Montecassino, l’abbazia risorta quattro volte in 1.500 anni. Scopri il cuore di Cassino

Il celebre complesso monastico fu fondato nel 529 da San Benedetto, patrono d’Europa, che sancì la regola ‘Ora et Labora’. Ma il borgo laziale vanta anche un anfiteatro romano e una rocca, oltre a offrire natura e divertimento nelle Terme Varroniane e nel Bosco della Favole

di LAURA DE BENEDETTI
21 gennaio 2025
La spettacolare Abbazia di Montecassino, culla del monachesimo europeo (foto Regione Lazio)

La spettacolare Abbazia di Montecassino, culla del monachesimo europeo (foto Regione Lazio)

Tra i borghi più spettacolari d'Italia, da visitare, c'è sicuramente Cassino, nel Lazio meridionale, dove San Benedetto si fermò al termine del suo peregrinare per fondare l'Abbazia di Montecassino, uno dei monasteri più antichi e influenti d'Europa.

 Un complesso monastico che ancora oggi, nonostante le quattro devastazioni subite nell'arco di 1.500 anni, e le successive ricostruzioni secondo il modello originario, utilizzando il più possibile le stesse pietre, svetta ancora nella sua magnificenza sopra uno sperone roccioso garantendo ai visitatori uno sguardo esclusivo sui gioielli custoditi al suo interno, tra cui i libri della regola monastica che si diffuse in tutta Europa, e una visione scenografica sul territorio circostante. Fondata da San Benedetto da Norcia nel 529 d.C., l'abbazia è stata un faro di spiritualità e sapere attraverso i secoli pur avendo attraversato notevoli vicissitudini ed ancora oggi è un sito di grande richiamo. Ma Cassino, oltre all'Abbazia, offre anche tanti altri spunti per un itinerario turistico d'eccezione nella Ciociaria con aree verdi, terme e luoghi ricreativi come i Bosco delle favole.

Chi è San Benedetto, Patrono d’Europa

L'Abbazia di Montecassino ha 1500 anni di storia: al suo interno custodisce numerosi manoscritti antichi
L'Abbazia di Montecassino ha 1500 anni di storia: al suo interno custodisce numerosi manoscritti antichi

San Benedetto da Norcia (480-547 d.C.) è il fondatore dell'Ordine Benedettino e autore della "Regola", un insieme di precetti che hanno guidato la vita monastica occidentale per secoli secondo i principi di povertà, obbedienza e dell’Ora et labora, prega e lavora. La sua opera ha avuto un impatto profondo sulla diffusione del monachesimo e della cultura cristiana in Europa, tanto che nel 1964 Papa Paolo VI lo ha proclamato Patrono d'Europa, con celebrazione ufficiale l’11 luglio. Il Borgo di Cassino è il punto di arrivo della 14ª e ultima tappa del Cammino di San Benedetto, un percorso di 300 km che attraversa l’Umbria, l’Abruzzo e, infine, il Lazio. Proprio a Cassino, in quella che oggi è la prvincia di Frosinone, infatti, Benedetto trascorse gli ultimi anni della sua vita e fondò, in cima uno sperone roccioso, la nota Abbazia che ancora oggi ospita le sue spoglie mortali e quelle di Santa Scolastica. I pellegrini che intendono effettuare un'esperienza spirituale e naturalistica, immergendosi nei luoghi legati alla vita del santo, dunque, seguono i suoi passi tra chiese, eremi e borghi per approdare infine nella spettacolare Abbazia laziale, considerata culla del monachesimo occidentale. La sua biblioteca e lo scriptorium hanno preservato e trasmesso innumerevoli opere dell'antichità, contribuendo alla conservazione del sapere durante i secoli bui del Medioevo, facendo così di Montecassino un importante centro di spiritualità e di cultura.

Approfondisci:

Giubileo 2025, sul Cammino di Sant’Agostino è fiorito il Bocciolo della rosa

Giubileo 2025, sul Cammino di Sant’Agostino è fiorito il Bocciolo della rosa

Abbazia di Montecassino: rinata 4 volte 

Dall'Abbazia di Cassino si gode uno splendido panorama sul Lazio meridionale
Dall'Abbazia di Cassino si gode uno splendido panorama sul Lazio meridionale

Nel corso della sua storia plurimillenaria, l'Abbazia di Montecassino è stata distrutta e ricostruita quattro volte. Intorno al 580 d.C., circa 50 anni dopo la sua fondazione, l'abbazia subì la prima distruzione ad opera dei Longobardi. Una seconda devastazione avvenne nell'883, ad opera dei Saraceni. Anche la furia della natura ha gravemente danneggiato l'abbazia: un violento terremoto nel 1349 la distrusse ma l'edificio venne poi ricostruito secondo il disegno architettonico originario. L'ultima grave devastazione dell'Abbazia (e della città di Cassino) attraverso i suoi 1500 anni di storia, fu il bombardamento alleato del 15 febbraio 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, perché in questo luogo si erano arroccati i nazisti. Ogni volta l'abbazia è stata ricostruita: in particolare, dopo le bombe del 1944, il complesso architettonico venne riedificato utilizzando i materiali recuperati dalle macerie.

