Roma, 20 luglio 2024 – Dopo i timori per l'aviaria dell'infettivologo Bassetti e la malattia di Newcastle, di cui è stato segnalato un focolaio in Brasile, arriva un un "alert epidemiologico" sulla febbre Oropouche, l'infezione virale trasmessa da moscerini e zanzare di cui recentemente sono stati registrati 4 casi anche in Italia. A lanciare l'allerta è la Pan American Health Organization (Paho), l'ufficio per le Americhe dell'Oms, che segnala due possibili casi di trasmissione del virus da madre a feto durante la gravidanza, con effetti negativi. In entrambi i casi la donna ha perso il bambino, anche se non è ancora confermato che la causa sia l'infezione.
L’alert Oms
Proprio sulla trasmissibilità del virus Oropouche da mamma a bebè nel pancione, ovvero sul contagio 'verticale' in gravidanza vuol far luce chiarezza l'Organizzazione Panamericana della sanità (Paho), che ha lanciato l'allarme a seguito di alcuni casi su cui si sta indagando in Brasile: una donna incinta contagiata alla 30esima settimana ha perso il bimbo e l'altra ha avuto aborto spontaneo, mentre altri 4 neonati sono nati con microcefalia. Proprio per questo l'agenzia Onu ha emesso l'alert epidemiologico, per informare i suoi Stati membri degli approfondimenti in corso e richiedere "una sorveglianza rafforzata per monitorare il potenziale verificarsi di eventi simili in altri Paesi" dove c'è una circolazione del virus Orov e altri arbovirus.
Il contagio da mamma a feto
Nel primo caso una donna incinta, residente nel Pernambuco, Stato del Brasile, che ha presentato sintomi di Oropouche durante la 30esima settimana di gravidanza. Dopo la conferma di laboratorio dell'infezione da virus Orov, è stata successivamente segnalata la morte del feto. I test hanno confermato l'infezione, ma anche l'esposizione a dengue e chikungunya. I test successivi hanno confermato la presenza del virus negli organi del feto e nel cordone ombelicale. La seconda donna ha avuto un aborto spontaneo, ha infatti perso il bambino all'ottava settimana di gravidanza, circa tre settimane dopo un'infezione da virus Oropouche. Non è stato possibile eseguire test sul feto. Le autorità sanitarie brasiliane hanno inoltre comunicato all'Oms di aver riscontrato la positività a Oropouche (ma non ad altri virus) in 4 bambini nati con microcefalia, una malformazione neurologica nella quale la circonferenza del cranio è più piccola del normale. Questa malformazione è stata associata in passato all'infezione da virus Zika in gravidanza.
"La possibile trasmissione verticale e le conseguenze nel feto sono ancora oggetto di studio", afferma la Paho nell'alert diramato. "Tuttavia, queste informazioni vengono condivise con gli Stati membri per renderli consapevoli della situazione e allo stesso tempo chiedere loro di prestare attenzione al verificarsi di eventi simili nei loro territori".
Come si trasmette all’uomo
Il patogeno appartenente alla famiglia dei Peribunyaviridae si trasmette all'uomo principalmente attraverso la puntura di un moscerino, oltre che della zanzara Culex. È stato rilevato per la prima volta a Trinidad e Tobago nel 1955 e, da allora, sono state documentate epidemie sporadiche in diversi Paesi delle Americhe, tra cui Brasile, Ecuador, Guyana francese, Panama e Perù.
Aumento dei casi, 4 in Italia
Recentemente si è osservato un aumento dei casi nella regione. Al 16 luglio scorso, 7.688 casi di Oropouche sono stati riportati in Sud America: 6.976 in Brasile, 313 in Bolivia, 287 in Perù, 74 a Cuba, 38 in Colombia. L'identificazione di una sospetta trasmissione del virus da madre a figlio è avvenuta proprio in questo contesto di aumento dei casi segnalati. Nei giorni scorsi la Paho ha pubblicato anche linee guida per assistere i Paesi nell'individuazione e nella sorveglianza dell'Oropouche e di possibili casi di infezione da madre a figlio, malformazioni congenite o morte fetale. Si lavora, informa l'agenzia, a stretto contatto con i Paesi in cui sono stati confermati casi per condividere conoscenze ed esperienze. Anche l'Italia quest'anno ha registrato 4 casi di febbre Oropouche, tutti di importazione (viaggiatori rientrati da Paesi proprio di quest'area in cui circola il virus).
I sintomi
I sintomi della malattia comprendono l'improvvisa comparsa di febbre, mal di testa, rigidità articolare, dolori e, in alcuni casi, fotofobia, nausea e vomito persistente che possono durare dai 5 ai 7 giorni. Sebbene la forma grave sia rara, può evolvere in meningite asettica. Il recupero completo può richiedere diverse settimane.
Come prevenire il virus
L'invito della Paho alle autorità sanitarie nazionali della regione è quello di "attuare azioni di prevenzione e controllo dei vettori", tra cui il rafforzamento della sorveglianza entomologica, la riduzione delle popolazioni di zanzare e altri insetti vettori del virus e iniziative di educazione della popolazione, in particolare delle donne incinte, sulle misure di protezione personale per prevenire i morsi di questi insetti. Si parla di proteggere le case con zanzariere a maglia fine su porte e finestre; indossare indumenti che coprano braccia e gambe, soprattutto nelle case dove sono presenti malati; applicare repellenti specifici; e usare zanzariere attorno ai letti o dove riposano le persone.