Città del Vaticano, 27 giugno 2023 – Il cardinale Zuppi è arrivato nel pomeriggio a Mosca per la seconda tappa della missione di pace che durerà due giorni. Alloggerà in nunziatura. L’obiettivo della missione è quello di “cercare vie per raggiungere una giusta pace” nella crisi russa e ucraina. Lo comunica la Santa Sede. “Nei giorni 28 e 29 giugno, il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, accompagnato da un Officiale della Segreteria di Stato, compirà una visita a Mosca, quale inviato di Papa Francesco”, recita la nota del Vaticano.
“Scopo principale dell'iniziativa è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace”, aggiunge. L’iniziativa è accolta con gelo dal governo di Kiev: “Non abbiamo bisogno di alcuna mediazione, Non ci fidiamo della Russia”, commenta il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andryi Yermak.
La prima tappa della missione del presidente della Cei si era svolta gli scorsi 5 e 6 giugno quando Zuppi era stato a Kiev dove aveva incontrato Zelensky. Una missione che, come ha più volte spiegato il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, non ha ''come scopo immediato la mediazione'' ma che ha l'obiettivo di ''cercare di favorire un ambiente che possa portare a percorsi di pace''.
Il ramoscello d'ulivo della pace, benedetto da Papa Francesco, che Zuppi cercherà di consegnare a Putin potrebbe rappresentare per il presidente russo una via d'uscita dalla complessa situazione in cui si trova. A tre settimane dalla visita a Kiev, il cardinale Zuppi si accinge a completare nella capitale russa la missione affidatagli personalmente dal Pontefice di incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale del conflitto in Ucraina e trovare vie per raggiungere una giusta pace.
"Rinnoviamo l'invito alle comunità ecclesiali e, in particolare, ai monasteri presenti sul territorio nazionale ad accompagnare con la preghiera la visita a Mosca che il cardinale Zuppi compirà”, afferma monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei. “Auspichiamo che questa nuova iniziativa possa contribuire al raggiungimento di una giusta pace”, aggiunge.
Gelo di Kiev: non ci fidiamo di Mosca
"La nostra posizione è chiara e l'abbiamo espressa in modo molto aperto: non abbiamo bisogno di alcuna mediazione, e questo perché abbiamo avuto cattive esperienze. Non ci fidiamo della Russia”. Lo ha detto il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andryi Yermak. In un briefing con giornalisti ucraini e stranieri e Kiev, Yermak ha detto di avere molta stima del cardinale Zuppi e nel ruolo del Vaticano. "Solo che la nostra posizione sulla pace è espressa dalla Formula di Pace in 10 punti”, presentata alla comunità internazionale del presidente, Volodymyr Zelensky. Nel corso della sua visita a
Kiev di tre settimane fa, nel suo incontro con Zelensky il cardinal Zuppi “si è espresso molto favorevolmente” sul piano di pace ucraino. “Zuppi - ha detto Yermak - è certamente libero di andare a Mosca. Ma per noi non è una mediazione. Noi non ci fidiamo della Russia. Zero. Però, se Zuppi dovesse farsi ascoltare e ottenere dei risultati sui due punti che discusse con Zelensky, cioè sul ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia e sullo scambio dei prigionieri con Mosca, allora questi risultati sarebbero certamente benvenuti”.