New York, 6 marzo 2018 - Niente salvataggio della Weinstein Company, teatro di molestie seriali contro le attrici. Sarebbe stata una donna a ridare credito allo studio cinematografico, con un board a maggioranza femminile e un fondo per risarcire le vittime degli abusi.
Ma Maria Contreras-Sweet, 62 anni, di origini messicane, nota per aver lavorato nell'amministrazione Obama come responsabile delle piccole imprese, e ora alla guida del gruppo di imprenditori che voleva acquistare la società di Weinstein ha detto che non si farà.
Harvey Weinstein travolto dallo scandalo, ha trascinato con sé la Weinstein Company, l'unica speranza era un'operazione valutata intorno ai 500 milioni di dollari, compresa l'assunzione del debito accumulato dalla società, pari a 225 milioni di dollari.
Ma secondo l'imprenditrice non ci sono informazioni soddisfacenti sulla fattibilità dell'intesa. Poi ha precisato che il gruppo potrebbe essere ancora interessato all'acquisto di alcuni asset dello studio, ora in procedura fallimentare.
Le basi dell'accordo erano state gettate nel novembre scorso, dopo che Weinstein era stato licenziato a seguito delle denunce di abusi e molestie da parte di decine di donne. La Contreras era intenzionata ad affidare la guida dello studio a una donna, proprio per un drastico e simbolico taglio con il passato.