Castelsaraceno, il borgo della Basilicata che crea turismo grazie a una coach

Il paese in provincia di Potenza, candidato Best Tourism Village 2025, genera iniziative strutturali per un turismo continuativo nell’arco di tutto l’anno, dando lavoro a 17 ragazzi e ragazze del posto

di LAURA DE BENEDETTI
17 febbraio 2025
Una veduta di Castelsaraceno

Una veduta di Castelsaraceno

Il piccolo borgo di Castelsaraceno, in provincia di Potenza, ha annunciato che si candida al Best Tourism Villages 2025, titolo assegnato ogni anno a livello internazionale dall'Agenzia Mondiale per il Turismo dell’Onu, Unwto (United Nations World Tourism Organisation) oppure in italiano Omt (Organizzazione mondiale del turismo) ad alcune località.

E lo fa a pieno titolo. Ha aperto la DMO, (Destination Management Organization, una 'organizzazione' che ha l'obiettivo di lanciare e gestire un territorio) più giovane d'Italia. Composta cioè in gran parte dai ragazzi e ragazze del territorio e guidata, in veste di coach, da Emma Taveri, professionista che dopo anni di carriera all'estero in multinazionali del calibro di Tripadvisor, ha fondato la propria Destination makers, società benefit impegnata nel turismo sostenibile e nell'innovazione sociale, ed ha deciso di rientrare in Italia dove ha già contribuito a portare Brindisi nelle graduatorie mondiali di Airbnb.

All'inizio fu il ponte tibetano

La giovane 'compagnia' della Dmo di Castelsaraceno
La giovane 'compagnia' della Dmo di Castelsaraceno

Il primo progetto si è concretizzato nel 2021 con l'inaugurazione del Ponte tra i due parchi, all'epoca il ponte tibetano più lungo del mondo. Ad oggi gli accessi (a pagamento) sono stati 60mila, circa 15mila l'anno, e ciò ha permesso di dare un lavoro fisso a 17 giovani.  L'afflusso di turisti ha portato da zero posti letto nel 2019 agli 84 attuali, con strutture operative. E nell'agosto 2024 la Dmo Castelsaraceno è stata, oltre che la pià giovane, la prima in Italia ad aprire un’attività di shopping di gadget del luogo.

"Turismo? Sì ma tutto l'anno"

La giovane 'compagnia' della Dmo di Castelsaraceno
La giovane 'compagnia' della Dmo di Castelsaraceno

Ma si guarda oltre: Castelsaraceno vuole vivere di incoming e creare un modello di turismo sostenibile per tutte le aree interne a forte rischio di spopolamento. Basta un ponte tibetano? No. L'amministrazione comunale ha deliberato che chi investe in attività di ristorazione e ricettività non paga le tasse per 10 anni e ciò ha favorito lo sviluppo di un modello di ospitalità diffusa. E non solo: "Serve un grande evento per ogni stagione: il turismo si fa tutto l'anno, specie se si è in montagna" - spiega Rocco Rosano, il sindaco che da ricercatore vanta collaborazioni con università quali il Mit di Boston.

Tutti insieme giovani, allenatrice e istituzioni hanno analizzato le proprie peculiarità e dei modelli di turismo vincenti, come il Canada e la Svizzera (ma anche ad eventi come I suoni delle Dolomiti, con concerti in luoghi ameni, sui prati), hanno avviato un laboratorio aperto con docenti ed esperti, ed hanno deciso di puntare al turismo sostenibile, "di qualità e non di quantità" (il caso Roccaraso insegna), al benessere della persona.

Castelsaraceno? Un futuro da ecoluxury

Elena, che fa parte del Dmo di Castelsaraceno
Elena, che fa parte del Dmo di Castelsaraceno

"Ci troviamo tra due parchi nazionali: con i giovani dobbiamo promuovere i nostri borghi tramite l'uso della mobilità lenta o elettrica" - rimarca Rosano. Castelsaraceno, infatti, si trova col suo ponte sospeso (ad unica campata) lungo 586 metri, tra i Parchi nazionali del Pollino e dell’Appennino Lucano – Val d’Agri – Lagonegrese. L'obiettivo è farne meta per l'eco - luxury attraendo investitori, menti, talenti ancora prima che turisti con l'obiettivo di diventare modello e fare scuola ad altri piccoli borghi, in particolare del sud. Un esempio? A Castelsaraceno si punta sull'eco glamping, ossia un campeggio ecologico ma glamour, di lusso, ultima innovazione del settore, in cui la classica tenda si integra con elementi di qualità e comfort specie nei servizi, dalla cucina al bagno.

Cambio vita, torno a casa

La squadra Dmo di Castelsaraceno al lavoro
La squadra Dmo di Castelsaraceno al lavoro

Sono in tanti a crederci: in primis Claudia, milanese, che dopo una vacanza sul posto ha deciso di restare e diventare istruttrice di Mindfulness e organizzatrice di viaggi ispirazionali. Ed anche Feliciana che ha lasciato Roma per occuparsi di patrimonio culturale e paesaggistico. Ed ancora Antonietta, neurobiologia, che punta ad integrare benessere e natura facendo da guida, Giorgia e Francesco che hanno aperto un B&B e sono apicoltori, Ubaldo che è tornato per fondare Lutipico, progetto che valorizza i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) Lucani. 

Cosa fare a Castelsaraceno

Il borgo a forma di cuore, è tappa del Sentiero CAI Italia (SI T04, 15 chilometri porta da Latronico (837 metri) a Castelsaraceno (967 metri), attraverso faggete, sorgenti e pascoli; la tappa SI T05, porta al Rifugio Conserva. Il ponte sospeso si allunga fino a uno sperone roccioso tra i monti Raparo e Castelveglia. Grazie alla sua struttura dotata di tiranti laterali, il Ponte Tibetano è aperto ogni giorno e mantiene la sua stabilità anche nelle giornate più ventose. Il sistema di accessi automatizzato e le imbragature a norma di legge lo rendono un  attrattore adatto a tutti, adulti e ragazzi di ogni età.

I sentieri dei due parchi offrono opportunità per il trekking fino ai 2mila metri di altezza; ma sono molto ricercati anche per la mountain bike e dai climber sulle pareti di roccia. Oltre ad escursioni guidate e a cene romantiche si possono prenotare anche gite in squad. Tra le tradizioni più vive c’è, a giugno per il solstizio d’estate, la festa della ‘Ndenna.