Mercoledì 26 Febbraio 2025
COSIMO ROSSI
Esteri

Il voto in Germania visto dai Popolari: "Meloni al posto del Pse? È già nella maggioranza Ue"

Reho: "Non nascerà a Bruxelles un centrodestra all’italiana. La vera spina nel fianco per la premier saranno i trumpiani e la destra radicale".

Roma, 26 febbraio 2025 – Dottor Federico Ottavio Reho, coordinatore della ricerca del Wilfried Martens Centre for European Studies, il pensatoio del Ppe, che cosa dicono alla Ue e all’Italia di Giorgia Meloni le elezioni tedesche?

"Ci lasciamo alle spalle un governo di centrosinistra poco attivo a livello europeo e non eccellente per l’Italia. Un governo senza una bussola chiara, che ha affrontato tematiche come l’ambiente in maniera eccessivamente ideologica, a danno della prima manifattura europea e di riflesso di quella italiana. E Scholz ha avuto problemi anche nel rapporto mai ottimale con Macron, che ha provocato un inceppo dell’asse franco-tedesco".

Visto dai Popolari: "Meloni al posto del Pse?. È già nella maggioranza Ue"
Friedrich Merz, leader Cdu (Ansa)

A fronte dell’avanzata di AfD, i socialisti toccano il minimo di sempre, ma anche la Cdu non brilla. Deve preoccupare?

"Il risultato presenta senza dubbio delle ombre. Non sarà facile la Grosse Koalition e Merz dovrà scendere a compromessi coi socialisti dell’Spd, che dopo la sconfitta subita andranno al governo riluttanti, temendo di donare altro sangue, come accadde quasi sempre nei governi con Merkel. L’altra grande ombra è un partito nazionalista di destra oltre il 20% che sarà la principale opposizione, anche se non l’unica: è infatti un bene che ci sia anche un’opposizione a sinistra di Linke e Verdi".

La Linke ha catalizzato il voto contro AfD quasi più della performance non travolgente della Cdu...

"La vittoria della Cdu è chiara, ma effettivamente non è stato un trionfo. È andata peggio di quanto ci si aspettasse fino a qualche mese fa. Ci sono stati alcuni attentati di matrice islamista, che hanno spostato voti verso destra. Emorragia bloccata dal fatto che Merz ha assunto posizioni più dure, a costo anche di fraintendimenti, come quello sul progetto di legge che era disponibile a votare con AfD. Un segnale agli elettori che la Cdu era credibile in materia di controllo delle frontiere".

In Europa si può presagire un centrodestra coi Conservatori di Meloni al posto dei socialisti in declino?

"Lo ritengo improbabile. Il Parlamento europeo funziona a maggioranze ampie e i Conservatori sono ormai inclusi in tutte le istanze, cosa che di fatto sposta gli equilibri a destra. Vero è che, se prima la maggioranza era di centro con trazione a sinistra, adesso la trazione è più a destra grazie all’inclusione di Ecr. C’è una maggioranza alternativa di destra che il Ppe può usare come leva negoziale per spostare il baricentro a destra, come già accaduto ad esempio sulla nomina di Raffaele Fitto. Ma una maggioranza sul modello italiano anche a Bruxelles risulta difficile per la preclusione dei Popolari nei confronti dei Patrioti e a maggior ragione di AfD".

Meloni si è accredita con la fermezza pro Ucraina e si tiene in posizione intermedia tra Ppe e destre e tra Ue e Usa. La vittoria di Trump e l’avanzata dei Patrioti insidiano questo ruolo?

"La diarchia coi polacchi per ora regge nel gruppo Ecr, che può svolgere un ruolo di cerniera rispetto ai Patrioti. Certo, c’è la grande novità del fattore Trump: che spinge per rompere questi equilibri e confondere la destra moderata con quella radicale. Se questo schema guadagnasse terreno sarebbe un problema per Meloni, che vedrebbe il suo spazio politico autonomo ridursi. L’insidia principale per lei viene proprio dai trumpiani e alcuni loro interlocutori europei, come Orban".

L’Europa intanto esce annichilita dalla guerra russo-ucraina...

"Certamente attraversa un momento drammatico. È davanti a un bivio: l’implosione o il salto di qualità verso una forma strutturata di difesa comune e anche politica, magari emettendo debito comune per la difesa. Io sono ottimista. Il Re è nudo e si comincia a capire di dover prendere sul serio la difesa e la sicurezza in un quadro sovranazionale".