Dhofar: spiagge infinite, oceano e deserto nel cuore dell’Oman

Litorali che si perdono all’orizzonte, un mare limpido, dune maestose e tesori archeologici. Se sognate scenari da Le mille e una notte, lasciatevi guidare dal profumo avvolgente dell’incenso e dalle stelle

di Redazione Itinerari
10 marzo 2025
La spiaggia del Bravo Salalah Rotana, Dhofar, Oman

La spiaggia del Bravo Salalah Rotana, Dhofar, Oman

Un angolo di mondo che non ti aspetti. Nel sud dell’Oman, il Dhofar è una terra che ti sorprende con il suo equilibrio perfetto tra oceano, cielo stellato e deserto. Le spiagge dorate si perdono all’orizzonte, accarezzate da un mare cristallino, mentre poco più in là le dune si rincorrono fino a incontrare oasi verdissime, abitate da dromedari e uccelli migratori. Un paesaggio ancora incontaminato, destinato a diventare una delle mete più ambite del Medio Oriente, con il suo fascino selvaggio e autentico.

Questa regione, culla di antiche civiltà, custodisce tesori archeologici protetti dall’UNESCO, testimoni di un passato glorioso. Ma è la natura a compiere ogni anno il suo piccolo miracolo: il khareef, il monsone estivo, trasforma la terra assetata in una distesa verdissima, avvolgendo il Dhofar in un clima mite e piacevole, perfetto per esplorare questa destinazione senza subire il caldo soffocante del deserto.

Qui le esperienze da vivere sono molteplici e indimenticabili: dal relax dei massaggi con oli profumati d’incenso, alla magia di poter ammirare milioni di stelle incastonate in un cielo pieno di sfumature, un fascino che solo la notte a queste latitudini sa disegnare, all’emozione di nuotare tra i delfini, facilmente avvistabili nelle acque dell’oceano. Si possono ammirare a bordo di un dhow, l’imbarcazione tradizionale omanita dalla caratteristica vela triangolare, o semplicemente percorrendo in auto la scenografica costa.

Per un soggiorno all’insegna del comfort e dell’eleganza, il Bravo Salalah Rotana è un rifugio perfetto: un’oasi di pace a pochi chilometri da Salalah, capitale della regione, dove il fascino esotico incontra il massimo del relax.

Bravo Salalah Rotana: il tuo paradiso tra oceano e deserto

Alte palme ondeggiano leggere nella brezza marina, proiettando ombre delicate sulla spiaggia dorata. Davanti, l’azzurro infinito dell’Oceano Indiano si fonde con il cielo, mentre la natura incontaminata abbraccia ogni angolo di questo rifugio esclusivo in stile arabeggiante nel cuore del Sultanato dell’Oman. Il Bravo Salalah Rotana è il punto di partenza perfetto per una vacanza che sa di meraviglia, tra relax, esperienze da vivere e sapori autentici da conoscere.

Il primo selfie? Una passeggiata sul bagnasciuga… in sella a un dromedario, per un incontro ravvicinato con l’anima più autentica dell’Oman. Ma se l’oceano chiama, qui l’accesso al mare è dolce e digradante, ideale per chi ama immergersi nelle sue acque trasparenti senza pensieri, perfetto anche per i più piccoli. La vacanza al Bravo Salalah Rotana è anche un viaggio nei profumi e nei sapori del mondo. Grazie alla formula tutto incluso soft, è possibile assaporare il meglio della cucina locale, tra spezie e piatti tradizionali, senza rinunciare ai grandi classici della gastronomia italiana e mediterranea. Per un’esperienza ancora più completa, la formula tutto incluso hard include anche una selezione di bevande alcoliche.

Le giornate in villaggio scorrono tra sport, giochi in spiaggia, tornei e attività di gruppo. Aperitivi vista mare, pool party scatenati, spettacoli e serate danzanti che si protraggono fino a notte fonda. Senza dimenticare le escursioni organizzate per andare alla scoperta delle meraviglie della penisola arabica.

