Fra chiusure per motivi vari, crolli naturali, teppismo o peggio, negli ultimi dieci anni sono scomparse dalla mappa dei viaggi numerose attrazioni. Il sito Insider ne ha raccolte nove di vario genere, ma non sono le uniche che non potremo vedere mai più.
Ad esempio, alcune fragili meraviglie sono state chiuse per preservarle dal passaggio devastatore dei turisti: Insider ricorda Maya Bay sull'isola tailandese di Ko Phi Phi Le, celebre per essere stata il set di 'The Beach' con Leonardo DiCaprio, anche se prima o poi in futuro potrebbe tornare a disposizione dei bagnanti. Stessa sorte per il massiccio di Uluru, in Australia: dal 26 ottobre scorso è vietato l'accesso ai visitatori, che spesso in passato hanno mancato di rispetto a quello che è un luogo sacro per gli aborigeni.
Addio poi alla Finestra Azzurra sull'isola di Gozo, a Malta, l'arco naturale crollato nel 2017, e a uno degli archi di pietra della spiaggia di Legzira, in Marocco, collassato nel 2016. Il Duckbill, un masso sospeso che sorgeva sulla costa dell'Oregon, è invece stato abbattuto nel 2016 da un manipolo di teppisti che si sono pure filmati mentre compivano "l'impresa".
Il gigantesco negozio Toys R Us di Times Square, a New York, è stato invece costretto a tirare giù la serranda nel 2015 a causa dell'aumento vertiginoso e insostenibile degli affitti. L'Higgins Armory Museum a Worcester, nel Massachusetts, ospitava la più vasta collezione di armature fuori dall'Europa: nel 2013 è stato dismesso per mancanza di sovvenzioni. Il Newseum di Washington, dedicato al giornalismo e alla storia dell'informazione, chiuderà invece a fine 2019: il costo del biglietto d'ingresso, necessario per mantenere il museo, era troppo alto e respingeva i turisti.
Infine, il Pont des Arts di Parigi: fino al 2015 costituiva a modo suo una singolare attrazione per via delle migliaia di "lucchetti dell'amore" attaccati alle ringhiere dalle coppiette, una moda nata in Italia sull'onda del romanzo e del film 'Ho voglia di te' di Federico Moccia ed esportata anche in Francia. Il peso dei lucchetti stava mettendo a rischio la stabilità del ponte, e così nel 2015 il comune li ha rimossi e ha installato delle protezioni di plexiglass per evitare che il fenomeno si ripeta.
Alle attrazioni scomparse segnalate da Insider possiamo aggiungere anche i monumenti distrutti dall'ISIS: un inestimabile patrimonio di moschee, chiese, antiche città e siti archeologici gravemente danneggiati o rasi al suolo. Abbiamo perso, ad esempio, le mura di Ninive, molti edifici e i reperti del museo di Mosul, i resti della città assira di Nimrud e della città di Dura Europos e alcuni dei monumenti del sito di Palmira, fra cui il tempio di Baalshamin, il tempio di Bel e la torre di Elahbel.
Leggi anche:
- I 100 siti Unesco più popolari su Instagram
- In Giappone è vietato fotografare le geishe: multe per i turisti
- I viaggi migliori del 2020 secondo Lonely Planet, ecco i Best in Travel
Lunedì 23 Dicembre 2024
ArchivioLe attrazioni turistiche scomparse negli ultimi dieci anni