Grindavik (Islanda) 19 dicembre 2023 – É iniziata in Islanda l’eruzione del vulcano Fagradalsfjall ad Hagafell, località a sud della capitale Reykjavik, non lontano dalla turistica "Blue Lagoon" e a circa 3 chilometri dal villaggio di pescatori di Grindavik con 4.000 abitanti. L’eruzione effusiva è cominciata nella notte ed è stata anticipata da un’intensa attività sismica registrata a partire da novembre nella penisola di Reykjanes, nella parte sudoccidentale del Paese. La conferma dell’eruzione è arrivata, poco prima di mezzanotte ora italiana, dall'Istituto meteorologico islandese (Imo) che ha elevato al livello “rosso” il codice colore dell'aviazione nella zona.
L’eruzione con spruzzi di lava alti 150 metri
Si tratta della quarta eruzione vulcanica in tre anni. Un forte sciame sismico ha colpito la penisola di Reykjanes, a sud della capitale Reykjavik, e intorno alle 21 di ieri sera è stato registrato un terremoto di magnitudo 4.2: dopo circa un paio d’ore, alle 22.46 ora locale (le 23.26 in Italia), è iniziata l’attività effusiva. I media locali mostrano video con pennacchi di fuoco e spruzzi di lava alti probabilmente 150 metri. Secondo gli esperti coinvolti ciò significa che la lava scorre molto velocemente dal cratere. Il Paese nordico è in massima allerta da settimane, dopo che la zona dell'eruzione è entrata in una fase di intensa attività sismica che ha anche imposto ordini di evacuazione a partire dall’11 novembre. Nei giorni scorsi erano state evacuate quasi 4.000 persone dalla cittadina di pescatori di Grindavik mentre un nuovo ordine di evacuazione ha riguardato anche la comunità di Sundhnuka.
La spettacolare eruzione in tv
Le immagini spettacolari pubblicate a ciclo continuo dalle tv islandesi mostrano l'eruzione del vulcano a circa 3 chilometri dalla cittadina di Grindavik con getti di lava arancione incandescente sparati da squarci nel terreno, circondati da nuvole di fumo rosso. L'emissione di anidride solforosa dalla fessura vulcanica sulla penisola islandese di Reykjanes che si é aperta con l'eruzione cominciata ieri sera, è circa dieci volte superiore a quella delle eruzioni registrate negli ultimi due anni, dicono i vulcanologi islandesi citati dai quotidiani nazionali.
Resta aperto l’aeroporto di Rejkyavik
Nonostante i timori che l'emissione di fumo e detriti in quota potesse creare problemi all'attività aerea civile, come era successo negli anni scorsi in seguito all'eruzione di un altro vulcano, l'aeroporto internazionale di Rejkyavik è rimasto aperto. Il ministro degli Esteri Bjarni Benediktsson ha chiarito che in Islanda i collegamenti aerei in partenza e in arrivo sono confermati e che restano aperti anche i "corridoi internazionali" dei voli. Tutte le strade attorno a Grindavik sono chiuse e lo resteranno nei prossimi giorni, hanno fatto sapere le forze dell'ordine precisando che la popolazione, allo stato, non corre pericoli.
Le autorità: “State lontani dalla zona, non è un’eruzione turistica”
"Speriamo per il meglio, ma è chiaro che si tratta di un'eruzione considerevole”, ha scritto su Facebook il primo ministro Katrin Jakobsdottir, citata dall'agenzia Afp. Il capo della polizia ha dichiarato che nella zona dell'eruzione, già evacuata da giorni, nessuno è in pericolo. “Ora aspettiamo di vedere cosa hanno in serbo le forze della natura”, ha scritto su X il presidente Gudni Thorlacius Johannesson. Vidir Reynisson, capo del dipartimento della Protezione civile, ha esortato la popolazione a stare lontana dalla zona, dichiarando a una televisione locale: “Questa non è un'eruzione turistica”.
Fessura di 4 chilometri da cui esce il magma
L’eruzione vulcanica ha cominciato a stabilizzarsi dopo qualche ora dall’inizio dell’attività effusiva. "La potenza dell'eruzione iniziata qualche ora fa sta diminuendo - si legge in una nota dell’Imo, l’Istituto meteorologico islandese - Questo non è un'indicazione sulla durata dell'eruzione, ma piuttosto sulla sua stabilizzazione". Una tendenza simile si era osservata in occasione di precedenti eruzioni nella penisola di Reykjanes, già 4 negli ultimi 3 anni. La fessura attraverso la quale esce il magma è lunga 4 chilometri, ha precisato l'Imo, mentre la velocità della colata lavica è compresa tra 100 e 200 metri cubi al secondo, in notevole aumento rispetto alle precedenti eruzioni avvenute nella penisola.
Il geologo: “Eruzione il doppio più grande della precedente”
Magnús Tumi GuÐmundsson, geologo, che questa mattina ha sorvolato i luoghi dell'eruzione, dopo altri sorvoli durante la notte, afferma che è normale che l'entità dell'eruzione sia diminuita dopo le prime ore di attività: “Ma c'è ancora molta attività eruttiva e la lava è molto attiva, la frattura che si è aperta é lunga quattro chilometri. Solo per fare un confronto – ha detto il geologo - forse è il doppio di quello che si è verificato durante l'ultima eruzione di Litla Hrút, e nel corso di sette ore”. Sono 33 i sistemi vulcanici attivi in Islanda; il nuovo ciclo di eruzioni nella penisola a sud della capitale potrebbe durare "decine di anni", secondo i vulcanologi.
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