Martedì 16 Luglio 2024

L’autista beduino “eroe di Israele”: ha salvato 30 ragazzi al rave dal massacro di Hamas

Youssef Alziadna ha incontrato il presidente Herzog. “Non riesco neanche a raccontare l’orrore che ho visto, ho chiesto aiuto allo psicologo”

Roma, 27 ottobre 2023 – Youssef Alziadna, autista beduino, è stato chiamato “eroe di Israele”. Ha salvato 30 ragazzi nel rave della morte, la festa di ragazzi nel deserto del Negev che è stata il primo obiettivo di Hamas: le vittime sarebbero 260. 

Il presidente Isaac Herzog ha detto che Alziadna ‘’fa parte del bellissimo volto dello Stato di Israele’’. Ma lui, con quel coraggio, ora deve fare i conti tutti i giorni.

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"Non riesco nemmeno a raccontare l’orrore che ho visto”

“Non riesco nemmeno a raccontare quello che ho visto, la crudeltà di Hamas’’, è sgomento l’autista, che il 6 ottobre con il suo minibus aveva portato al rave nove giovani uomini e donne israeliani. Avrebbe dovuto riportarli a casa il giorno dopo, l’appuntamento era a mezzogiorno del 7 ottobre, ma alle 6 del mattino è stato svegliato da una telefonata in cui gli si chiedeva di accorrere immediatamente perché c’era stato un allarme.

“Non ci ho pensato un momento, sono sceso dal letto e mi sono precipitato al luogo della festa” dove, una volta arrivato, “ho sentito spari ovunque” e visto “migliaia di persone che correvano cercando di evitare gli spari, ma gli sparavano addosso dappertutto’’.

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Il salvataggio da eroe

L’autista ha quindi caricato più persone che poteva sul suo minibus, 30 persone in tutto compresi i suoi nove clienti. Ma quello che ha visto, il pensiero che si sarebbero potute salvare altre vite, non lo abbandonano. Alziadna ha quindi scelto di avere un supporto psicologico, per cercare di gestire il trauma vissuto da lui e da un’intera nazione.

La disperazione dell’autista

“Piango tutti i giorni” e “non riesco più a dormire”, racconta ad Adnkronos l’autista arabo-israeliano dopo aver incontrato il presidente Isaac Herzog, che in un tweet ha condiviso l’abbraccio con Alziadna e si è detto “molto commosso’’ per l’incontro con “un eroe israeliano’’. Ma per Alziadna non c’è alcun eroismo nel suo gesto, “sono un cittadino israeliano e ho fatto solo quello che dovevo fare. E se fossimo stati di più, se ci fossero stati altri con me, avremmo potuto salvare un numero maggiore di persone, indipendentemente dall’entità del pericolo’’.

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L’abbraccio di Alziadna con Herzog

Alziadna sorride nell’abbraccio con Herzog condiviso sui social, ma dopo l’incontro ci dice che “ciò che conta davvero è che io abbia potuto salvare vite innocenti’’. Non vuole sentire parlare di gioia per l’incontro con il presidente israeliano, né di orgoglio: "Non ci possono essere momenti di gioia, la gioia non ha alcun significato in questo momento, né in questo incontro. La sofferenza e il dolore sono più grandi di tutto ciò che sta accadendo. Abbiamo visto la morte in faccia’’. Alziadna ha scelto di condividere un versetto del Corano per esprimere il lutto per le vite perse e le sue condoglianze per le vittime. “Siamo del Signore e dal Signore torneremo. Solo Dio rimane’’, recita.

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