Mentre la controffensiva ucraina non sembra dare i frutti sperati (anche gli Usa si sono lamentati degli scarsi esiti militari) sul fronte opposto Mosca sta incontrando diverse difficoltà interne.
ll capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin ha infatti lanciato un appello a “fermare” il comando militare russo, affermando di avere 25.000 uomini e invitando i russi, in particolare i soldati, a unirsi a loro.
“Il gruppo Wagner ha deciso che coloro che hanno responsabilità militari per il Paese devono essere fermati", ha detto Prigozhin in un audio, chiedendo di non opporre “resistenza” alle sue truppe e affermando che il ministro della Difesa Shoigu sarà “fermato”. “Siamo in 25.000 e determineremo perché nel Paese regna il caos (...) “, ha aggiunto, appellandosi a “chiunque voglia unirsi a noi” per “porre fine al disordine”.
Il leader del gruppo Wagner ha accusato la leadership militare di Mosca di aver ordinato attacchi sui suoi campi uccidendo un numero "enorme" di uomini. "Eravamo pronti a fare concessioni al ministero della Difesa, a consegnare le nostre armi", ha dichiarato Yevgeny Prigozhin in un messaggio audio rilasciato dai suoi portavoce.
"Oggi, vedendo che non siamo stati annientati, hanno condotto attacchi missilistici contro i nostri campi". Prigozhin ha quindi annunciato che intende "fermare" i vertici militari di Mosca ed ha invitato i russi a non resistere alle sue forze.
Immediata la smentita del ministero della Difesa russo: "Tutti i messaggi e i video diffusi sui social network per conto di Yevgeni Prigozhin sul presunto attacco del Ministero della Difesa russo ai campi di Wagner non corrispondono alla realtà e sono una provocazione informativa". Le Forze armate russe "continuano a svolgere missioni di combattimento sulla linea di contatto con le Forze armate ucraine nell'area dell'operazione militare speciale".
"La fragile dittatura di Putin è caduta: hanno cominciato a rosicchiarsi a vicenda per potere e denaro". Cosi' il capo dell'intelligence militare ucraina, Kirill Budanov, ha commentato l'escalation tra il capo della compagnia di mercenari russi Wagner, Evgheni Prigozin, e il ministro della Difesa, Serghei Shoigu. "Ora spetta alle nostre brigate d'assalto liberare l'Ucraina e quei territori che vogliono far parte del nostro potente, invincibile e glorioso Paese", ha aggiunto Budanov.
In seguito all’appello di Prigozhin le forze dell'ordine e servizi segreti (Fsb) sono in stato d'allerta a Mosca, dopo l'appello del capo della Wagner, Evgheni Prigozhin, ai suoi mercenari a "fermare" i vertici della Difesa, accusati di "genocidio del popolo russo" per la loro incompetenza sul campo in Ucraina.
Lo riporta il servizio russo della Bbc, citando sue fonti, secondo le quali sull'autostrda da Mosca a Rostov-sul-Don, al confine meridionale, si stanno istituendo posti di blocchi. Agli agenti in servizio e' stato ordinato di aprire il fuoco "n caso di minaccia". Centro di comando chiave per le operazioni russe in Ucraina, secondo Prigozhin proprio da Rostov il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, avrebbe oggi dato l'ordine di attaccare campi di retrovia della società di mercenari, il cui fondatore da mesi insulta la leadership militare. Secondo media locali, rilanciati anche da quotidiani nazionali come Kommersant, nella regione è scattato il piano "Fortezza" che implica il raduno di emergenza del personale di polizia e il controllo delle strutture piu' sensibili del ministero dell'Interno, dell'Fsb e del Servizio penitenziario. Intanto, sui diversi canali Telegram girano immagini di veicoli corazzati per le strade di Rostov.
Intanto L'Fsb, che ha aperto un procedimento penale per "insurrezione armata" contro il capo della Wagner, Evgheni Prigozhin, ha chiesto ai mercenari russi di "non ascoltare" i suoi appelli a rovesciare i vertici militari russi e anzi, "a prendere misure per il suo arresto". Lo riferiscono i media russi citando un comunicato dell'Fsb, in cui si annuncia anche che le parole di Prigozhin sono considerate "appelli a iniziare un conflitto civile armato sul territorio della Federazione Russa".