Roma, 16 novembre 2016 - Prima un odore pungente e nauseabondo poi la sconvolgente scoperta: un topo morto chiuso nella cucitura del vestito. Quello di Cailey Fiesel, 24enne di Manhattan, doveva essere un normale acquisto in saldo da Zara, noto colosso di abbigliamento spagnolo. Ma una volta indossato il capo si è trasformato in una esperienza a dir poco spiacevole. Documentata con tanto di foto scattate dalla cliente, che ora stanno facendo il giro dei media di tutto il mondo, in cui si vede la zampa bianca di un ratto uscire dalla cucitura un vestito nero.
La giovane di New York ha citato in giudizio presso la Supreme Court di Manhattan la multinazionale di moda, che ora spiega di stare indagando sull'accaduto. Il suo racconto è stato riportato da diversi quotidiana d'Oltreoceano, per primo il New York Post. Lo scorso luglio Cailey Fiesel era entrata a fare shopping in un negozio Zara di Greenwich, in Connecticut ed era uscita poco dopo con il vestito pagato 40 dollari. Due settimane più tardi la ragazza decide di indossarlo per andare al lavoro. Ma mentre è in ufficio racconta di rendersi conto di "un odore pungente e nauseante".
Senza capire inzialmente di che cosa si trattasse, spiega di essersi alzata dalla scrivania, ma ciònonostante racconta: "Non riuscivo a sfuggire a quell'odore che stava diventando preoccupante". Dice ancora la Fiesel: "Sentivo qualcosa che mi grattava la gamba e ho pensato si trattasse della cucitura del vestito, ma quando ho provato a tirarlo ho intravisto qualcosa di più grande e ho immaginato fosse una targhetta antitaccheggio". Poco dopo la scoperta agghiacciante: "Ho visto la zampetta uscir fuori dalla cucitura della scollatura", racconta, come si legge sul quotidiano statunitense, in presenza dei suoi avvocati. "Mi sono bloccata, ero completamente paralizzata dalla paura - spiega - Ero sotto choc perché sebbene mi fossi resa conto che si trattava di un topo, il mio cervello si rifiutava di crederlo". E invece si trattava esattamente di un topo. Grande "più di sei centimetri in avanzato stato di decomposizione".
Lo choc per la scoperta si è presto trasformato in panico e la giovane è corsa in bagno per cambiarsi. I legali della cliente spiegano di aver citato Zara in giudizio per "danni non specificati", tanto più che le è stata diagnosticata, secondo quanto riporta il New York Post, una eruzione cutanea riconducibile al roditore.
Il brand in una nota spiega: "Zara è a conoscenza delle accuse mosse da una cliente negli Stati Uniti e sta indagando ulteriormente la questione. Il brand opera in base a severi controlli di qualità e standard di salute e sicurezza comuni in tutto il mondo che vengono seguiti in tutte le fasi della produzione, incluse la cucitura e la stiratura. Siamo impegnati a garantire che tutti i nostri prodotti soddisfano questi requisiti rigorosi".