Giovedì 21 Novembre 2024
Marta Ottaviani
Esteri

Zelensky, missione da Londra a Roma. Ma il piano di pace resta in salita

Il leader ucraino, che ha visto anche Macron, ieri sera è stato ricevuto da Meloni. E oggi sarà dal Papa. Cerca aiuti militari e spinge per l’ingresso nella Nato. L’ambasciatore Nelli Feroci: “Ora è in difficoltà”

Roma, 11 ottobre 2024 – Una pace ancora lontana e un presidente in difficoltà, fuori e probabilmente dentro i confini nazionali. Volodymyr Zelensky oggi incontrerà Papa Francesco, dopo essere stato accolto ieri in Italia dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma prima è volato in Gran Bretagna e Francia, per cercare un confronto con quei leader, almeno i più importanti, che avrebbe dovuto incontrare sabato nel vertice del Gruppo di Contatto sull’Ucraina a Ramstein e che è saltato a causa dell’assenza del presidente Biden, bloccato negli Stati Uniti dall’uragano Milton.

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Zelensky e Meloni a Roma

LA ‘MISSIONE IMPOSSIBILE’

DI ZELENSKY

Il primo incontro, il più importante, è stato quello con il premier inglese, Keir Starmer, a cui Zelensky ha ripetuto quello che dice da mesi, ossia che senza un maggior supporto militare, l’Ucraina non può vincere la guerra. “Ho incontrato il primo ministro del Regno Unito Starmer e il segretario generale Nato Mark Rutte – ha spiegato Zelensky –. Gli argomenti chiave delle nostre discussioni sono stati l’integrazione euro-atlantica e il rafforzamento militare dell’Ucraina. Questi sono i passi che creeranno le migliori condizioni per ripristinare una pace giusta”. Poi è stata la volta di Emmanuel Macron. Il presidente francese si sta rivelando particolarmente generoso con l’Ucraina in termini di aiuti militari. Proprio l’altro giorno, l’inquilino dell’Eliseo si è fatto ritrarre mentre passava in rassegna i soldati ucraini addestrati da Parigi. A Starmer Zelensky ha esposto anche il contenuto del cosiddetto ‘Piano per la vittoria, che secondo il numero uno di Kiev, potrebbe portare alla pace ‘entro il prossimo anno’. Un vero e proprio ‘giro delle sette chiese’ che però, secondo l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto affari internazionali (Iai) è dettato da una necessità molto precisa. “Credo – ha spiegato – che le richieste di Zelensky siano la conferma che per lui è un momento di grossa difficoltà. Probabilmente deve anche fare fronte a uno scontento interno crescente”.

LA DISUNIONE EUROPEA

L’obiettivo del premier ucraino è quello di convincere più Paesi possibili in vista della conferenza di pace che l’Ucraina sta organizzando e che si terrà fra qualche settimana. Le gioie in serbo per lui, però, in questo tour lampo sono davvero poche. Non solo Zelensky se la deve vedere con le diverse posizioni all’interno della Ue per quanto riguarda la fornitura di armi. Deve anche fare i conti con l’Ungheria di Viktor Orban, che gli rema palesemente contro, soprattutto per quanto riguarda il suo ingresso nella Nato. Secondo il numero uno di Budapest, se questo dovesse avvenire ora, darebbe inizio a una Terza guerra mondiale.

PACE O VITTORIA

COMUNQUE IN SALITA

Gli occhi di tutti sono puntati sul piano per la vittoria, anche se i contenuti nel dettaglio non li conosce nessuno. “Dalle indiscrezioni pubblicate dalla stampa – continua l’Ambasciatore Nelli Feroci –, mi pare che il piano serva soprattutto a Zelensky per cercare di ottenere quello che per lui oggi è essenziale, ossia più strumenti, più mezzi per potersi difendere ed eventualmente per poter attaccare. Oltre, naturalmente, il solito problema della richiesta di avere l’autorizzazione a usare queste armi sul territorio russo”. Insomma, la pace è ancora lontana, ma le difficoltà per il leader ucraino aumentano. La Russia sta penetrando in Donbass, sebbene non ancora in modo irreparabile e l’operazione delle truppe di Kiev nella regione di Kursk rischia di rimanere un caso isolato con un potere in fase di negoziato inferiore a quello che il premier Zelensky si sarebbe aspettato. Tante incognite e difficoltà, che però per il momento non hanno come sbocco una mediazione politica.