Lignano Sabbiadoro vista dalla bicicletta: tour lungo due fiumi, il mare e la laguna

A metà strada tra Venezia e Trieste, con i suoi 8 chilometri di costa dorata immersa nelle acque dell’Alto Adriatico, ha più anime: salite in sella a una e-bike per scoprirle

di MONICA GUERCI
18 maggio 2024

La Terrazza a mare, icona di Lignano Sabbadioro. Foto di Monica Guerci

Fra terra e mare, bagnata dal Mar Adriatico, dai fiumi Tagliamento e Stella, affacciata sulla Laguna di Marano, Lignano Sabbiadoro è una storica località balneare, la più grande del Friuli Venezia Giulia che in inverno non conta più di 7.000 abitanti e in piena estate supera i 200mila.

In ogni stagione le sue spiagge, le dune, la pineta e le strade senza semafori, i locali, hanno tanto da raccontare e da mostrare, soprattutto se si sceglie di scoprirla in bicicletta o e-bike.

Sabbiadoro, Pineta e Riviera

Punta Faro, Lignano Sabbiadoro. Foto di Monica Guerci
Punta Faro, Lignano Sabbiadoro. Foto di Monica Guerci

Fino ai primi del 900 Lignano era solo un piccolo borgo di pescatori, raggiungibile da Marano Lagunare. Il primo impianto balneare risale al 1903, ma solo con la bonifica negli anni venti la zona ha iniziato a delinearsi come la conosciamo oggi. Lignano riunisce in sé tre anime: Sabbiadoro, Pineta e Riviera. La costa si sviluppa per 8 km, dalla foce del Tagliamento a Marina Punta Faro. Nel 1935 è stato aggiunto il nome Sabbiadoro, per via del colore dorato della sabbia, finissima e morbida sotto i piedi. A Lignano Riviera le acque del Mar Adriatico, unendosi a quelle del fiume Tagliamento, regalano un paesaggio suggestivo e in parte ancora selvaggio contornato di acqua salata, dolce e salmastra. E’ negli anni ’50 che arriva la svolta. E tra i contributi, verso la crescita urbana dell’area, spicca quello dell’architetto friulano Marcello D’Olivo, che nel 1953 progetta la rete viaria da cui nasce Pineta, con la sua caratteristica forma a spirale. Ed è così che sullo stemma del comune, oltre all’oro della spiaggia e all’azzurro del mare, c’è anche la forma a chiocciola. Poi nel ’72 è stata inaugurata l’iconica Terrazza a mare, che porta la firma dell’architetto Aldo Bernardini, attualmente chiusa al pubblico in attesa del restyling, è ancora uno dei simboli di Lignano.

Cicloturismo: escursioni in bici (gratuite) per tutti

Gli uffici spiaggia di Lignano decorati dagli studenti della Scuola dei mosaicisti di Spilimbergo. Foto di Monica Guerci
Gli uffici spiaggia di Lignano decorati dagli studenti della Scuola dei mosaicisti di Spilimbergo. Foto di Monica Guerci

Ed ecco un’altra anima di Lignano. Nota meta turistica per movimentate vacanze balneari (la stagione 2024 è appena iniziata), Lignano è anche una valida destinazione per fare cicloturismo a tutti i livelli con escursioni facili lungo le diverse piste ciclabili, pedalando immersi in un paesaggio naturalistico inaspettato e tra le pittoresche località dell’entroterra.

Da giugno a settembre c’è un programma di escursioni gratuite in bicicletta, organizzate e ben pensate per far conoscere il lato green della località e i suoi dintorni. Ogni giorno si possono percorrere itinerari diversi, attraversare i due fiumi, le campagne e la laguna, fare tappe enogastronomiche e scoprire luoghi ricchi di tradizioni. Per riprendere fiato e osservare il panorama da un’altra incantevole prospettiva alcuni tratti si possono percorre a bordo di traghetti o barche, attraversando lontano dalle spiagge più battute gli inaspettati ambienti naturali lagunari e fluviali. Ad accompagnarvi troverete guide appassionate che sapranno raccontarvi e mostrarvi gli scorci, la storia, gli aneddoti di questi luoghi lontani dal turismo di massa. I tour partono dal Bike Point, quest’anno posizionato nella sua nuova location, il Beach Village all’ufficio spiaggia 7 di Sabbiadoro, dove si potrà anche noleggiare gratuitamente la bicicletta (per poter partecipare bisogna iscriversi, chiamando il numero +39 348 8734734 o mandando una mail a [email protected]). Lungo la pista ciclabile, non lasciatevi sfuggire le decorazioni della numerazione degli stabilimenti balneari, sono l’opera degli studenti della Scuola dei mosaicisti di Spilimbergo che ogni anno ne aggiungono una.

