Il fascino della Gallura a settembre: cosa fare e vedere nel nord della Sardegna
Mare di un blu cobalto, coste frastagliate, spiagge chiarissime e poi borghi, attività sportive, montagne, natura e tradizioni. Ecco la Sardegna dall’anima vera e autentica
Dalla Costa Smeralda fino all’estremo ovest, toccando le punte più a nord dell’isola e le aree verdi dell’interno: la Gallura è una subregione storica e geografica della Sardegna facilmente raggiungibile grazie al vicino aeroporto di Olbia.
A settembre e ottobre il fascino di questi luoghi dai colori sgargianti e dalle antiche tradizioni si fa, se possibile, ancora più intenso, dal momento che le spiagge sono meno affollate, le temperature restano miti, gli alberi cominciano a tingersi di tonalità calde. Verde brillante, blu cobalto, ocra e rosso nelle grandi rocce di granito: dal mare alle montagne, dalle baie immacolate alle foreste demaniali sino ai borghi pittoreschi, non c’è che da perdersi in questa terra ritenuta tra le più belle del Mediterraneo.
Diamo allora qualche suggerimento a chi visita la Gallura per la prima volta, o comunque non ritiene di conoscerla abbastanza. D’altra parte, si tratta di una porzione di Sardegna talmente vasta ed eterogenea da richiedere molto tempo prima di poter essere esplorata a fondo. Partiamo dalla Costa Smeralda, che prendiamo come punto di riferimento senza soffermarci troppo sui già ampiamente noti Porto Cervo, Porto Rotondo e dintorni. Basta spostarsi un poco verso ovest, seguendo i contorni frastagliati della costa, per incontrare Cannigione, un tempo tipico borgo di pescatori, trasformato in una florida e piacevole realtà turistica. Oggi vi sono ampie spiagge in parte attrezzate, con fine sabbia chiara e acqua cristallina, mentre in lontananza si distinguono chiaramente i profili delle montagne. Arzachena, di cui Cannigione è una frazione, può essere considerata la cittadina gallurese attorno a cui è nata la Costa Smeralda, nella parte nord orientale dell’isola, ed è pertanto un rinomato simbolo di lusso, mondanità e clientela d’élite. Proseguendo invece a diretto contatto con il mare blu e risalendo Cala dei Ginepri, si arriva sino alla penisola di Capo d’Orso, così chiamata per via di una roccia in granito rossiccio avente la forma di un orso accovacciato: il paesaggio e i fondali in quest’area della Sardegna sono di eccezionale bellezza, grazie anche al contrasto di colori, degli elementi della natura e delle atmosfere. Con una breve escursione in barca si può raggiungere in poco tempo l’isola di Caprera, dove Garibaldi trascorse l’ultima parte della sua vita e dove ancora oggi la sua casa-museo ne testimonia il passaggio.
Continuando il nostro viaggio verso nord ovest, occorre menzionare la cittadina di Palau, tra le più note e apprezzate della Gallura. Qui tratti di costa granitica si alternano ad altri sabbiosi, come la Spiaggia della Sciumara e il litorale dalle sembianze nordiche di Porto Faro; nella più celebre Porto Rafael sorgono lussuose ville dall’architettura curata, tra la fitta vegetazione di olivastri, mirto e lavanda. Prima di spostarci ancora più a ovest, non bisogna dimenticare una gita nell’incantevole arcipelago de La Maddalena, verso cui partono continuamente traghetti dal porto di Palau: le cale, le spiagge, le isolette e i parchi naturali che costellano l’intero complesso geologico meritano almeno una giornata di visita, se non di più. Passando poi da Punta Sardegna e dalle dune di Cala di Trana, si arriva sino alla località di Porto Pollo: il clima di festa, libertà e gioventù che vi si respira cambia completamente rispetto all’elegante sfarzo della Costa Smeralda, dando l’impressione di ritrovarsi in California.
