Roma, 17 marzo 2024 - Quarta eruzione in tre mesi per il vulcano della penisola di Reykjanes, nel sud dell'Islanda. Secondo le autorità quella iniziata ieri sera è la più potente. Di nuovo sotto allarme gli abitanti della cittadina turistica di Grindavik, famosa per la vicina stazione termale di Blue Lagoon, e i 28.000 residenti in quella che è una delle regioni più densamente popolate dell'Islanda, a circa 40 chilometri a sud-ovest di Reykjavik.
Per il vulcano è di fatto la settima eruzione nella stessa zona, la quarta da dicembre. La lava ha già raggiunto le barriere a est della cittadina, evacuata l'11 novembre per via delle centinaia di scosse di terremoto che avevano danneggiato le case e aperto spaccature e voragini nel terreno. I terremoti sono stati seguiti dall'attività vulcanica il 18 dicembre, con la prima colata che, al contrario delle catastrofiche previsioni, aveva risparmiato Grindavik.
Il 14 gennaio la seconda eruzione da dicembre arrivò alla periferia della città. Suggestive le immagini della lava che scorreva per le strade fino ad arrivare a incenerire tre case. Quindi una terza l'8 febbraio, che ha riversato verso il centro urbano un fiume di magma di 15 milioni di m3 nelle prime sette ore, e la quarta è in corso. Una situazione al limite anche per l'Islanda, che ospita 33 vulcani attivi, più di tutta Europa. Secondo i vulcanologi le varie attività vulcaniche registrate sulla penisola di Reykjanes dal 2021 indicano il riaprirsi dopo 800 anni di una lunga faglia che permette al magma di fluire facilmente verso l'alto.