Mercoledì 20 Novembre 2024
PATRIZIA TOSSI
Esteri

Eruzione vulcano Islanda, rischio esplosione in mare. Mille terremoti in 12 ore, a Grindavík evacuati anche gli animali

É allerta arancione, 30mila persone temono il blackout. Perché Fagradalsfjall fa paura: dai voli bloccati ai 15 km di magma nel sottosuolo. Le autorità: “La zona è considerata pericolosa ed è chiusa”.

Reykjavík, 13 novembre 2023 – Mille terremoti in 12 ore: il vulcano Fagradalsfjall potrebbe esplodere da un momento all’altro. La situazione sta cambiando rapidamente sulla penisola islandese di Reykjanes, dove le autorità hanno evacuato 4mila abitanti e il bestiame degli allevamenti, compresi tutti i cavalli nell'area a nord di Austurver.

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La città di Grindavík è blindata: il centro abitato è vuoto e le strade di accesso sono state chiuse. “La polizia sta presidiando le postazioni di blocco e continuerà a garantire la sicurezza nell’area. La zona è considerata pericolosa ed è chiusa”, fanno sapere dalla Protezione civile dell’Islanda.

Ma perché il vulcano fa paura? Non è la prima volta che Fagradalsfjall erutta: è già successo nel a marzo 2021, agosto 2022 e tra luglio e agosto 2023. Questa volta però, i segnali sono preoccupanti: ecco perché.

Il vulcano Fagradalsfjall in Islanda
Il vulcano Fagradalsfjall in Islanda

Perché Fagradalsfjall fa paura

“Dalla mezzanotte del 12 novembre, all'interno della diga sono stati registrati circa 1.000 terremoti, tutti di magnitudo inferiore a M3.0”, spiegano dall’Istituto meteorologico islandese. La città di Grindavík, che si trova a 40 km dalla capitale Reykjavík, ha un porto sul mare ed è sede di un'importante centrale geotemica, la cui diga è anche famosa per le caldissime acque del famoso resort Blue Lagoon.

I modelli mostrano un’intrusione di magma lunga 15 km, situata appena a nord-ovest di Grindavík. “Le misurazioni Gps delle ultime 24 ore mostrano che la deformazione associata all'intrusione della diga formatasi venerdì 10 novembre è rallentata. Questo può essere un'indicazione che il magma si sta avvicinando alla superficie”.

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Radar dell’Agenzia spaziale: ecco le immagini

I satelliti radar della costellazione Cosmo-SkyMed sono puntati sul vulcano islandese. Le immagini radar sono elaborate per formare interferogrammi che mostrano la deformazione del suolo associata ai terremoti e all'attività vulcanica dell'area. Un tunnel di magma in formazione potrebbe raggiungere la cittadina Grindavi'k. Gli interferogrammi mostrano un ampio campo deformativo correlato a un aumento di magma iniziato nel pomeriggio del 10 novembre all'interno del sistema vulcanico Reykjanes-Svartsengi.

L'elaborazione ha consentito la modellazione delle dimensioni del tunnel di magma, permettendo di stabilire una lunghezza media di 15 km, una profondità massima inferiore a 1 km sotto la superficie e una variazione di volume di circa 70 milioni di metri cubi.

Le immagini radar del vulcano registrate dalla costellazione Cosmo-SkyMed
Le immagini radar del vulcano registrate dalla costellazione Cosmo-SkyMed

Rischio blackout per 30mila abitanti

Il magma sta spingendo sotto la diga dell'impianto geotermico di Svartsengi, il principale fornitore di elettricità e di acqua ai 30mila residenti della penisola di Reykjanes. In caso di esplosione, l'impianto potrebbe andare in tilt e causare l’interruzione di elettricità e acqua potabile in tutta la penisola a sud ovest dell’Islanda.

Eruzione: ecco quando

“Dai modelli geofisici dell'intrusione della diga, si stima che il magma si stia propagando lentamente verso l'alto, con il magma che si ritiene si trovi a 800 metri sotto la superficie. La probabilità di un'eruzione vulcanica è alta – spiegano dall’agenzia islandese di Safe Travel – un'eruzione potrebbe essere possibile in pochi giorni. La posizione esatta di un possibile sito di eruzione è sconosciuta ma, in base all'estensione della diga, il magma potrebbe fuoriuscire dal suo versante meridionale, appena fuori Grindavík. Anche la probabilità di un'eruzione sottomarina è aumentata, quindi è necessario prepararsi alla possibilità di attività esplosiva”.

Cosa succede se esplode in mare

Attualmente la lava nel sottosuolo sta spingendo verso l’alto e si trova a soli 800 metri sotto il livello del mare. L’area del vulcano presenta giù diverse fessurazioni da cui è uscita la lava nelle precedenti eruzione. Questa volta, però, si teme che l’eruzione potrebbe avvenire in mare: in questo caso potrebbe crearsi una grande nuvola di fumo che creerebbe problemi anche alla circolazione aerea. “Non lo possiamo escludere, perché la faglia finisce in mare", ha detto Vidir Reynisson, capo dell'Agenzia per la Protezione Civile islandese.

Voli bloccati in Europa? 

Il vulcano si trova vicino all'Aeroporto Internazionale di Keflavik, distante circa 23 km. In caso di esplosione in mare, la zona potrebbe essere invasa da una nube di cenere e spingere le autorità a chiudere lo spazio aereo.

Era già successo nel 2010 con l’eruzione del vulcano Eyjafjallajoekull, un vulcano nel sud dell'isola, che provocò la cancellazione di circa 100mila voli, provocando disagi a 10 milioni di viaggiatori. L'Europa rimase bloccata per giorni.

Emergenza arancione: è lockdown

“La fase di emergenza è caratterizzata da un evento già iniziato e che potrebbe comportare danni a persone, proprietà o all'ambiente. In questa fase vengono adottate misure immediate per garantire la sicurezza, salvare vite umane e prevenire vittime”, spiegano dal siti nazionale Safe Travel.

Grindavík è stata completamente svuotata. “Il capo della polizia di Suðurnes ha deciso di consentire agli abitanti di accedere a parte dell'area solo per recuperare oggetti di vitale importanza, animali domestici e bestiame. L'operazione sarà organizzata e controllata dalla polizia. È in corso un'operazione speciale per prelevare tutti i cavalli nell'area a nord di Austurver”, spiegano dalle autorità islandesi.

Blue Lagoon chiuso ai turisti

“Abbiamo preso la decisione di chiudere temporaneamente le nostre operazioni per una settimana, dal 9 novembre alle 7 del mattino fino al 16 novembre. Continueremo a monitorare da vicino la situazione, dando priorità alla sicurezza e al benessere”, spiegano dal resort che si trova sulla diga dell'impianto geotermico di Svartsengi, il principale fornitore di elettricità e di acqua ai 30mila residenti della penisola di Reykjanes.

Webcam: il vulcano in tempo reale