Reykjavík, 13 novembre 2023 – Un’impressionante voragine si apre nell’asfalto. Le immagini arrivano da Grindavik, in Islanda, cittadina minacciata dall'eruzione del vulcano Fagradalsfjall, che potrebbe iniziare in qualsiasi momento. La risalita inesorabile del magma sta deformando il suolo e producendo continui terremoti nella zona. Da venerdì a oggi ce ne sono stati almeno 2300, secondo Maria Virelli, mission manager di Cosmo-Skymed, la costellazione satellitare italiana sviluppata dall'Agenzia spaziale italiana (Asi), che punta i suoi ‘occhi’ verso il cratere islandese.
"Il suolo si è gonfiato, perché sotto il suolo si è formata una camera magmatica – spiega Virelli – un tubo al cui interno scorre magma, il quale ha fatto sì che il tubo si gonfiasse e poi si sgonfiasse a seconda del flusso”. Ecco spiegata l’origine delle scosse e dei movimenti che spaccano il terreno.
Grindavik è stata evacuata il 10 novembre scorso: i suoi 4mila abitati sono ospiti in strutture d’accoglienza e nelle case di parenti e amici. Quaranta km a sud della capitale, situata sulla costa sud-ovest dell’Islanda, è vicina all’impianto geotermico di Svartsengi, il principale fornitore di elettricità e di acqua ai 30mila residenti della penisola di Reykjanes, e ad un bacino idrico. C’è grande preoccupazione per la sorte delle abitazioni, degli impianti e delle altre infrastrutture presenti nella zona.