Casa Valdo, enoturismo di lusso tra i vigneti del Prosecco Valdobbiadene
Sei stanze in un casolare intimo e glamour, affacciate su una ‘biblioteca’ dei vitigni che hanno fatto la storia dello spumante veneto. È il concept del Pradase: radici nelle tradizioni, ma si punta al blend del futuro
Ha 5 ‘leoni’ invece delle 5 classiche ‘stelle’ degli alberghi, perché è una ‘country house’. E se la qualità è appunto quella del lusso e della raffinatezza, il pregio di Casa Valdo, nel cuore della Valdobbiadene, è avere la possibilità di vivere un’esperienza di enoturismo raccolta, alloggiando in un casolare affacciato su filari che racchiudono una “biblioteca dei vecchi vigneti” o sorseggiando in giardino il Pradase, ‘nuovo’ Prosecco dal metodo classico che racchiude a propria volta il sapore di una sapiente miscela di uve nuove e antiche.
L’imprenditore Pierluigi Bolla, presidente della Spumanti Valdo, ha lanciato questa nuova formula di enoturismo immersivo e dagli standard elevati, lo scorso febbraio e, da allora, ha iniziato ad ospitare visitatori, soprattutto tedeschi, austriaci e americani.
Per la prima volta, però, vi ha soggiornato con la moglie Annamaria, che ha curato tutti i dettagli glamour della casa-gioiello in grado di soddisfare tutti i sensi, a partire certo dall’occhio prima ancora che dall’olfatto e dal gusto, insieme ad alcuni ospiti a fine maggio.
Il concept: tradizione e nuovi blend
La lunga esperienza di produttore di vini di Pierluigi Bolla e il suo entusiasmo da innovatore si rispecchiano in quest’ultimo progetto, avviato nel 2015 e che ora (3 anni per la ristrutturazione, tolto il lockdown per la pandemia) dà i suoi primi frutti. Rilevato un antico podere dell’Ottocento, dove ha soggiornato anche Napoleone, ha creato, nella zona collinare del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso, dal 2019 Patrimonio dell’Umanità Unesco per la bellezza dei suoi paesaggi, una ‘Biblioteca del Prosecco’, dove, al posto dello scaffale di libri, sono piantumati i filari autoctoni più antichi, una ‘country house’, casa di campagna nell’accezione più intima e familiare, con sei camere tutte diverse da loro ma affinate nel gusto, ed un prosecco metodo classico. Progetti che hanno un unico concept: mantenere il legame con le tradizioni ma aprire a nuovi blend, nel produrre e degustare vino, nel promuovere l’enoturismo, anche all’estero: “Nell’ospitalità organizzata vogliamo che la gente trovi il gusto della nostra famiglia – rimarca Pierluigi Bolla -. Il tentativo è quello di portare qualcosa di nuovo e fare da sprone al territorio”.
2026, il centenario e le olimpiadi
La mente è già alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, che coincideranno con i 100 anni della Spumanti Valdo. “Siamo l’unica azienda che consente di fare una ‘verticale di Prosecco’ (con lo stesso vino) di 10 annate – afferma Pierluigi Bolla, ricordando che “Frank Sinatra non iniziava i suoi concerti senza il vino della nostra famiglia, il Soave Bolla. Per i nostri 100 anni ‘sposteremo’ qui le Olimpiadi”.
Il podere Pradase
Nel 2015, ricorda Bolla, ha acquisito il podere Pradase, di 1 ettaro e mezzo, che è nell'elenco dei toponimi dei vigneti antichi, e fondato l’omonima azienda: “Mentre il Prosecco si stava diffondendo nel mondo, ho deciso di produrre un ‘metodo classico’ di 24 mesi: il primo è del 2017. Siamo andati a recuperare vecchi vigneti per creare la ‘biblioteca’ da cui estrarre ogni anno un’uva antica da miscelare con la glera. Nel metodo classico, a differenza del Doc, la fermentazione in bottiglia non è prevista ma non è nemmeno esclusa. Inoltre è coerente con la nostra storia di prodotti con Cuvèe”. Nel suo progetto Pierluigi Bolla è affiancato da Gianfranco Zanon, enologo e direttore tecnico di grande esperienza: è tra i 100 migliori winemakers del 2024 secondo la classifica mondiale della rivista The Drink Business.
La casa, sottolinea Bolla, “era mezza diroccata, con una stalla. Non è stato facile ristrutturarla con in mezzo il Covid e con ogni passo che doveva essere autorizzato dalle Belle Arti in quanto si tratta di territori che sono patrimonio Unesco. All'inizio il progetto prevedeva una foresteria con 4 stanze, invece poi ho creato una country house di 6 stanze con campo di bocce, ottenendo dalla Regione Veneto i 5 leoni al posto delle 5 stelle degli alberghi”. “Per restare in termini di bollicine, definirei Casa Valdo una perfetta cuvée enoturistica che unisce l’ospitalità tipica della mia famiglia, dove anche alcuni pezzi di antiquariato provengono da una nostra casa di campagna, a un concetto di cuvée espressione di esperienza enologica”.
