Lunedì 6 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Non c’è un nuovo virus in Cina: cos’è l’Hmpv e quali sono i sintomi

Epidemia di infezioni respiratorie in Cina, di gran lunga il più diffuso è il virus influenzale. Ma cresce il tasso di Metapneumovirus umano negli under 14. Di cosa si tratta

Analisi di laboratorio in Cina nel periodo della pandemia Covid (Epa/Ansa)

Analisi di laboratorio in Cina nel periodo della pandemia Covid (Epa/Ansa)

Roma, 4 gennaio 2025 – Partiamo da un dato certo: al momento non c’è nessuno nuovo minaccioso virus che circola in Cina, a dispetto di un certo allarme che serpeggia sui social qui in Occidente, soprattutto negli Stati Uniti. 

Da dove arriva allora questa preoccupazione? Proviamo a tracciare il quadro.  Alcune testate asiatiche recentemente hanno riportato genericamente  di un’ “esplosione” di pazienti con infezioni respiratorie in Cina mentre sulle piattaforme social rimbalzano foto di ospedali intasati, non verificabili, che a molti hanno ricordato i primi tempi della pandemia di Sars-Cov2.  Non c’è alcuna conferma ufficiale che la Cina abbia proclamato uno stato di emergenza, come scritto da qualcuno. E’ vero – lo affermava l’agenzia Reuters il 27 dicembre – che il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie ha dichiarato di lavorare a un sistema per monitorare “polmoniti di origine sconosciuta”. Non sono queste però che affollano gli ospedali. 

L’epidemia di influenza, crescono i casi di Hmpv

Secondo Newsweek, i rapporti ufficiali del Centro cinese per il controllo e la prevenzione della malattia riferiti alla penultima settimana di dicembre indicano che i tassi di molteplici patologie simil influenzali sono in aumento in Cina. "Questi dati suggeriscono che l’influenza sta guidando l’epidemia, con il 30,2% dei test risultati positivi – un aumento del 6,2 rispetto alla settimana precedente – e il 17,7% delle persone ricoverate in ospedale con una grave malattia respiratoria risultata positiva”.  

L’attenzione dei media sembra però concentrarsi su un virus meno noto all’opinione pubblica, il Metapneumovirus umano (HMPV), che avrebbe raggiunto tassi di diffusione superiori ad altri virus più noti come rinovirus, adenovirus e lo stesso Sars-Cov2 responsabile del Covid-19. Si parla del “6,2% di positività dei test effettuali e del 5,2% dei ricoveri per malattie respiratori”. Ken Biao, che guida il China Cdc, stando a quanto riportano varie fonti tra cui Reuters – ha affermato che il tasso di infezioni da Hmpv sta crescendo nei pazienti sotto i 14 anni, soprattutto nelle province settentrionali del Paese. Un esperto di malattie infettive di un ospedale di Shanghai – sempre citato da Reuters – ha messo in guardia dall’uso cieco di farmaci antivirali per combattere il metapneumovirus umano, per il quale non esiste un vaccino ma i cui sintomi, nella gran parte dei casi, non vanno oltre a quelli di un raffreddore

Cos’è il Metapneumovirus: i sintomi

Ma che cos’è l’Hmpv, da non confondere naturalmente con l’Hpv né tantomeno con l’Hiv, tutt’altra cosa. L’acronimo sta per Human MetaPneumoVirus. Si tratta di un virus simile al più noto virus sinciziale (Rsv), con sintomatologia sovrapponibile. Secondo il manuale Msd bronchioliti e polmoniti sono i sintomi più riconoscibili di queste infezioni, tipicamente stagionali. 

L’infezione attacca le vie respiratorie superiori inducendo anche febbre, ma può anche progredire nelle vie inferiori causando tosse, dispnea, respiro sibilante. L’apnea può essere un sintomo iniziale dell’infezione nei neonati. 

Negli adulti sani solitamente le manifestazioni sono leggere e si limitano a un raffreddore, sono invece  più severe nei bambini piccoli, particolarmente nei neonati, negli immunodepressi o pazienti con patologie a carico del sistema cardiocircolatorio.