Bruxelles, 16 settembre 2020 - "Tutti gli Stati dell'Unione devono avere salari minimi. Con il premier Conte organizzeremo un vertice globale sulla sanità in Italia". Sono due dei temi toccati dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen, nel corso del suo primo discorso sullo stato dell'Unione. All'Eurocamera di Bruxelles la presidente è ripartita dall'argomento della pandemia di Coronavirus e del futuro dell'Europa con l'approvazione del Recovery fund: "Gli europei voglio uscire dalla fragilità e dall'incertezza del mondo del Coronavirus - ha detto von der Leyen -. Sono pronti per un cambiamento e sono pronti ad andare avanti".
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Sanità, vertice globale in Italia
"Col presidente del consiglio Giuseppe Conte e la presidenza italiana del G20 organizzeremo un vertice globale sulla sanità, in Italia, per dimostrare che l'Europa c'è per proteggere - ha sottolineato von der Leyen - Dobbiamo costruire un'unione della sanità. Il popolo europeo sta ancora soffrendo, è un periodo di ansia, sono preoccupati di come sbarcare il lunario, la pandemia e l'incertezza non sono ancora superati e la ripresa è ancora in fase iniziale, nostra priorità è superare questa fase".
Salari minimi per tutti
"Tutti nell'Unione devono avere i salari minimi. Funzionano ed è giunto il momento che il lavoro ripaghi. Per troppe persone il lavoro non paga. La commissione avanzerà una proposta su una normativa per sostenere gli stati membri e istituire un quadro sui salari minimi".
Recovery fund: le strategie
"Dobbiamo cambiare il modo in cui trattiamo la natura. È per questo che il 37% di Next Generation EU (Recovery Fund) sarà speso per i nostri obiettivi del Green deal. Sappiamo che è necessario il cambiamento e sappiamo che è possibile. Il Green deal è il nostro piano per realizzare questa trasformazione. Non c'è mai stato un momento migliore per investire nell'industria tecnologica europea. Il 20% di Next Generation Eu (Recovery Fund) sarà investito sul digitale.
Vaccino: no a nazionalismi
"Non basta trovare un vaccino, dobbiamo garantire che i cittadini di tutto il mondo vi abbiano accesso. Il nazionalismo dei vaccino mette a rischio le vite, solo la cooperazione può salvare le vite".