Escursioni fino all'Atlantide del deserto

Esistono molteplici modi per esplorare questi luoghi e lasciarsi incantare da panorami straordinari. Si può partire dall’antico Oman con una visita al castello di Taqah, un tempo dimora regale del governatore, per poi proseguire fino al porto storico di Sumhuram, patrimonio mondiale UNESCO. Qui, secondo la leggenda, viveva la regina di Saba, tra magazzini stracolmi di ricchezze, protetti come caveau, dove i mercanti di incenso caricavano carovane e imbarcazioni dirette in India e in Egitto. Per immergersi nell’atmosfera di quell’epoca, il parco archeologico di Al Baleed conserva le rovine dell’antico porto commerciale di Zafar, mentre il sito di Khor Rori si apre su una grande insenatura separata dal mare da una sottile lingua di sabbia. Un tempo affollata di mercanti, oggi accoglie cicogne e fenicotteri in nidificazione.

Un’escursione conduce a Salalah, dove la grande moschea svetta maestosa e il palazzo del Sultano Qaboos si staglia con la sua imponente facciata. Nel suq cittadino, tra profumi, pugnali e pashmine, l’incenso rimane il protagonista assoluto. Si trova ovunque: brucia sulle bancarelle, si scioglie nell’acqua per alleviare il raffreddore, si mastica in piccole sfere cerose contro il mal di stomaco e aleggia tra le sale del Frankincense Land Museum, che racconta quattromila anni di commerci, guerre e leggende legate a questa preziosa resina.

Con un fuoristrada si raggiunge la spiaggia di Al Mughsail, un geosito dalle acque turchesi incorniciato da una maestosa formazione calcarea. Qui, lungo la costa occidentale di Salalah, verso lo Yemen, si trovano i soffioni marini, getti d’acqua che esplodono dalla scogliera con forza straordinaria, soprattutto durante il monsone kharif, tra giugno e settembre. Procedendo verso ovest, la spiaggia di Fazayah si rivela uno dei litorali più selvaggi e suggestivi, perfetto per un bagno al tramonto, sorseggiando un tè alla menta e assaporando dolcissimi datteri.

Per raggiungere le imponenti dune del deserto di Al-Khazaf, il percorso attraversa la città perduta di Ubar, l’“Atlantide del deserto”, oggi un sito archeologico. Questo antichissimo avamposto riforniva le carovane prima della traversata nel deserto, ma per secoli è rimasto inghiottito dalla sabbia, fino alla sua riscoperta nel 1992 grazie alle immagini satellitari. Di quell’epoca restano pochi muri, testimoni di un passato misterioso.

Un’esperienza indimenticabile porta fino alle porte del Rub Al Khali, uno degli angoli più aridi e inospitali del pianeta, in parte ancora inesplorato. Chiamato il “quarto vuoto” perché occupa un quarto della penisola arabica, si svela dopo appena due ore di viaggio in fuoristrada. L’aria rovente avvolge uno spazio immenso e silenzioso, dove l’escursione prosegue con un’emozionante corsa tra le dune fino ad Al Hashman, prima di raggiungere un autentico campo beduino. Qui, tra i sapori di una cena sotto le stelle, la notte si trasforma in un incanto di luci e silenzi. Dopo l’alba, l’ultima tappa conduce alla meravigliosa vallata di Wadi Dawka, dove si estende uno dei più vasti boschi di Boswellia del Dhofar. In questo paesaggio arido, arbusti centenari continuano a donare il prezioso incenso bianco, il più puro e pregiato. Il suo profumo si diffonde ovunque. Per alcuni è un rimedio contro la malinconia, per altri un efficace alleato contro il raffreddore. Chi invece desidera un'esperienza di puro benessere ne ritrova l’essenza negli oli utilizzati per massaggi avvolgenti e incredibilmente distensivi.