Giovedì 26 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Wagner, Prigozhin ai suoi: “Non fate prigionieri, uccidete tutti". Cosa c’è dietro l’ordine spietato

Il leader dei mercenari russi lo afferma in un audio sull'account Telegram del suo servizio stampa. Il figlio di Peskov era nei Wagner, lui conferma. Ma Kiev dubita: ha preso multe a Mosca nello stesso periodo

Roma, 23 aprile 2023 - "Non fate più prigionieri, uccidete tutti" è l'ordine impartito da Yevgeny Prigozhin ai suoi Wagner. "Uccideremo tutti sul campo di battaglia. Non fate più prigionieri di guerra!", è stata la risposta in un audio a una domanda postata sull'account Telegram del suo servizio stampa. Secondo alcuni siti il leader dei mercenari impiegati soprattutto nella conquista di Bakhmut, avrebbe in mano registrazioni tra soldati ucraini in cui parlano di liquidare tutti i membri del gruppo Wagner comunque, anche se già prigionieri o catturati e feriti.

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Yevgeny  Prigozhin
Yevgeny Prigozhin

Prigozhin trova alleati

Un ordine che va contro all'immagine che lo 'chef' di Vladimir Putin aveva voluto dare di sé in rapporto alla guerra. Prigozhin, duro comandante dei mercenari più violenti, che non ha rimorsi a mandare all'attacco i suoi, molte volte al massacro come a Bakhmut, si è anche dimostrato un leale combattente, restituendo prigionieri a Kiev e 'rispettando' sempre il nemico. Nell'ultimo periodo aveva parlato di fine delle ostilità, invitando Putin a far concentrare le truppe sulle conquiste già raggiunte nell'Operazione speciale in Ucraina. E proprio questa disponibilità, che non coincide però con i piani dello zar, gli avrebbe permesso di trovare alleati nel ministero della Difesa, secondo l'Istituto per lo studio della guerra (Isw), dove ora qualcuno la pensa come lui, dopo un lungo periodo di contrasti e invidie con le stesse autorità militari ufficiali russe per la gestione del conflitto, e per gli scarsi rifornimenti di munizioni al suo gruppo.

Esercito e Wagner in cerca di uomini  

Intanto la guerra continua e proprio il ministero della Difesa russo è in cerca di 400.000 nuovi soldati da mandare in Ucraina. Così è stata lanciata una campagna per il reclutamento di volontari con annunci sui social media, cartelloni pubblicitari e in tv, sottolineano gli 007 di Londra. Stesso problema che ha Wagner, ora che non può più reclutare prigionieri, anche terminali, dalle carceri russe. La strategia della società dei mercenari però, più che all'invito ad essere "virili" fatto dalla Difesa, sta puntando sullo stipendio: 240mila rubli (2.600 euro) al mese più bonus a personale, anche senza esperienza militare e di età tra i 22 e i 50 anni. Lo slogan è 'Unisciti alla squadra vincente!'. Prigozhin avrebbe affermato che punta a reclutare dalle 500 alle 800 persone al giorno.

Il figlio di Peskov nei Wagner

Nei Wagner ha combattuto anche il figlio del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, Nikolai Peskov. Lo ha detto ieri lo stesso leader del gruppo, e lo ha confermato lo stesso Nikolai affermando di aver prestato servizio nelle file del gruppo di mercenari in Ucraina. "Lo consideravo mio dovere... non potevo sedermi in disparte e guardare gli amici e altre persone andare lì", ha detto il giovane rampollo in un'intervista. "Quando sono andato, ho dovuto cambiare il mio cognome. Nessuno sapeva davvero chi fossi", ha aggiunto. Il figlio del portavoce di Putin ha affermato di aver combattuto quasi sei mesi e di aver ricevuto una medaglia al coraggio, scrive la Cnn.

Peskov in guerra? I dubbi di Kiev

Il figlio di Peskov nei Wagner non convince tutti a Kiev. I media ucraini avrebbero messo in dubbio la versione di Nikolai Peskov. A far traballare la verificità dell'esperienza al fronte di Peskov jr sarebbero le multe che il giovane avrebbe rimediato a Mosca, non a Bakhmut, e non alla guida di un tank, ma della sua auto elettrica. Altro elemento sarebbe una delle foto messe in mostra da Nikolai per avvalorare il proprio racconto, che invece risulterebbe essere un'immagine presa da un'intervista che il giornalista più famoso in Russia, Vladimir Solovyov, avrebbe fatto a un Wagner a gennaio, che guarda caso ha il viso coperto.