fa il ‘terroir’ (insieme di fattori ambientali tipici e intervento umano) che caratterizza la zona di Bolgheri e i suoi vini.
Nella linea Bolgheri doc ‘Caccia al palazzo’ della Tenuta Di Varia ci sono un Vermentino (100%), da servire come antipasto con formaggi, un rosato (40% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e 30% Syrah), che va bene per cruditè, crostini e risotti, e un rosso (50% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot, 25% Cabernet Franc), per sughi rossi e primi o secondi piatti di carne. Doc è anche il Bianco Toscana (50% Vermentino, 25% Sauvignon Blanc, 25% Viogner) ottimo per tutti i tipi di cottura di pesce ma anche come ‘sgrassatore’ mentre si assaggiano le bruschette coi salumi, il lardo in particolare. Le Ballerine è un rosso IGT Costa Toscana (30% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 30% Cabernet Franc, 10% Petit Verdot) che ben si sposa con piatti di mare, carni bianche ed anche con la pizza. Tra i vini anche il Bolgherese, Bolgheri Rosso Superiore Doc (40% Cabernet Sauvignon, 35% Merlot e 25% Cabernet Franc) da gustare con bistecca, selvaggina, stracotti, formaggi molto stagionati, cioccolato extra fondente.
Tenuta Di Varia, Olio evo 100% Moraiolo
Non solo vino: alla Tenuta Di Varia si produce (e si può degustare sul luogo, col pane tipico toscano) anche l'olio extravergine di oliva. Da circa 400 piante di olivo situate nel podere di famiglia a Monteverdi Marittimo, viene fatta una piccola produzione (800 piante) di olio Evo, il ‘Cafaggio’, di varietà Moraiolo al 100%. L’altra produzione, frutto di vari appezzamenti all’interno della Tenuta in via Bolgherese e in collina in Località Grattamacco, per un totale di circa 2000 piante quasi centenarie di antiche varietà toscane, spesso circondate dai vigneti in un suggestivo connubio scenografico, è di olio evo con le varietà Moraiolo, Leccino, Frantoio e altre varietà autoctone.
Il Giro della Toscana nei piatti dei Fratelli Rocchi
Il ‘Giro della Toscana’ in 3 secondi piatti: Trippa alla fiorentina, Cinghiale in umido, Peposo (spezzatino cucinato nel vino rosso). È una delle peculiarità della Locanda Le Giunche dei fratelli Rocchi, in località Le Giunche a Guardistallo (meno di 3 chilometri da Montescudaio), segnalato anche da La cucina italiana tra gli 8 migliori ristoranti di campagna della Toscana. Ma da non perdere sono le Pappardelle di nonna Bruna (con la pasta fatta rigorosamente a mano) a cui Alessio e Riccardo sì sono ispirati quando, dopo 35 anni di attività in un villaggio turistico, hanno deciso di coronare il sogno di una vita e di aprire un locale in quel casolare che vedevano sempre passando in auto con i genitori e che hanno ora trasformato in una locanda con ristorante, 5 camere e una dependance ed un punto vendita dei prodotti tipici che preparano e che vendono già ‘cotti’. Si entra e si trovano la ‘pappa al pomodoro’, la ribollita, il ragù di cinghiale ma anche prelibatezze gourmet, come la crema di olive agli agrumi, la crema peperoni e mandorle, la crema carciofi e menta.
"Nel 2017 abbiamo iniziato col primo barattolo col sugo di cinghiale che ci ricordava i sapori di nonna – ricorda Alessio Rocchi –. Siamo andati alla ricerca di farine biologiche e fatto le pappardelle. Quindi abbiamo aperto il nostro sito online è iniziato subito a vendere grazie a chi già ci conosceva in Germania e Olanda. Del 2022 la prima apertura anche in America. Lavorando tutto manualmente facciamo piccoli numeri, soprattutto per ristoranti e famiglie che sono venute in Toscana, ci hanno conosciuto e voglio portarsi a casa i nostri sapori. Oggi, poi, per quanto riguarda il turismo, con Booking.com e altre piattaforme si arriva dappertutto e i clienti arrivano da MIlano come dall’Europa o dagli Usa”. La produzione dei preparati dei Fratelli avviene nella vicina Pomarance, sempre in provincia di Pisa. Così come i vini che vengono degustati nella Locanda sono di produzione locale.
La Riserva del Tombolo di Cecina
La Riserva naturale Tomboli di Cecina, situata a Marina di Cecina, si estende lungo la costa per 15 chilometri (interrotti da Bibione e Castagneto Carducci) ma, con la pineta alle sue spalle, è un’oasi naturale di oltre 400 mq di superficie. A caratterizzare l’area protetta, curata dai Carabinieri della Forestale, sono, appunto, i Tomboli, dune di sabbia ricoperte da una fitta vegetazione la cui funzione è proteggere la pineta retrostante e le zone coltivate nell’entroterra, dal mare e dai venti. Si tratta di un ecosistema unico, in cui vivono numerose specie vegetali ed animali. Se nella macchia dei tomboli predominano i ginepri (tra le piante caratteristiche anche il Limonium etruscum), nel bosco ci sono pini marittimi, domestici e lecci, le cui cime sono inclinate dai venti. Tra le numerose specie animali, volpi, cinghiali, caprioli, ricci mentre tra i volatili (160 specie avicole), ghiandaia Marina, fringuelli, germani, gazzette ed aironi, cicogne, falchi, poiane, barbagianni ed anche 7 specie di pipistrelli.
Grazie ai sentieri paralleli alla costa o che portano fino alla alle spiagge, la Riserva naturale Tomboli di Cecina è un luogo molto frequentato da cicloamatori, chi ama fare passeggiate o picnic e chi si reca a prendere il sole o fare il bagno.