Venerdì 30 Agosto 2024

Virus Mpox (vaiolo delle scimmie), a Malta confermato il primo caso dell’anno

Il ministero ha lanciato un appello alla popolazione per la “riduzione del rischio di trasmissione di Mpox”, al primo punto viene indicata la “pratica del sesso protetto

La Valletta, 30 agosto 2024 – Il vaiolo delle scimmie – virus Mpox- è stato individuato a Malta per la prima volta quest’anno. Le autorità sanitarie maltesi hanno confermato che “sono in corso le analisi della variante” per accertare se si tratta di quella che ha fatto scattare l’allerta epidemiologica internazionale dell’Oms.

Virus Mpox, primo caso dell’anno a Malta

Il paziente, che ha contratto sessualmente il virus all’estero, è “clinicamente stabile e non necessita di ricovero”. Un portavoce del ministero della Salute ha riferito che il paziente è stato messo in isolamento ed è stato avviato il tracciamento dei suoi contatti per prevenire la diffusione del contagio.

Vaiolo delle scimmie (virus Mpox): Malta segnala il primo caso dell'anno
Vaiolo delle scimmie (virus Mpox): Malta segnala il primo caso dell'anno

Appello alla popolazione per il “sesso protetto”

Il ministero ha poi lanciato un appello alla popolazione per la “riduzione del rischio di trasmissione di Mpox” che al primo punto indica la “pratica di sesso protetto e franco confronto col partner sulla salute sessuale”, poi raccomanda di “evitare contatti con persone con sintomi di Mpox come febbre, eruzioni cutanee e linfonodi ingrossati” oltre alle raccomandazioni per il lavaggio accurato e frequente delle mani.

Un primo caso di Mpox venne rilevato a Malta nel maggio 2022 su un paziente rientrato da un viaggio e nel giro di 4 mesi furono 31 le positività rilevate (quinta in Ue per densità in rapporto alla popolazione).

Vaccini per l’Africa

Ma il vero serbatoio del virus è l’Africa. Nelle prossime settimane, l’Organizzazione mondiale della sanità consegnerà ai Paesi africani altri 30.000 test per la diagnosi del vaiolo delle scimmie. Ma per far fronte all’epidemia, dichiarata emergenza sanitaria internazionale, “è urgente ampliare l’accesso ai servizi diagnostici”, rileva l’Oms, che chiede ai produttori di questi dispositivi di presentare una manifestazione di interesse per l’Emergency Use Listing, una procedura di emergenza per accelerare l’iter di consegna.

“I test di laboratorio sono essenziali per identificare le catene di trasmissione, rilevare i casi in anticipo e prevenire un’ulteriore diffusione del virus”, scrive l’organizzazione. 

Dal 2022 l’Oms ha consegnato, nel mondo, circa 150.000 test diagnostici in vitro per l’Mpox, di cui oltre un quarto è andato ai paesi della regione africana. Ma con ben 1.000 casi sospetti segnalati solo nella Repubblica Democratica del Congo questa settimana, la domanda è in aumento. Nel Paese, epicentro della nuova epidemia, da maggio 2024, sei laboratori aggiuntivi sono stati attrezzati per diagnosticare l’Mpox.