Fioritura a Castelluccio di Norcia: che cos’è e i momenti migliori per vederla

Viaggio in Umbria per osservare la ‘fiorita’, uno spettacolo che colora l’altipiano dei Monti Sibillini offrendo un panorama a perdita d’occhio. Le passeggiate sostenibili per apprezzarla al meglio

di MONICA GUERCI
11 giugno 2024

Fioritura a Castelluccio di Norcia

Il rosso, il giallo, il verde e il viola. Tra la primavera e metà estate la Fioritura delle lenticchie colora la Piana di Castelluccio di Norcia, piccolo borgo abitato nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, trasformandola in una tavolozza suggestiva. Per diverse settimane i campi dell’altipiano carsico-alluvionale dell'Appennino Umbro-Marchigiano si tingono di tonalità che vanno dal giallo ocra al rosso, al blu. Con pennellature di colori che si aggiungono di giorno in giorno, settimana dopo settimana. Un evento naturale dovuto in gran parte alla fioritura delle celebri lenticchie, ma non solo, è anche il frutto del lavoro a 1.400 metri di altitudine degli agricoltori della lenticchia Igp, che con le loro coltivazioni trasformano la terra ai piedi del monte Vettore in una meraviglia.

La fiorita: quando vederla

Fioritura a Castelluccio di Norcia
Fioritura a Castelluccio di Norcia

“La fiorita”, come la chiamano gli abitanti di Castelluccio di Norcia, è un fenomeno naturale. E come tale legato a fattori climatici e ambientali. Non si possono fare previsioni certe sui tempi della massima fioritura dei piani di Castelluccio di Norcia e neppure sapere in anticipo quando sarà il momento migliore per osservarla nel suo pieno splendore. Indicativamente il periodo più intenso della fioritura si registra tra metà giugno e metà luglio. La fioritura inizia solitamente con i campi di senape selvatica che tingono l’altopiano di giallo. Seguono poi i fiordalisi blu, i papaveri rossi e gli eliantemi bianchi. Uno spettacolo multicolore dovuto anche a una miriade di altre specie floreali selvatiche che sbocciano via via come narcisi, peonie, tulipani montani e asfodeli. 

Fioritura: dove vederla

Fioritura a Castelluccio di Norcia
Fioritura a Castelluccio di Norcia

La fioritura interessa tutta la Piana di Castelluccio di Norcia, un vasto altopiano formato un milione di anni fa da movimenti tettonici che hanno separato enormi masse rocciose. Suddiviso in Pian Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto, l'altopiano è circondato dai monti Sibillini, con il Monte Vettore che svetta a 2.478 metri. Questo angolo di paradiso umbro, segnato ancora dalle cicatrici del terremoto, offre uno spettacolo unico durante il periodo della fioritura. Per ammirare la fioritura spontanea delle piante selvatiche basta inoltrarsi sui sentieri che portano ai mergani, fenditure nel terreno create dalla scarsità di piogge e dal fenomeno del carsismo, che causa la dispersione dell’acqua piovana in profondi inghiottitoi. In queste aree aride, le radici delle erbe infestanti trattengono acqua e sostanze nutritive, mantenendo umido il terreno e rendendolo adatto alla coltivazione della pregiata lenticchia di Castelluccio.

Dalla lenticchia ai campi di grano

Fioritura a Castelluccio di Norcia
Fioritura a Castelluccio di Norcia

La fioritura dei campi coltivati, o fioritura del colle, segue il periodo della semina che, coincide normalmente con il discioglimento delle nevi. Nei campi le piante che vivono in simbiosi con la lenticchia germogliano e così trasformano continuamente i colori degli appezzamenti. Anche i campi non seminati a lenticchia concorrono alla cromia della splendida tavolozza: il grano disegna strisce verdi brillanti e la lupinella selvatica aggiunge pennellate di viola. Tra le altre essenze naturali che si trovano nei pascoli e che partecipano ai colori presenti nella fioritura della piana di Castelluccio di Norcia, vanno indicati il loglietto selvatico (Lolium perenne), il ginestrino (Lotus corniculatus) e il trifoglio bianco (Trifolium repens).