Siamo infatti nel paradiso dei surfisti, che ogni anno raggiungono questo specifico tratto di costa sarda per via della sua conformazione particolare e dei venti forti che lo sferzano; ovunque si volga lo sguardo si vedranno surfer, windsurfer, kitesurfer e altri praticanti di discipline affini, mentre sfrecciano sulle onde increspate dalla brezza; di sera il litorale si anima con feste, bar, chioschi e falò sulla spiaggia, proprio come se ci si trovasse a San Diego o a Santa Barbara.
Il punto più a nord della Sardegna si può invece identificare in una grande penisola che inizia con Porto Pozzo, Conca Verde e Valle dell’Erica – qui è peraltro presente un resort 5 stelle Thalasso & Spa tra i più esclusivi, di cui vi parliamo meglio nell’articolo dedicato alle strutture del gruppo Delphina –, per proseguire quindi fino a Santa Teresa Gallura. La Corsica è proprio di fronte con le sue Bocche di Bonifacio, raggiungibile in soli 50 minuti grazie a comodi traghetti; a ovest si sviluppa l’Area Marina Protetta di Capo Testa e Punta Falcone, con l’omonima penisola e, alla sua estremità, il faro che svetta su un paesaggio sublime, tra rocce granitiche a strapiombo sul mare, venti tesi, onde spumeggianti che si riversano su massi compatti e al contempo irregolari. Un ambiente ancora una volta completamente diverso rispetto alle basse spiagge precedenti, rassomigliante a un canyon tipico dei luoghi più impervi del mondo.
Baie, spiagge e cale si susseguono lungo tutta la fascia costiera che dal nord precipita velocemente verso sud, tingendosi di colori caldi e intensi; non è un caso se questo segmento viene chiamato Costa Paradiso e poi Costa Rossa, culminando nel borgo di Isola Rossa, con il suo porticciolo turistico. Sito nel comune di Trinità d’Agultu e Vignola, si affaccia sul celebre Golfo dell’Asinara e si caratterizza per la scogliera dipinta dai toni accoglienti del porfido (così viene chiamato il granito rosso porpora).
Non dimentichiamo, però, che la Gallura non è soltanto mare e costa, ma presenta anche una ricca porzione di entroterra che si identifica chiaramente grazie alle millenarie usanze e tradizioni, alle foreste demaniali, ai numerosi siti archeologici in cui è possibile visitare i Nuraghi e le Tombe dei Giganti. A tal proposito, tra i meglio conservati e di una certa grandezza suggeriamo i villaggi risalenti al XIV secolo a.C. circa nei dintorni di Arzachena, dove sono dislocati un’intera necropoli, due Tombe dei Giganti, due importanti esempi di Nuraghe e un tempietto.
Chi è appassionato di artigianato locale deve mettere in conto una tappa ad Aggius, a poca distanza da Tempio Pausania e dal Monte Limbara, che raggiunge i 1359 metri: oltre al paesaggio unico che lo circonda, il borgo porta avanti da secoli la tradizione dei tappeti realizzati a mano, intrecciando fili colorati naturalmente grazie all’utilizzo delle erbe. Il passato e il presente si fondono in questo angolo magico della Sardegna grazie anche alla presenza di numerosi musei collegati tra loro: il MEOC “Museo Etnografico Oliva Carta Cannas”, quello del Banditismo e poi i minori del Ghirigoro, dell’Amore Perduto. L’arte contemporanea è invece protagonista di AAAperto, perché qui gli artisti sono soliti dipingere le pareti e i muri delle case, dei monumenti, persino dei garage, dando vita a un contesto davvero eccezionale.
Ci sarebbe ancora tanto altro da raccontare sulla Gallura, ma come abbiamo detto sin dall’inizio si tratta di una terra che richiede tempo e dedizione per essere conosciuta al meglio. Ci auguriamo di avervi dato qualche informazione di base e soprattutto di aver fatto nascere in voi il desiderio di scoprire questo territorio straordinario della Sardegna, che si estende da est a ovest toccando il grande nord.