Sabato 31 Agosto 2024

Guerra in Ucraina, Zelensky a Washington: “I ritardi a Capitol Hill fanno il gioco di Putin”. L’ultimo disperato appello per sbloccare gli aiuti Usa a Kiev

Il presidente ucraino tiene un discorso alla National Defense University. Domani sarà ricevuto in colloquio alla Casa Bianca e parlerà ai senatori americani. Il repubblicano Vance: “L’Ucraina dovrebbe cedere territori a Mosca”

Washington, 11 dicembre 2023 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atterrato oggi a Washington dove sta tenendo un discorso alla National Defense University, dopo un'introduzione del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin

"La guerra della Russia contro l'Ucraina è in realtà una guerra contro tutta l'Europa libera. Putin vuole dividere l'Europa per la prima volta dalla caduta del muro di Berlino”, ha detto Zelensky. E ha aggiunto: “I ritardi a Capitol Hill sono quello che vuole Vladimir Putin. Quei ritardi gli fanno credere che la libertà e la democrazia siano al collasso”. “L'Ucraina non crollerà e così l'Europa non crollerà, siamo l'ultima frontiera ad est”, ha sottolineato il presidente ucraino, ammonendo che lo zar “deve essere fermato all'inizio, prima che minacci altri Paesi, come i Baltici. Il mondo ci guarda”.

Zelensky, invitato dal presidente Joe Biden, si trova a Washington per lanciare un ultimo disperato appello per sbloccare lo stallo sugli aiuti statunitensi a Kiev prima che i soldi a disposizione per appoggiare la difesa siano finiti. Il braccio di ferro tra Casa Bianca e Congresso sta preoccupando Kiev. Ma il portavoce per la sicurezza nazionale John Kirby, in un briefing con la stampa a borde dell'Air Force One ha rassicurato che gli Usa annunceranno un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev entro la fine del mese.

Il presidente ucraino Zelensky insieme al presidente Usa Biden
Il presidente ucraino Zelensky insieme al presidente Usa Biden

A tirare il freno a mano sono i senatori repubblicani contrari alla manovra. “Ciò che è nel migliore interesse dell'America è accettare che l'Ucraina debba cedere parte del territorio ai russi e di porre fine a questa guerra“, ha dichiarato alla Cnn il senatore repubblicano JD Vance, considerato tra i papabili nel ticket presidenziale con Donald Trump. “L'idea che l'Ucraina avrebbe riportato la Russia al confine del 1991 era assurda - nessuno ci credeva davvero”, ha aggiunto. Vance, autore del memoir Hillbilly Elegy, sostiene che Joe Biden dovrebbe indicare un obiettivo finale in Ucraina.

Le tappe diplomatiche di Zelensky a Washington

Oltre al discorso che terrà oggi, Zelensky sarà atteso domani a colloquio alla Casa Bianca, e avrà gli incontri, forse ancora più importanti, con il leader di maggioranza del Senato, il democratico Schumer, e il leader di minoranza Mitch McConnell, e sarà invitato a parlare ai senatori. Il gioco varrà la candela? 

Zelensky appare ottimista davanti alle telecamere: "L'Ucraina riuscirà a superare lo stallo negli aiuti da parte degli Usa causato dalle divergenze al Congresso”,  ha detto il presidente ucraino in un'intervista ai media latino-americani ripresa da Rbc-Ucraina. “Se sono arrabbiato? No, perché non ho perso questa battaglia. Non siamo il tipo di persone che si arrendono di fronte alle difficoltà”.

Il braccio di ferro sui sostegni all’Ucraina 

La scorsa settimana i senatori repubblicani hanno bloccato il pacchetto per i nuovi 61 miliardi di dollari per l'Ucraina –  inseriti in una richiesta totale di oltre 100 miliardi, in cui vi sono anche oltre 10 miliardi per Israele e altri fondi per il confine – chiedendo che la misura contenga anche dei cambiamenti su immigrazione e asilo. Per quanto riguarda la Camera, dove l'opposizione repubblicana ai nuovi fondi per Kiev è ancora più forte che al Senato, lo Speaker Mike Johnson incontrerà Zelensky, come ha confermato il portavoce Raj Shah su X, senza nessun invito, a quanto pare, a parlare con tutti i deputati. Come era successo per la precedente visita lo scorso settembre dopo la partecipazione all'Assemblea Generale dell'Onu, il Congresso non sembra quindi intenzionato a riservare al presidente ucraino l'accoglienza e gli onori concessi in precedenza.