La lénta di Castelluccio di Norcia Igp

Conciatura della lenticchia a Castelluccio di Norcia dopo la trebbiatura
Conciatura della lenticchia a Castelluccio di Norcia dopo la trebbiatura

Chiamata "lénta" dagli abitanti locali, la lenticchia di Castelluccio ha una storia antichissima, con semi trovati in tombe neolitiche datate 3000 A.C. In passato, la raccolta manuale, lunga e faticosa, chiamata "carpitura", era svolta principalmente a mano da donne, le carpirine, che tra luglio e agosto arrivavano a Castelluccio dai paesi limitrofi di Gualdo, Pescara Del Tronto, San Pellegrino. Oggi la raccolta è stata meccanizzata, ma i coltivatori rispettano ancora i ritmi naturali, garantendo un prodotto eccellente. La lenticchia di Castelluccio è rinomata per il suo sapore unico, le piccole dimensioni, il colore, la resistenza ai parassiti e la coltivazione biologica.

Punti panoramici, le strade

Sono diversi i vari punti intorno al Pian Grande, nonostante i danni del terremoto, dove poter ammirare la fioritura. La piazza principale di Castelluccio offre una splendida vista sul Pian Grande, Pian Piccolo, Pian Perduto e il Monte Vettore. È inoltre possibile salire fino al punto più alto della collina per avere una vista a tutto tondo sulla piana. Tutte le strade che raggiungono Castelluccio sono panoramiche: la SP477 che sale da Norcia e da Forca Canapine offre una vista mozzafiato sul Pian Grande, sul Fosso dei Morgani e passa accanto al Bosco Italia. La SP477 sale anche da Arquata del Tronto e da Pretare con scorci incredibili sul Pian Grande e sulla fioritura di Castelluccio. La SP136 che sale invece da Castelsantangelo sul Nera scorre lungo il Pian Perduto, offrendo diversi squarci sulla piana, dall’alto e dal basso, da un lato meno conosciuto, ma altrettanto affascinante.

Passeggiate e trekking con i muli

Passeggiando tra sentieri e mulattiere, fra i campi della Piana, si può ammirare lo spettacolo della fioritura. Dalla piazza di Castelluccio e dalla collina si gode di una vista panoramica sulla Piana e sul Monte Vettore, raggiungibili a piedi con un facile sentiero. Per i trekker, c’è un percorso escursionistico che parte dalla Foce di Montemonaco e porta al Monte Vettore e al Lago di Pilato. Dopo un tratto in salita, la vista dall’alto sulla Piana ripaga dello sforzo. Proseguendo oltre Castelluccio verso Visso, si entra in un reticolo di sentieri che offrono ulteriori punti di osservazione sulla fioritura. Se arrivate in auto, le amministrazioni locali e l’Ente Parco predispongono un piano di mobilità per gestire il traffico e preservare l’area. Vengono indicati i parcheggi e attivati servizi navetta per facilitare l’accesso ai campi in fiore e ridurre l’impatto ambientale sia per la frazione di Castelluccio sia per i tre Comuni porte di ingresso ai Piani (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e Norcia), ma anche per numerosi altri Comuni dell’area.