Enoturismo e Joint Venture
Il turismo verso la Valdobbiadene, con visite di 2 o 3 giorni, è quello che registra “la crescita maggiore in Veneto”. L’obiettivo dunque, è puntare sullo slow wine, il turismo lento di chi ama la natura e la degustazione: “Cerchiamo agenzie specializzate in enoturismo” – afferma Bolla, che sta promuovendo al contempo una joint venture con gli Usa per favorire l’ export -. Altre aziende possono produrre per noi o, se non hanno un importatore negli Usa, sanno che c'è chi può aiutarli a portare là il nostro Made in italy -. dichiara l’imprenditore -. Abbiamo già iniziato questa strategia col Pinot grigio e col Valpolicella, a cui si aggiungono i nostri spumanti. Poi pensiamo a vini emergenti di Sicilia e Puglia”. Il Prosecco Valdobbiadene in 15 anni è passato da 100 a 750 milioni di bottiglie, grazie anche alla diffusione dell’uso del Prosecco, vino più ‘leggero’ e fresco per l’aperitivo e, poi, per la preparazione dello Spritz. ”Ma ora – conclude – l’export dello spumante prosecco non cresce più, specie negli Usa. Oggi, fatta eccezione per i ristoranti che si fanno il nome col vino, il mondo si sta spostando sui blend, che non hanno tutti i limiti del nostro Doc (la denominazione di origine controllata, con dei disciplinari ferrei, ndr) riuscendo comunque a fare prodotti di gusto con buone proprietà organolettiche anche a prezzi competitivi. La miscelazione sta inoltre aiutando a smaltire molto vino”.
Valdo, spumanti dal 1926
Spumanti Valdo è leader di mercato per la produzione di Prosecco Superiore, controlla una superficie di 155 ettari di vigneti e vanta un export di oltre il 50% del suo fatturato da 77 milioni di euro. Nasce nel 1926 a Valdobbiadene, in un’area geografica, a nord di Treviso, nota per la sua vocazione vinicola unica dove vengono coltivate le uve del Prosecco Superiore Docg, Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Casa Valdo
Casa Valdo (via della Cima, 25, a Valdobbiadene, in provincia di Treviso) propone una nuova formula di ospitalità nell'ambito dell’enoturismo di lusso. L’esperienza che si fa accedendovi è quella di trovarsi in una residenza privata: solo sei camere, di cui 2 junior suite, la sala da pranzo, il doppio salottino, la cucina. Al piano di sopra, però, con la vetrata affacciata sui vigneti storici del Prosecco, anche una sala pensata per ritrovi familiari, eventi privati, aziendali, legati al mondo del vino ma non solo, wine tasting all’interno della sala dedicata alle degustazioni in abbinamento ai sapori più tipici del territorio. Le travi a vista negli interni evidenziano che la ristrutturazione ha rispettato il contesto originale del casale, reso singolare dall’arredamento eclettico, tra pezzi antichi e design moderno, curato da Annamaria Bolla. Ogni camera ha una propria impronta e porta il nome delle etichette più pregiate della storica cantina Valdo: Numero 10, Fondatore, Pradase, Boj, Marca Oro, 1926. All’esterno, oltre alla vigna, un giardino di lavanda, fiori e piante tipiche di questa zona collinare prealpina caratterizzata da una ricca biodiversità, con circa 450 specie botaniche.
La Biblioteca del Prosecco
Il wine relais sorge in una proprietà di circa 1,5 ettari dove Pierluigi Bolla ha realizzato la “Biblioteca del Prosecco”, unica nel suo genere, composta non da libri, ma da vitigni autoctoni legati alla tradizione enologica del territorio. Una serie di filari rappresentano la storia dell’uva Glera con cui si produce il Prosecco Superiore di Valdobbiadene: cloni antichi e autoctoni di Glera e anche di Verdiso, Bianchetta e Perera, ormai rari, sono stati recuperati e messi a dimora. Come omaggio a questo peculiare vigneto Pradase è nato Vigna Pradase Valdobbiadene Docg Brut, spumante Metodo Classico millesimato single vineyard, prodotto in quantità limitata e dedicato agli intenditori. Si tratta di una cuvée molto speciale che prevede un affinamento sui lieviti per almeno 24 mesi, e un uvaggio di 85% Glera e 15% Verdiso, una vera rarità.
Cosa vedere
Il territorio di Conegliano Valdobbiadene è tra le mete più apprezzate per il turismo del vino che oggi sta vivendo un momento di grande crescita (+16%). Casa Valdo rappresenta un punto di riferimento per visitare il territorio e fare degustazioni lungo il Cammino del Prosecco delle Colline di Valdobbiadene e Conegliano. Nelle vicinanze si possono visitare i luoghi del Trevigiano, ricchi di storia, arte e cultura: Possagno con il tempio, la casa museo del Canova e la sua gipsoteca (l’artista creava in gesso le sue opere, a grandezza naturale, prima di riprodurle sul marmo), le ville palladiane e la bella città di Treviso, Asolo, Castelbrando, Conegliano, Vittorio Veneto, Follina.
Cosa fare
Casa Valdo, nelle colline venete di produzione del Prosecco, offre diverse opportunità, legate alle diverse stagioni, come tour in bicicletta, trekking e passeggiate tra i vigneti, nordic walking, Vespa tour sulle strade dove passa la Centomiglia (4-5 ottobre 24). Il 29 settembre appuntamento con la Prosecco Cycling e per gli amanti della musica il Valdobbiadene Jazz (14-22 settembre), ormai alla sua sesta edizione, e Concert in Winery. Su visitproseccohills.it si trovano le esperienze da vivere, gli eventi.