Sabato 14 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Corea del Sud, il presidente Yoon sotto impeachment. “Mi faccio da parte, basta politica di scontro”

Su 300 deputati, 204 hanno votato per mettere in stato di accusa il presidente, indagato per vari reati tra cui insurrezione e tradimento

Seul, 14 dicembre 2024 – Il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol è stato messo sotto impeachment dai parlamentari per il suo fallito tentativo di imporre la legge marziale il 3 dicembre.

Su 300 deputati, 204 hanno votato per mettere in stato di accusa il presidente, indagato per vari reati tra cui insurrezione e tradimento, mentre 85 hanno votato contro. Tre parlamentari si sono astenuti e otto voti sono stati annullati. Ora Yoon verrà immediatamente sospeso dall’incarico e il primo ministro diventerà presidente ad interim.

Corea del Sud, il Parlamento ha messo sotto impeachment il presidente Yoon Suk Yeol
Corea del Sud, il Parlamento ha messo sotto impeachment il presidente Yoon Suk Yeol

Con l’impeachment di Yoon Suk.yeol, la Corea del Sud, per la seconda volta nella sua storia, vede un presidente in carica finire sotto accusa, dopo Park Geun-hye nel 2016, avviandosi verso un periodo di incertezza politica e amministrativa: in entrambi i casi si è trattato di un esponente del fronte conservatore.

“Mi faccio da parte”, ha dichiarato il presidente dopo che il Parlamento ha votato per la sua messa in stato d’accusa, sollecitando la fine della “politica degli eccessi e dello scontro”. “Sebbene ora debba farmi da parte per un po’, il viaggio verso il futuro... non deve mai fermarsi”, ha affermato in un discorso televisivo.

Il documento ufficiale di conferma della validità della mozione di impeachment sarà presentato a Yoon, sospendendo con effetto immediato i suoi poteri, trasferiti ad interim al premier Han Duck-soo. La Corte costituzionale avrà fino a 180 giorni per decidere sull’impeachment: se confermato, la Corea del Sud terrà nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni dalla sentenza.

La messa in stato d’accusa di Yoon segna l’inizio di questa fase carica di incognite. Il premier, pur ricoprendo le funzioni presidenziali ad interim, potrebbe non durare.

I legislatori dell’opposizione, che controllano il Parlamento, hanno preso di mira i componenti del governo, tra cui lo stesso Han, che hanno partecipato alla riunione che ha preceduto la dichiarazione di legge marziale di Yoon del 3 dicembre. L’Ufficio presidenziale ha dichiarato di non essere in possesso dei verbali di quella riunione, alimentando le speculazioni sul ruolo dell’interno esecutivo nel processo decisionale. Il Partito Democratico, che da solo controlla il Parlamento, potrebbe ritenere Han non idoneo a svolgere il ruolo di presidente ad interim.

Inoltre, ad aggravare l’incertezza c’è la composizione della Corte costituzionale, che attualmente ha tre seggi vacanti nella sua composizione di nove giudici: è probabile che questi siano nominati dall’attuale Assemblea nazionale, influenzando la decisione della Corte sull’impeachment di Yoon e sollevando dubbi sull’imparzialità e sull’equilibrio dei poteri statali.