Lunedì 8 Luglio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Perché gli Usa bombardano in Yemen: gli attacchi degli Houthi alle navi nel Mar Rosso

I raid americani e britannici sono un messaggio per il movimento sciita yemenita sostenuto da Iran e Hezbollah che prende sistematicamente di mira le imbarcazioni militari e mercantili internazionali

Roma, 12 gennai 2024 – Gli Houthi quasi come Ghino di Tacco, brigante della fine del ‘200, che esercitava la sua rendita di posizione controllando, dalla rocca di Radicofani la allora importantissima via Francigena. La “via Francigena” degli Houti è il Mar Rosso, dove transita un parte importante del traffico mercantile mondiale e sul quale, a differenza del brigante di Radicofani, non chiedono un pizzo economico, ma esercitano una rendita di posizione politica, colpendo le navi con i loro missili e droni per fini ideologici e di piccola potenza regionale: lotta agli odiati ebrei, all’America e ai suoi alleati. Il tutto con il placet dei due attori chiave dell’asse sciita: l’Iran che li finanzia e di Hezbollah dal quale hanno preso ispirazione. 

Gli Houthi vogliono far valere la loro posizione sul Mar Rosso (Ansa)
Gli Houthi vogliono far valere la loro posizione sul Mar Rosso (Ansa)

Chi sono gli Houthi

Il movimento Houthi, ufficialmente noto come Ansar Allah ("Sostenitori di Dio"), è un'organizzazione politica e militare islamista sciita emersa in Yemen negli anni '90. Il movimento è composto prevalentemente da Zaidi sciiti e la sua leadership omonima proviene in gran parte dalla tribù degli Houthi. È composta prevalentemente da sciiti zaiditi, mentre la leadership proviene in gran parte dalla tribù degli Houthi. Influenzati dagli sciiti libanesi di Hezbollah, nel 2003-2004 hanno iniziato a combattere contro il presidente yemenita Salah (con il quale anni dopo si sono poi riconciliati), hanno partecipato alla rivoluzione yemenita del 2011 e hanno conquistato metà del paese, nonostante l’intervento militare di Arabia Saudita e Emirati arabi uniti. Fondamentale per dar loro forza militare è stato l’aiuto dell’Iran che li ha dotati di missili e razzi, in parte acquistati anche in Corea del Nord, ma anche con mine e barchini esplosivi e non, con i quali hanno sistematicamente preso di mira non solo i territori dell’Arabia Saudita e persino della lontana EAU (e recentemente hanno cercato di colpire direttamente Israele) ma anche, in più casi, le navi che passano nel Mar Rosso. Gli attacchi alle imbarcazioni militari (saudite ed emiratine ma anche americane) e non, si sono intensificati con la guerra tra Israele e Hamas. 

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I raid di Stati Uniti e Gran Bretagna di oggi hanno preso di mira una base militare adiacente all'aeroporto di Sanaa, un sito militare vicino all'aeroporto di Taiz, una base navale Houthi a Hodeidah e siti militari nel governatorato di Hajjah, per un totale di 73 tra bombe di precisione e missili da crociera lanciati non avevano l’obiettivo di colpire significativamente le installazioni militari Houthi ma di lanciare un messaggio: basta attacchi alle navi mercantili. Il rischio adesso è innescare una spirale, con attacchi con missili antinave contro le unità militari di superficie americane e britanniche o contro mercantili dei due paesi, il che richiederebbe nuovi raid di risposta, più ampi di quello di oggi, aggravando la crisi in una area come lo Yemen che sembrava avviata ad una normalizzazione.