Mercoledì 13 Novembre 2024

Facebook, Zuckerberg chiede scusa alla Ue. Tajani: "Una vittoria"

Il Ceo di Fb ha partecipato alla riunione della conferenza dei presidenti dei gruppi politici europei. Assicurazioni sulla privacy, le fake news e le interferenze elettorali

Mark Zuckerberg e Antonio Tajani (Ansa)

Mark Zuckerberg e Antonio Tajani (Ansa)

Milano, 22 maggio 2018 - "Una vittoria del Parlamento europeo". Così il presidente dell'Eurocamera Antonio Tajani ha commentato la partecipazione alla riunione della conferenza dei presidenti dei gruppi politici di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. 

E Mark Zuckerberg si è scusato con il Parlamento europeo per il ruolo del social network nello scandalo di Cambridge Analytica. Non solo, ha promesso, alla luce della "troppa lentezza" nell'identificare l'interferenza russa nelle presidenziali americane 2016, che in vista delle varie future elezioni sarà "priorità" evitare che ciò si ripeta. 

Una bis per Zuckerberg che si era già scusato davanti ai deputati americani, dopo essere stato fortemente criticato per il modo in cui il social network ha gestito la protezione dei dati degli utenti: Cambridge Analytica è accusata di aver acquisito dati di 87 milioni di profili Facebook, per usarli in campagne politiche.

Durante l'audizione Zuckerberg era seduto a fianco del presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, ad ascoltarli il pubblico del web in streaming. Una misura che rispondeva alle richieste politiche di trasparenza, visto che inizialmente era prevista a porte chiuse. 

Un'audizione arriva poco prima del 25 maggio, quando nell'Ue entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo Rgpd sulla privacy. L'attenzione di Tajani e dei membri della conferenza dei presidenti dell'Europarlamento sono state le fake news, le interferenze elettorali, l'uso dei dati personali, l'Rgpd. 

A cui Zuckerberg ha risposto sottolineando invece l'utilità di Facebook con il 'security check' in caso di attentati, per i migranti lontani da casa, per le "18 milioni di piccole imprese in Europa". 

"Ma è anche diventato chiaro negli ultimi due anni che non abbiamo fatto abbastanza per impedire che gli strumenti costruiti fossero usati anche per far danni. Che si tratti di fake news, interferenze straniere nelle elezioni o sviluppatori che usano male le informazioni delle persone, non abbiamo avuto una visione sufficientemente vasta delle nostre responsabilità. Questo è stato un errore e mi scuso", ha affermato l'americano. 

Dal Ceo di Fb parole anche contro il "bullismo, discorsi d'odio e altro non devono avere posto" su Facebook, contro i quali saranno utili gli strumenti dell'Intelligenza artificiale e mentre procede l'indagine su "molte migliaia di app", "ce ne saranno altre che vorremo eliminare, mentre 200 lo sono già state".   

Alla fine Mark Zuckerberg ha detto cosa la commissione voleva sentire dire, ma ha anche dato risposte a volte deludenti e per certi aspetti insufficienti.