Calabria, il fascino e il mistero dei Bronzi di Riace
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Bronzo di Riace
Il consiglio
C’è mistero intorno al ritrovamento, la sera del 16 agosto 1972, dei Bronzi di Riace. Le forze dell’ordine si attiveranno soltanto dopo la segnalazione di quattro ragazzi. Il risultato? La zona rimarrà incustodita per tutta la notte.Top 5 Calabria
- Il sub, la scoperta e le ombre
La scoperta è attribuita al sub romano Stefano Mariottini che l’avrebbe segnalata all’allora soprintendente Giuseppe Foti. La denuncia è del pomeriggio del 17 agosto ‘72, preceduta alle 12 da quella di quattro ragazzi di Riace. Si apre un caso giudiziario chiuso con l’attribuzione di un premio (125milioni di lire) a Mariottini.
- Ripescaggio tra mille problemi
Avviene davanti a migliaia di curiosi. Con i carabinieri sommozzatori di Messina c’è un solo archeologo e lo scopritore ufficiale. I punti del rinvenimento non vengono fissati con precisione, come risulta dalla relazione del Centro di archeologia sottomarina di Albenga, incaricato di verificare, l’anno dopo, la presenza di altre statue del Sommo Poeta.
- La caccia al tesoro in acqua
Che le acque di Riace vicino alla riva fossero ricche di reperti era noto fin dal febbraio del 1972, quando la rete di un pescatore era rimasta impigliata in “cose antiche”, dopo una forte mareggiata. La voce si era diffusa e, complice l’assenza di vigilanza da parte delle istituzioni, avevano preso il via frequenti cacce al tesoro che avrebbero arricchito il mercato clandestino.
- Le indagini e la terza statua
Nel 2005 il primo a prendere in mano i documenti sulla scoperta rimasti per anni sotto chiave è Giuseppe Braghò, professore di Vibo Valentia che, rilevando incongruenze nella versione del sub, ipotizza l’esistenza di una terza statua e si mette alla ricerca del corredo dei Bronzi. La testimonianza di una donna nel 2007 fa aprire un’indagine della Procura di Locri.
- Il mistero dello scudo venduto
Fra le carte della Soprintendenza in mano a Braghò spunta una segnalazione del 1981: un trafficante di reperti rivela il recupero di uno scudo di 65 kg nei primi mesi del 1972 con l’aiuto di due pescatori “tacitati con 6 milioni di lire” e la vendita per 6000 dollari negli Stati Uniti al Getty Museum di un altro scudo e di un elmo.