Martedì 18 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Ucraina, Zelensky non cede: la Russia deve tornare ai confini pre-invasione del 2022. E non firma l’accordo sulle terre rare

Il presidente: “Kiev deve prendere parte a qualsiasi negoziato affinché si possa accettare un accordo. Trump? Ha bisogno di un successo, ci fidiamo di lui”. Europa tagliata fuori dal tavolo. Macron convoca vertice europeo a livello di capi di Stato e di governo

Roma, 15 febbraio 2025 – Zelensky non vuole che la trattativa sul futuro dell’Ucraina ‘svenda’ il suo Paese a Putin, ma gli Stati Uniti accelerano (dirigenti Usa sarebbero in viaggio verso Riad colloqui russi e ucrain) e l’Europa resta tagliata fuori dai giochi. Mentre Mosca continua a produrre munizioni a un ritmo estremamente superiore a quello della Nato. A Bruxelles crescono i timori e Macron convoca un vertice europeo. 

I paletti di Zelensky

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto in un'intervista a Newmax che la Russia deve almeno tornare ai confini territoriali prima dell'invasione su vasta scala nel 2022 e che l'Ucraina deve prendere parte a qualsiasi negoziato affinché si possa accettare un accordo. Per il leader ucraino, Donald Trump "ha davvero bisogno di successo". "Penso che abbia davvero bisogno di avere successo, altrimenti tutti diranno che (questa) era la linea di Biden e questa è la linea di Trump. Penso che abbia bisogno di avere successo, e noi dobbiamo avere successo, e ci fidiamo di lui. Spero che sarà dalla nostra parte".

Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (Ansa)

E non firma l'accordo sulle terre rare

Zelensky ha annunciato fra la’ltro di essersi rifiutato di firmare un accordo con gli Stati Uniti sui minerali ucraini, ritenendo che ciò non stesse "proteggendo" il suo Paese in questa fase. "Non ho autorizzato i ministri a firmare l'accordo perché non è pronto. A mio parere, non ci protegge", ha detto a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, aggiungendo che un tale accordo dovrebbe includere "garanzie di sicurezza", ma "non vedo ancora questa connessione nel documento".

Bruxelles non sarà al tavolo delle trattative

L’Europa? Tagliato fuori dai giochi. Il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, ribadisce non vede Bruxelles al tavolo delle trattative per risolvere la guerra, anche se si terrà conto degli interessi dell'Europa. Kellogg ha sottolineato che gli Stati Uniti non vogliono ripetere il problema del "formato Minsk", quando al tavolo delle trattative erano presenti numerosi partecipanti. "Vi dico onestamente cosa succederà. Abbiamo esaminato il problema di Minsk II. C'erano molte persone al tavolo e non hanno avuto alcuna opportunità di unirsi al processo di pace: non ha funzionato. Non ripeteremo Minsk", ha detto Kellogg. 

Le richieste americane all’Ue

Emerge fra l’altro che il dipartimento di Stato americano ha chiesto ai governi europei di fornire informazioni dettagliate sulle armi, sulle truppe di mantenimento della pace e sulle misure di sicurezza che potrebbero fornire all'Ucraina come parte di eventuali garanzie di sicurezza per porre fine alla guerra con la Russia. Secondo quanto scrive il Financial Times, che ha visionato il documento, la richiesta sarebbe stata inviata questa settimana. Secondo il piano di Washington, il documento mira a determinare la volontà dell'Europa di difendere l'Ucraina dopo un accordo di pace nonché il prezzo che l'Europa è disposta a pagare per partecipare ai negoziati.

Il vertice convocato da Macron

Ed è sempre di oggi la notizia che il presidente francese, Emmanuel Macron, ha convocato per lunedì a Parigi un vertice europeo a livello di capi di Stato e di governo, alla luce di quanto emerso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco sul tema del sostegno all'Ucraina.

L’avvertimento di Rutte

Intanto il segretario generale della Nato Mark Rutte, intervenendo alla conferenza sulla sicurezza a Monaco, ha avvertito: "La Russia ora produce in tre mesi le munizioni che l'intera Nato, che è 20 volte più grande della Russia per dimensioni economiche, produce in un anno. Quindi non stiamo tenendo il passo con la Russia". E quindi: "La Russia è in economia di guerra. Noi no. Dobbiamo farlo. Dobbiamo tagliare la burocrazia".

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