Martedì 5 Novembre 2024

Wagner in crisi, media: ora il 'cuoco di Putin' mette in campo Convoy

Chi sono i nuovi mercenari russi "disposti a tutto" legati a Prigozhin e dove operano

Mosca, 25 marzo 2023 - L'altro gruppo Wagner si chiama Convoy, è guidato da Konstantin Pikalov Mazai, braccio destro del 'cuoco di Putin',  e per assoldare mercenari russi promette due cose: stipendi da 2.400 euro e un pezzo di terra in Crimea o in Abcasia. Queste sono le scarne notizie che trapelano dall'incrocio di testimonianze rilanciate dai media e dal canale Telegram del gruppo.

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 Yevgeny Prigozhin, capo dei Wagner, con il presidente Putin
Yevgeny Prigozhin, capo dei Wagner, con il presidente Putin

"Chi sono i mercenari di Convoy"

"Ragazzi disposti a tutto", li ha definiti presentandoli in tv il capo dell’occupazione della Crimea, Sergey Aksyonov.  L’agenzia investigativa russa indipendente Vazhnye Istorii ( iStories ) ha riferito che Aksyonov si è schierato pubblicamente con il capo dei Wagner Yevgeny Prigozhin contro il ministero della Difesa russo di Shoigu e ha messo in pista Convoy sotto la guida di Pikalov, che avrebbe diretto anche le operazioni dei Wagner in Africa.

Gli scontri tra Wagner e Putin

Su tante notizie da verificare una certezza s'impone: da tempo sono tesi i rapporti tra i mercenari del gruppo Wagner e Putin. Prigozhin ha accusato più volte il Cremlino di non formire munizioni e ha attaccato più volte il ministro della Difesa, Shoigu. "Da una beauty farm fuori città, da un ufficio da 500 mq, durante un trattamento per ringiovanire o qualsiasi altro massaggio cosmetico, non puoi condurre i soldati in battaglia!", aveva dichiarato 'lo chef' a febbraio. L'opinione comune era stata che gli strali fossero diretti al ministro.

Le tesi: ortodossia russa e 'satanisti ucraini'

Il gruppo di mercenari Convoy ha un canale Telegram creato a novembre dell'anno scorso: qui si trovano testi filosofici che inneggiano alla 'forte Russia ortodossa' e condannano i cosiddetti 'satanisti ucraini'. 

Chi appartiene a questa riserva dell'esercito stipula due contratti, almeno secondo quel che ha rivelato un ex combattente: uno con Convoy, il secondo con il Ministero della Difesa. Ciò consente di avere pagamenti garantiti in caso di infortunio o morte.