Terra Sancti Benedicti, la rievocazione storica

Corteo storico Terra Sancti Benedicti che si svolge a Cassino intorno al 21 marzo, anno della morte del patrono d'Europa
Corteo storico Terra Sancti Benedicti che si svolge a Cassino intorno al 21 marzo, anno della morte del patrono d'Europa

Dal 1994, in occasione del 50° anniversario della distruzione e ricostruzione di Montecassino e Cassino, ogni anno viene organizzata la rievocazione storica "Terra Sancti Benedicti". Si tratta di un corteo storico, con circa 400 figuranti, che riporta al 1263, quando l'Abate Bernardo ridiede splendore alla Terra di San Benedetto dopo la dominazione sveva, fino al 1349, anno del terremoto che distrusse l'abbazia. Il corteo si celebra intorno al 21 marzo, data della morte del Patrono d'Europa, e ricorrenza per il movimento benedettino.

L’antica Casinum e la Rocca Janula

I resti di Rocca Janula a Cassino (Credit Fb @laroccajanula)
I resti di Rocca Janula a Cassino (Credit Fb @laroccajanula)

Cassino, l'antica Casinum, ha origini che risalgono all'epoca romana. La città conserva numerosi reperti archeologici, tra cui l'Anfiteatro, il Teatro, la Via Latina e il Mausoleo di Ummidia Quadratilla. Il Museo Archeologico Nazionale Carettoni ospita una ricca collezione di reperti che testimoniano la storia millenaria della città. Assolutamente da vedere è la Rocca Janula, una fortificazione del X secolo costruita per difendere l'abbazia e la città. Gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata restaurata e dal 2015 è fruibile per visite ed eventi culturali.

Approfondisci:

La Rocca di Novellara e la meraviglia ritrovata: viaggio nel tempo e nella storia

La Rocca di Novellara e la meraviglia ritrovata: viaggio nel tempo e nella storia

Le Terme Varroniane e il Bosco delle Favole

Attività ludiche al Bosco delle favole
Attività ludiche al Bosco delle favole

Situate a pochi passi dal centro di Cassino, le Terme Varroniane prendono il nome dal poeta e filosofo romano Marco Terenzio Varrone, che visse in queste terre. Le terme sorgono su una delle più grandi sorgenti d’acqua oligominerale d’Italia, nota per le sue proprietà terapeutiche e benefiche.

Oltre alle cure termali, le Terme Varroniane offrono un’oasi di relax immersa nel verde, con percorsi naturalistici e aree attrezzate per famiglie. Nel cuore del complesso si trova il Bosco delle Favole, il parco tematico più grande d’Italia (110 mila mq) dedicato al mondo delle fiabe con spettacoli dal vivo, percorsi interattivi e attrazioni ispirate ai personaggi più amati della letteratura per l’infanzia.

Cassino e i suoi dintorni

Il cimitero di guerra polacco realizzato a fine guerra a Cassino con veduta sull'abbazia
Il cimitero di guerra polacco realizzato a fine guerra a Cassino con veduta sull'abbazia

Tra le numerose attrazioni che combinano storia, natura e spiritualità nei pressi di Cassino si trova il Santuario della Madonna di Canneto. Non mancano inoltre le escursioni da fare nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Un’altra meta interessante è l’Eremo di San Michele, situato sul Monte Trocchio, da cui si può godere di vista panoramica sull’intera vallata. Per gli appassionati di storia, il Cimitero Militare Polacco e il Museo Historiale di Cassino sono luoghi di memoria dedicati agli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

Approfondisci:

Firenze unexpected: guida alle mete più curiose

Firenze unexpected: guida alle mete più curiose

Il Cammino di San Filippo Neri

Oltre ad essere età ultima tappa del cammino di San Benedetto, Cassino è anche il punto di partenza del Cammino di San Filippo Neri, un itinerario di circa 120 km che si snoda fino a Gaeta. Questo percorso rievoca il pellegrinaggio compiuto dal santo tra il 1532 e il 1534 e si suddivide in sette tappe.

Cassino, cosa mangiare

La tradizione culinaria di Cassino riflette i sapori autentici della Ciociaria, terra compresa tra Roma e Napoli. Tra i piatti tipici spiccano la "pasta e fagioli", le "sagne e fagioli" (una pasta fatta in casa con legumi) e l'"abbacchio alla cacciatora" (agnello preparato con vino, aceto e rosmarino). I formaggi locali, come il pecorino, e i salumi artigianali arricchiscono l'offerta gastronomica. Per concludere, i dolci tradizionali, come le "ciambelle al vino" e il "pangiallo" (un dolce tipico a base di frutta secca e miele), meglio se accompagnati da vini locali.