Kiev, 30 maggio 2024 – E’ la regione di Kharkiv l’epicentro della guerra in Ucraina. Il fronte più caldo da giorni è Volchansk dove gli eserciti si confrontano senza sosta. Il servizio stampa della brigata ucraina Lyut e fa sapere che "la città è “in fiamme” e la battaglia “non si ferma neanche un minuto”. I russi “vogliono prendere il controllo di Volchansk, ma incontrano una forte resistenza da parte delle forze di difesa. I nemici cercano di insediarsi nelle case, ma i soldati del reggimento d'assalto Tsunami della brigata Lyut della Guardia nazionale ucraina stanno respingendo il nemico e scacciando gli invasori casa per casa”. Allegato al messaggio un video che raccoglie le immagini dal fronte.
Al momento le forze ucraine sembrano tenere. Scrive oggi il comandante in capo delle forze armate ucraine Alexander Syrsky su Facebook: "Il nemico continua a rafforzare il raggruppamento delle sue truppe in direzione dell'attacco principale di Strelech-Liptsy e nella regione di Volchansk, trasferendo reggimenti e brigate aggiuntivi. Tuttavia, queste forze ora non sono sufficienti per un'offensiva su vasta scala e per una svolta nella nostra difesa”. Non è chiaro quanto lo stallo possa durare. Secondo l’intelligence britannica Mosca avrebbe schierato a Volchansk anche ex soldati del gruppo Wagner, finora destinate all’Africa (Afrika Korps): mercenari esperti che hanno combattuto in Siria Libia, Burkina Faso e Niger.
Nel frattempo l’assalto ordinato da Putin due settimane fa all’oblast che si trova al nord est dell’Ucraina, va avanti anche nei cieli. Nella notte esplosioni sono state segnalate nel capoluogo Kharkiv. Sono passati solo pochi giorni dal brutale attacco al centro commerciale che ha fatto 10 morti tra i civili. “Vogliamo creare una zona di sicurezza” sono state le parole utilizzate dal presidente russo, che di fatto celano un’offensiva in piena regola. Il fronte si è di fatto spostato vicino al confine con la Russia (vedi la mappa sotto), uno dei motivo che spinge ora alcuni Stati europei ad accordare a Kiev la possibilità di usare armi occidentali per colpire obiettivi al di là della frontiera.
Diceva due giorni fa il segretario della Nato, Stoltenberg: “I combattimenti più pesanti si stanno svolgendo nella regione di Kharkiv, vicino al confine russo-ucraino. Quella è in realtà la prima linea, quindi ovviamente sarà molto duro e difficile per gli ucraini difendersi, se non riescono a colpire obiettivi militari proprio dall'altra parte del confine. Potrebbe trattarsi di artiglieria, potrebbero essere aeroporti utilizzati per attaccare l'Ucraina: se l'Ucraina non riesce a colpire quegli obiettivi militari, ovviamente sarebbe molto più difficile per loro difendersi”.