Johannesburg, 2 aprile 2018 - Il Sudafrica saluta la 'madre della Nazione'. E' morta a 81 anni Winnie Mandela, ex moglie del premio Nobel Nelson: figura controversa nella storia del Paese, giocò un ruolo chiave nella battaglia contro l'apartheid. "E' con grande tristezza che informiamo l'opinione pubblica che Winnie Madikizela Mandela è deceduta all'ospedale Milkpark di Johannesburg lunedì 2 aprile", scrive il portavoce Victor Dlamini in un comunicato. "È morta dopo una lunga malattia, per la quale era entrata e uscita dall'ospedale dall'inizio dell'anno, è deceduta pacificamente nelle prime ore di oggi pomeriggio, circondata dalla sua famiglia e dai suoi cari".
Winnie Mandela fu sposata con Nelson Mandela per 38 anni, molti dei quali il leader del movimento anti-segregazionista li trascorse in prigione. Anche lei fu detenuta e messa al bando, e coronò la carriera nel movimento assumendo la guida della sezione femminile dell'African National Congress (Anc).
Nelle lotta anti-apartheid Madikizela Mandela scelse la strada estremista: incoraggiò la ribellione violenta, con discorsi incendiari e i toni oltranzisti che l'allontanarono dal marito. Nelson Mandela e Winnie, sposati nel 1956, divorziarono nel 1996, due anni dopo la nomina di Nelson Mandela a primo presidente nero del Sudafrica. L'ex moglie di Madiba restò comunque molto rispettata tanto che in Sudafrica la chiamavano 'madre della nazione', e nel 1994, dopo le prime elezioni democratiche, fu comunque eletta deputato e viceministro delle arti e della cultura.
Nel 1998 la commissione sulla verità e la riconciliazione sudafricana stabilì che Winnie era stata responsabile, direttamente o indirettamente, di diversi crimini contro uomini, donne e bambini.
Negli anni l'immagine di Winnie si macchiò anche di scandali politici e legali: nel 2003 fu giudicata colpevole di 43 capi di imputazione per frode e 25 per furto per un totale di un milione di rand (circa 80mila euro), relativi a una tentata truffa ai danni di una banca sudafricana. Venne condannata a cinque anni di carcere duro, ma la pena fu ridotta a tre anni e mezzo con la condizionale.