Roma, 16 marzo 2025 – Il presidente americano Donald Trump ha ordinato raid aerei contro i ribelli Houthi nello Yemen per i loro attacchi “contro navi, aerei e droni americani e di altri Paesi”. Secondo il ministero della Salute dei ribelli nei raid - che hanno colpito radar, difese aeree, sistemi missilistici e droni - sono morte 31 persone. Messaggio anche per l'Iran: “Il sostegno ai terroristi Houthi deve cessare immediatamente!”. Il Segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha avvertito il suo omologo russo Serghiei Lavrov: “I continui attacchi degli Houthi alle navi militari e commerciali statunitensi nel Mar Rosso non saranno tollerati”. Da parte sua Lavrov ha chiesto lo stop all’uso della forza. Teheran ha condannato gli attacchi affermando che "l'aggressione militare costituisce una flagrante violazione dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”.

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Il gruppo sciita libanese Hezbollah ha espresso "piena solidarieta'" ai ribelli Houthi dopo l'attacco notturno degli Stati Uniti sullo Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarieta' con il caro e coraggioso Yemen", si legge in una dichiarazione del movimento, "chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione". Hezbollah si e' detto fiducioso che "il resiliente popolo yemenita, che ha scritto epopee eroiche a sostegno della causa palestinese e di Gaza assediata con il sangue dei suoi martiri, non si arrendera' a questa vile aggressione".
I Guardiani della Rivoluzione hanno ammonito che risponderanno a ogni attacco, dopo le minacce arrivate ieri da Donald Trump. Nell'annunciare i raid aerei contro gli Houthi in Yemen, il presidente americano aveva avvertito di dure conseguenze in caso Teheran continui a sostenere le milizie e metta in pericolo gli Usa e i traffici marittimi. "L'Iran non cerca la guerra, ma se qualcuno lo minaccia, dara' risposte appropriate, risolute e definitive" a qualsiasi attacco, ha detto il generale Hossein Salami, comandante dei Guardiani della Rivoluzione, alla televisione di Stato.