Tre tour in tre giorni

Lignano è un’ottima base di partenza per escursioni che dal mare arrivano alle colline e tornano alla laguna. Si possono raggiungere diverse mete, pedalando con poco sforzo lungo gli argini del fiume, sulle ciclabili che costeggiano il mare e si affacciano sulla laguna e offrono paesaggi da cartolina. Si tratta di itinerari pensati su ciclovie adatte a tutti. Tra le escursioni proposte ecco tre bike tour da affrontare in tre giorni, anche senza alcun allenamento in sella ad una e-bike a pedalata assistita da noleggiare gratuitamente. Visita il sito.

Il Tour delle Tre Acque, Lignano Sabbiadoro. Foto di Monica Guerci
Il Tour delle Tre Acque, Lignano Sabbiadoro. Foto di Monica Guerci
  • 1 giorno - Il Tour delle Tre Acque, porta alla scoperta dei principali percorsi ciclabili e agli scorci più belli di Lignano Sabbiadoro. L’itinerario segue i tre lati della penisola di Lignano, disegnati dalla laguna di Marano, dal fiume Tagliamento e dal mare. Si attraversa Lignano Pineta costeggiando le villette incastonate nel verde progettate da architetti degli anni ’50, da Villa Mainardis, protagonista di un set cinematografico, a Villa Sordi, frequentata dall’attore romano negli anni’60, al Treno il centro commerciale firmato da Marcello D’Olivo.
    Lignano-Marano Boat and Bike. Foto di Monica Guerci
    Lignano-Marano Boat and Bike. Foto di Monica Guerci
  • 2 giorno - Lignano-Marano Boat and Bike con traversata della laguna su una tipica imbarcazione a chiglia piatta e pedalata su strade sterrate, tra i campi coltivali e il bosco dove in primavera l’odore intenso dell’aglio orsino, ottimo nelle pietanze, si mischia a quello delle fioriture di stagione. Tappa imperdibile per il pranzo la Bilancia di Bepi. Finale di giornata con rientro in barca attraversando il villaggio dei casoni.
    Escursione lungo i fiumi Stella e Tagliamento. Foto di Monica Guerci
    Escursione lungo i fiumi Stella e Tagliamento. Foto di Monica Guerci
  • 3 giorno - Escursione lungo i fiumi Stella e Tagliamento, costeggiando la laguna di Marano si arriva alla Riserva naturale Foci dello Stella, da qui si prosegue fino alla chiesetta di Santa Maria della Neve. Al rientro si costeggia il Tagliamento. Circa 45 chilometri andata e ritorno tra strade sterrate, campi verdissimi e immense distese gialle di colza. Una super pedalata di circa 3.30 ore, il consiglio è quello di indossare un paio di pantaloni per ciclisti e ammirare dall’inizio alla fine lo splendido paesaggio.

Mentre per i più sportivi, ci sono l’Adriabike e la Ciclovia Alpe Adria. Su www.turismofvg.it trovate consigli e dettagli delle ciclovie del Friuli Venezia Giulia.

Cosa vedere

Punta faro

Punta Faro, simbolo di Lignano Sabbiadoro. Foto di Monica Guerci
Punta Faro, simbolo di Lignano Sabbiadoro. Foto di Monica Guerci

Affascinate sulla punta più a est di Lignano Sabbiadoro, il faro a righe bianche e rosse costruito nel 1998, segnala il punto di ingresso nella laguna di Marano con una vista unica sull’Isola delle Conchiglie. A sinistra dello storico faro ne è stato costruito uno gemello, che si spinge più in là verso il mare grazie a una lunga passerella in legno. È un punto panoramico suggestivo da cui osservare l’incontro tra le acque della laguna, la terra e il mare. Proprio in corrispondenza di quel faro rosso, in occasione del solstizio d’estate del 21 giugno, si svolge un concerto all’alba: seduti sulla sabbia si ascolta la performance di un’orchestra d’archi che si esibisce mentre il sole sorge sul mare. 

