Domenica 24 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Zelensky alla Casa Bianca, armi a lungo raggio all’Ucraina: "Ma non per colpire in Russia"

Il leader presenta il “piano per la vittoria” agli americani. E incassa aiuti per 8 miliardi di dollari. Il Cremlino: il cambio sul nucleare è un messaggio ai Paesi ostili. Biden: "Minacce irresponsabili"

Washington, 27 settembre 2024 – "La Russia non prevarrà. Gli Stati Uniti sono accanto a Kiev ora e in futuro" dice Joe Biden a Volodymyr Zelensky accogliendolo ieri sera nello Studio Ovale. "Apprezziamo profondamente il fatto che Ucraina e America siano fianco a fianco dal primo momento di questa terribile invasione russa, la vostra determinazione – replica Zelensky – è incredibilmente importante per noi". E non sono solo parole.

Il leader ucraino Volodymyr Zelensky (46 anni) incontra il presidente americano Joe Biden (81) nella Sala ovale della Casa Bianca
Il leader ucraino Volodymyr Zelensky (46 anni) incontra il presidente americano Joe Biden (81) nella Sala ovale della Casa Bianca

Gli effetti speciali non piegano l’America che offre a Zelensky un mega pacchetto di aiuti tra i quali spicca (fra Patriot, razzi controcarro, munizioni per Himars e blindati vari) anche un altro gioiellino bellico, le temibili “bombe plananti“ Agm154-Joint standoff weapon, che se lanciate in quota possono colpire fino a 130 chilometri di distanza. Le minacce nucleari di Vladimir Putin che hanno portato il presidente russo a rivedere platealmente la politica sull’uso delle armi atomiche, abbassandone per certi versi la soglia di intervento (e il lancio di missili ipersonici contro l’Ucraina, quattro ieri) non hanno quindi impressionato più di tanto gli Stati Uniti che le hanno comunque giudicate con durezza se è vero che il segretario di Stato Antony Blinken le ha definite "totalmente irresponsabili".

Ora più che mai, l’America di Biden è a fianco di uno Zelensky che dal palco del Palazzo di vetro ha ribadito l’intenzione di non cedere all’invasione russa. Può farlo perché ha con sè l’Occidente a partire dalla Casa Bianca che dopo aver annunciato mercoledì altri 375 milioni di aiuti militari a Kiev, ieri, poco prima del faccia a faccia Biden-Zelensky e di quello Kamala Harris-Zelensky ha rincarato la dose rivelando uno stanziamento di 7,9 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina, nonché l’introduzione di nuove sanzioni contro la Russia. "Ho ordinato al Ministero della Difesa – ha detto Biden – di disporre di tutti i fondi rimanenti per aiutare la sicurezza dell’Ucraina fino alla fine del mio mandato. Nell’ambito di questi sforzi – si legge nella nota – il Ministero della Difesa stanzierà entro la fine di quest’anno i fondi rimanenti dell’Iniziativa per la promozione della sicurezza in Ucraina".

Biden ha inoltre spiegato che, al fine di rafforzare le capacità di attacco a lungo raggio dell’Ucraina, ha deciso di trasferire all’Ucraina le bombe plananti Joint Standoff Weapon (Jsow) anche se non ha ufficialmente dato il via libera sperato da Kiev all’uso dei missili a lungo raggio Atcams, di fabbricazione statunitense, all’interno della Russia. Biden ha poi annunciato un incontro a livello dei leader del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina in Germania il mese prossimo. E non basta: Usa ed Europa sono vicine all’accordo sui 50 milioni di aiuti all’Ucraina usando gli interessi sugli asset russi congelati.

Immediata la replica di Zelensky: "Sono grato all’America. Utilizzeremo questa assistenza nel modo più efficace e trasparente per raggiungere il nostro principale obiettivo comune: la vittoria dell’Ucraina, una pace giusta e duratura e la sicurezza transatlantica". Nell’incontro di ieri sera Zelensky ha anche presentato a Biden il preannunciato “piano per la vittoria“, in cinque punti, che a parte la richiesta di poter usare anche in Russia le armi a lungo raggio e di più aiuti economici e militari non pare avere intuizioni particolari e presenta almeno due richieste allo stato impercorribili: una accelerazione dell’ingresso nella Nato e nell’Ue. Ma al di là del “piano“ che Zelensky tenta di promuovere ma che ha deluso la Casa Bianca, il rapporto con Biden resta buono mentre è gelido quello con il candidato repubblicano Donald Trump, che il presidente ucraino sperava di incontrare in questi giorni in vista di un possibile cambio della guardia alla Casa Bianca, e che lo ha accusato di essere "il più grande venditore al mondo", praticamente un piazzista, oltre di "aver rifiutato un accordo" per mettere fine alla guerra. Accordo che, se accettato da Putin, vorrebbe dire che è una sostanziale capitolazione per Kiev.