Roma, 11 giugno 2022 - Ursula von der Leyen in visita a Kiev per la seconda volta. Al centro del nuovo incontro con il presidente Volodymyr Zelensky c'è la candidatura dell'Ucraina all'Unione europea. "Kiev era già sul giusto binario prima della guerra, ha una democrazia parlamentare solida, ha un'amministrazione funzionante - ha dichiarato oggi la presidente della Commissione europea -. Vediamo un Paese ad alta digitalizzazione. È un Paese che ha già accordi commerciali e di associazione. Ci sono ancora riforme da fare sul campo della corruzione e in campo amministrazione per attrarre gli investitori". Zelensky, dal canto suo, ha sottolineato come come il suo Paese "attende un responso positivo" dall'Ue. "Ci aspettiamo al prossimo vertice Ue una decisione storica - ha aggiunto -. Questo è un momento decisivo non solo per l'Ucraina ma per tutto il continente europeo: la Russia vuole dividere e indebolire l'Ue. L'Europa è il suo obiettivo".
"Sono commossa e impressionata dalla resilienza del popolo ucraino. Continuano le battaglie cruente nel sud e nell'est ma è impressionante notare come gli ucraini difendano il loro paese", ha dichiarato ancora von der Leyen, mentre Zelensky ha chiesto "sanzioni contro tutte le compagnie russe che in qualche modo sostengono la guerra".
Von der Leyen non ha preannunciato la sua missione per motivi di sicurezza. Venerdì è previsto il parere della Commissione Ue sulla concessione dello status di candidato Ue all'Ucraina. Lunedì ci sarà una prima riunione dei Commissari sul dossier. Poi, venerdì il collegio dei Commissari deciderà se dar luce verde o meno alla candidatura di Kiev. La decisione finale spetterà al Consiglio europeo, probabilmente già al vertice di fine giugno.
Ci sono diversi aspetti positivi sull'Ucraina che la Commissione nella sua valutazione terrà presente. Innanzitutto il buon funzionamento dell'amministrazione centrale e di quelle locali dell'Ucraina, nonostante il fortissimo stress della guerra. Anche la valutazione sullo stato della società civile, da parte di Palazzo Berlaymont, è sostanzialmente positiva mentre, da parti di Bruxelles, viene giudicato sorprendente il grado di digitalizzazione del Paese. Da un punto di vista economico - ma anche sotto molti altri aspetti - la valutazione dell'esecutivo Ue non poteva non basarsi sullo stato pre-bellico e, in ogni caso, l'impressione è che non sia negativa visto anche l'enorme potenziale dell'export agricolo del Paese. Il sì della Commissione, se sarà confermato venerdì, sarà solo un primo passo.
Tra gli Stati membri, a quanto si apprende, restano divergenze sulla concessione della candidatura Ue a Kiev. Nella categoria degli scettici ancora sono ben individuabili Svezia, Danimarca, Olanda e Portogallo mentre Germania e Austria oscillano tra scetticismo e indecisione. I Paesi dell'Europa dell'Est, Polonia in testa, sono tutti a favore così come anche l'Italia e, sebbene in apparenza con minore entusiasmo, anche Spagna e Grecia. La Francia, finora, non si è mostrata favorevole. Ma a Bruxelles, sulla posizione che prenderà Emmanuel Macron in vista del vertice europeo, c'è estrema prudenza anche perché la Francia, fino a fine giugno, detiene la presidenza del semestre europeo. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen non farà alcun annuncio nel corso della sua visita di oggi a Kiev. Il suo obiettivo è che l'Ue arrivi ad una decisione che tenga assieme tutti e 27 Paesi membri e non scontenti Kiev.