Sui Monti Sibillini

Fioritura a Castelluccio di Norcia
Fioritura a Castelluccio di Norcia

Le magnifiche fioriture di Castelluccio sono una delle attrattive del Parco dei Monti Sibillini. Spesso sono organizzate delle passeggiate a tappe nei borghi più suggestivi, a piedi o anche con muli e asini. Da segnalare Il Cammino delle Terre Mutate, un percorso che unisce idealmente le zone più colpite dal sisma del 2016, da Fabriano a L’Aquila. Un progetto nato per far ripartire il turismo in località splendide del centro Italia. Il sito www.camminoterremutate.org aiuta a organizzare il proprio viaggio nel cuore dell’Appennino, grazie alla possibilità di scegliere le tappe da percorrere, scaricare le tracce gps, contattare le strutture ricettive per l’ospitalità e le associazioni territoriali con cui condividere storie di resilienza e di rinascita. I percorsi #castelluccioapiedi, uniscono Castelluccio ad Arquata del Tronto e Accumuli in un tratto ad anello percorribile di quattro giorni, da fare in bicicletta o a piedi. Per chi volesse cimentarsi da solo nelle passeggiate in mezzo ai fiori di lenticchia, esistono tre percorsi di durata e difficoltà differenti: il primo percorso parte da Norcia lungo l’antica strada che collegava a Castelluccio, attraverso il valico del Monte Ventosola (raggiungibile anche dal Rifugio Perugia) e la discesa panoramica sul Pian Grande e sul Monte Redentore. Il secondo percorso parte dal borgo di Pretare, risalendo verso Forca di Presa costeggiando le pendici del Monte Vettore. Il terzo percorso inizia ad Accumoli lungo il percorso che porta ai Pantania Forca Canapine. Nel rispetto della natura e della sua eccezionalità, per immortalare le stupende fioriture, cercate di rimanere lungo i sentieri vicini, evitando di entrare nei campi coltivati per non calpestare i fiori.

  • Percorso 1, Norcia – Castelluccio: km 15, Dislivello: 1200 mt in salita, 325 mt in discesa. Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Percorso 1 Bis, Rifugio Perugia – Castelluccio: km 9,4, Dislivello: 300 mt in salita, 380 mt in discesa. Tempo di percorrenza: 2,5 ore
  • Percorso 2, Arquata del Tronto – Castelluccio: km 17, Dislivello: 1000 mt in salita, 320 mt in discesa. Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Percorso 2 bis, Forca di Presta – Castelluccio: km 7,5, Dislivello: 170 mt in salita, 305 mt in discesa. Tempo di percorrenza 2 ore
  • Percorso 3, Accumoli – Castelluccio: km 21, Dislivello: 859 mt in salita, 478 mt in discesa. Tempo di percorrenza: 7 ore
  • Percorso 3 bis, Forca Canapine – Castelluccio: km 10, Dislivello: 222 mt in salita, 377 mt in discesa. Tempo di percorrenza 2,5 ore

Castelluccio e Norcia, cosa mangiare

Agriturismi, osterie e trattorie locali a Castelluccio di Norcia servono piatti caserecci, dai sapori antichi, preparati con ingredienti freschi e locali. E’ possibile, inoltre, fare acquisti nei piccoli negozi di prodotti del territorio dove si possono trovare dal tartufo nero pregiato al prosciutto, dal formaggio alla lenticchia, dal farro agli insaccati. A soli 28 km di distanza da Castelluccio, Norcia nell’Alta Valnerina e nel comprensorio del Parco dei Monti Sibillini è famosa per i suoi prodotti gastronomici, tra cui il tartufo nero, il pecorino, i salumi, e per la sua affascinante architettura medievale.

La Basilica di San Benedetto di Norcia dopo il sisma del 2016
La Basilica di San Benedetto di Norcia dopo il sisma del 2016

Non perdetevi una visita alla alla piazza principale della città, Piazza San Benedetto dove sono in corso i restauri della Basilica di San Benedetto devastata dal sisma del 2016. I lavori, iniziati a settembre 2022, dovrebbero concludersi nel 2025.

Dove dormire a Castelluccio e dintorni

Il posto migliore per dormire durante la fioritura di Castelluccio è il piccolo borgo, per godere della piana in tutti i suoi colori nei diversi momenti della giornata. Dopo il forte terremoto del 2016, oggi è possibile pernottare in alcune strutture di Castelluccio che sono riuscite a ripartire: La Valle delle Aquile B&B, Villa Tardioli, Locanda de Senari e Agriturismo Monte Veletta. Poche camere a disposizione, nello stile semplice e autentico del luogo, vanno prenotate con largo anticipo in quanto durante il periodo della fiorita terminano subito. Altre zone in cui soggiornare sono Norcia, Campi e Visso, poco più lontano si trovano Arquata del Tronto, Ascoli Piceno e Spoleto.

Info: www.umbriatourism.it