Marano Lagunare

Laguna di Marano e Casoni - @Francesco Marongiu
Laguna di Marano e Casoni - @Francesco Marongiu

Borgo di pescatori, tra casoni di paglia e canneti dorati, paludi e barene e canali, fino alla fine dell’800 Marano Lagunare è stata completamente cinta da mura invalicabili. Nemmeno i Turchi, nel Cinquecento, riuscirono a fare breccia. La Repubblica di Venezia governò queste terre dal ‘400 fino alla fine del ‘700. Ma la Serenissima rispettò l’autonomia locale e i maranesi ancora oggi sono orgogliosi di essere una comunità di parlata veneta. Cuore del borgo storico di Marano è la piazza Vittorio Emanuele II, con la sua torre millenaria, simbolo e faro dei pescatori lagunari che ancora oggi sono la metà della popolazione. A poca distanza dall’abito si trova un ecosistema unico dall’equilibrio delicato tanto che per proteggerlo sono state create alcune riserve naturali di cui quella maranese della Valle di Canal Novo è la più affollata di uccelli e di visitatori.

Riserva Naturale della Valle Canal Novo

Riserva Naturale della Valle Canal Novo, Marano Lagunare - Ph Massimo Crivellari
Riserva Naturale della Valle Canal Novo, Marano Lagunare - Ph Massimo Crivellari

La riserva naturale regionale Valle di Canal Novo è un'area naturale protetta di 121 ettari con specchi d’acqua e barese, una “valle da pesca” non più utilizzata come tale che è diventata un paradiso per gli uccelli acquatici e per birdwatcher. Qui vengono a svernare tante specie di uccelli che popolano e animano l’ambiente palustre nelle diverse stagioni, si va dall’airone rosso al falco di palude, dalla salciaiola al cannareccione. Percorrendo le passerelle di legno immerse nella natura è possibile visitare l’area protetta, nel mezzo si trovano punti di ristoro, capanni e manufatti per l’osservazione dell’avifauna e la didattica, alcuni dei quali realizzati mantenendo la tipologia tradizionale dei casoni. Sempre all'interno è possibile anche visitare l'Acquario Lagunare con cavallucci marini, sogliole e altre specie che popolano questo straordinario ecosistema naturale complesso, fatto di ambienti umidi e acque di vario grado di salinità. Queste acque salmastre sono ricche di pesci e piccoli organismi, che attirano anatre, oche, folaghe e diverse specie di uccelli limicoli, molti dei quali si riproducono nel canneto. Tra le specie più diffuse ci sono gli eleganti cavalieri d’Italia, fenicotteri, testuggini di palude, il cigno reale e il cigno selvatico. Se si è fortunati si può incontrare l’Ibis sacro. Nella riserva è attivo il centro visite lagunare. 

La Bilancia di Bepi

La bilancia di Bepi. Foto di Monica Guerci
La bilancia di Bepi. Foto di Monica Guerci

Il Food Truck “La Bilancia di Bepi”, in località Fraida di Palazzolo dello Stella, precisamente nella Riserva Regionale Naturale Foci del Fiume Stella, è luogo storico e unico dove si può mangiare pesce freschissimo e vedere in azione, oggi come 40 anni fa, un bilancione da pesca sul fiume: una grande rete 25 metri per 25 movimentata da un motore elettrico, che viene calata in acqua e poi risollevata catturando i pesci che rimangono intrappolati al centro. A gestire la Bilancia dal 2012 c'è Daniele Ciprian, giovane friuliano che ha preso in mano l'eredità del nonno Bepi e col suo lavoro contribuisce a conservare la tradizione della pesca, sostenibile. Per Daniele è importante la valorizzazione del pesce povero, delle varietà meno conosciute e di quelle meno richieste sul mercato. Così qui si mangia quello che c’è, che viene pescato in giornata, spesso davanti ai vostri occhi: le varietà più comuni sono latterini e alborelle perfetti fritti, l’anguilla e la passera pianuzza tipica delle lagune, o il cefalo lotregano che “mio nonno regalava perché era ritenuto di poco valore, in realtà è più buono del branzino!” vi spiegherà Daniele che con questi pesci cucina delle ottime polpette, il fritto misto con polenta e altre delizie tipiche. A volte c’è anche la pasta o il boreto, piatto di gnocchi di patate conditi con sugo d’anguilla che ricorda i sapori autentici di questa zona. Una delizia.

