Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Zuckerberg alla corte di Trump: sarà all’insediamento, accanto a Elon Musk e Jeff Bezos

Il Ceo di Meta tra le prime file per il giuramento del 20 gennaio. Ospiterà anche un gala insieme ai più grossi finanziatori del tycoon

Mark Zuckerberg sarà al giuramento di Trump (foto Afp/Ansa)

Mark Zuckerberg sarà al giuramento di Trump (foto Afp/Ansa)

Washington, 15 gennaio 2025 – Mark Zuckerberg alla corte di Trump. Il Ceo di Meta sederà vicino al patron di Tesla e X Elon Musk e all’amministratore delegato di Amazon Jeff Bezos durante la cerimonia di insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, fissata lunedì 20 gennaio. Secondo Reuters che cita NBC news, al giuramento Zuckerberg sarà tra le prime file insieme ai candidati di Gabinetto e altri funzionari eletti. 

Stando a quanto riporta l’agenzia Associated Press, il 20 gennaio Zuckerberg ospiterà anche un evento di gala insieme ai finanziatori del partito Repubblicano, che si terrà appena prima del ballo. Faranno da ‘padroni di casa’ con lui Miriam Adelson, proprietaria dei Dallas Mavericks e vedova del magnate dei casinò Sheldon Adelson, Tilman Fertitta, magnate dei casinò, proprietario degli Houston Rockets, scelto da Trump come ambasciatore degli Stati Uniti in Italia,Todd Ricketts, comproprietario dei Chicago Cubs e la moglie di Ricketts, Sylvie Légère

La svolta di Meta

E’ il segnale definitivo dell’avvicinamento di Zuckerberg al Donald Trump. E’ lo stesso Zuckerberg ‘nemico giurato’ del tycoon, colui che lo bandì da Facebook e Instagram dopo l’attacco dei trumpisti a Capitol Hill, il 6 gennaio del 2021. I tempi sono evidentemente cambiati e già da un po’ in Meta tira un’aria repubblicana.

Subito dopo l’elezione di Trump ha novembre Zuckerberg è volato a Mar-a-Lago, in Florida, residenza del neo presidente, per una cena privata. Recentemente ha sposato la linea del magnate, annunciando di voler eliminare per Facebook e Instagram la figura dei fact checker – i professionisti indipendenti che si occupano di controllare la veridicità delle notizie –, accogliendo nel suo vocabolario la parola “censura”, riferita alla politica dei social nell’Unione Europea, mutuata direttamente dal presidente. Mosse che sono state precedute da un giro di poltrone in Meta, che hanno visto il moderato Nick Clegg, ex vicepremier britannico, cedere il posto al conservatore Joel Kaplan, ex consigliere di George W. Bush, come capo del team degli Affari Globali, responsabile delle principali politiche aziendali. Senza dimenticare il miliardo che Zuckerberg ha versato per l’inaugurazione del mandato di Trump. La Meta-morfosi è completata.