Ernest Hemingway alla Bilancia di Bepi, Palazzolo dello Stella. Foto di Monica Guerci
Ernest Hemingway alla Bilancia di Bepi, Palazzolo dello Stella. Foto di Monica Guerci

Alla Bilancia di Bepi, e a Lignano Sabbiadoro,è passato anche Ernest Hemingway, come testimonia la foto amarcord appesa all’ingresso, che in questa zona si ispirò per scrivere il libro Di là dal fiume e tra gli alberi. Tutto il contesto è un luogo ideale per fare tour in kayak o canoa lungo il Fiume Stella e nella Laguna di Marano e andare alla scoperta del villaggio dei casoni, gli autentici capanni dei pescatori, fare escursioni in barca attraversando la laguna (Somewheretours, organizza escursioni e gite), in bicicletta o gite a cavallo.

I casoni maranesi

I Casoni di Marano. Foto di Monica Guerci
I Casoni di Marano. Foto di Monica Guerci

Realizzati a pelo d’acqua in legno e bambù, con il loro caratteristico tetto spiovente fatto con le canne palustri, i “casoni” venivano utilizzati un tempo dai pescatori sia come deposito sia come luogo di riparo e riposo tra una battuta di pesca e l’altra. I terreni su cui sono realizzati sono degli isolotti nel cuore della laguna di Marano, tra l’ultima punta litoranea di Lignano Sabbiadoro e la Laguna di Grado. Ad oggi, nel villaggio tra le due lagune, se ne contano una quarantina e non si possono comprare né vendere e affittare, soltanto tramandare. Oggi per lo più vengono utilizzati dai maranesi per organizzare sia d’estate sia d’inverno, grigliate in famiglia o feste tra amici che durano fino a notte o semplicemente per trascorrere giornate di realx. La maggior parte dei casoni può essere raggiunta esclusivamente in barca, ed è possibile visitarli ma solo su invito, ad aprire le porte deve essere un “casonero” o un pescatore. Ci sono diversi tour che partono da Lignano per un’escursione attraverso la riserva naturale e una visita ai casoni.

Cosa mangiare

La Colpina Frollata in carpaccio, alche, uova di trota di San Daniele, finocchio di mare del Ristorante Mandi di Lignano. Foto di Monica Guerci
La Colpina Frollata in carpaccio, alche, uova di trota di San Daniele, finocchio di mare del Ristorante Mandi di Lignano. Foto di Monica Guerci

Sulla frontiera tra Veneto e Friuli, Lignano offre una cucina tradizionale che si fonda su una grande materia prima soprattutto ittica (ghiozzi, latterini, gamberetti grigi, cefali, anguille, sarde, seppie, branzini, capesante, fasolari) e che si intreccia con influenze diverse. Tra i tanti localini e ristoranti che si possono incontrare merita sicuramente una sosta per il pranzo e per la cena la storica Osteria Scarpa in vicolo Marano, 9 (con nuova gestione, telefono: 350 079 6865) in cui potrete assaggiare piatti di pesce preparati con ingredienti freschissimi, all’ingresso trovate l’enoteca, anzi la cicchetteria, come dicono da queste parti. Mentre per la cena Il Ristorante Mandi Parentesi Friulana offre un viaggio nel gusto dal mare alle Alpi, dove tutto è reinventato in chiave moderna anche l’erba selvatica del posto lo sclopìt (Silene Vulgaris). Ottima la selezione di vini e oli. Un ristorante e bistrot immerso nel verde è il Golf Club di Lignano, cucina curata, sempre aperto e non solo per golfisti. Dalle parti di Latisana, invece, vale la pena fare una tappa all’azienda agricola a conduzione familiare Geremia Davide, producono da generazioni e in piccole quantità gustosissimi succhi di mela e di pera, fatti di tutta frutta raccolta nei loro frutteti e niente zucchero. 

Dove dormire 

Le opzioni per dormire a Lignano e Marano sono infinite. Tra queste c’è l’Hotel Columbus, con camere vista mare. Ci sono soluzioni alternative come il glamping Tenuta Regina a 28 km dal mare a pochi passi dalla riserva naturale Foci dello Stella con Appartamenti e Tende in eco design bio lago naturale e piscina tradizionale, o come le coloratissime houseboat (case galleggianti) sul Tagliamento del villaggio vacanza Marina Azzurra Resort, disponibili da maggio a settembre vengono poi rimosse in autunno. Mentre per comitive e scolaresche, all'interno della riserva Valle Canal Novo a Marano Lagunare, c’è la Foresteria Cason Saraegna, 62 posti letto, da poco restaurata e fornita di cucina e sette stanze accoglienti. Info: tel. 0431/640256 - 0431/67930. Email: [email protected].