Roma, 1 novembre 2024 – Poche ore prima che la Dana seminasse morte e distruzione a Valencia, in Spagna, il presidente della Generalitat Valenciana, Carlos Mazon, rassicurava i cittadini. Lo incastra un video, cancellato dagli account social ma ripescato dai giornali spagnoli.
Non c’è davvero possibilità di equivoco, ecco le sue parole. “Secondo le previsioni, il temporale si sta spostando, questo fa sperare che verso le 18 diminuirà la sua intensità su tutto il territorio”.
Mazon proseguiva facendo notare che non si registravano danni e nemmeno l’allerta idrologica. Ma come è possibile questa sintesi? Se lo chiede un paese intero, piegato e in piena emergenza. Mentre, a metà pomeriggio, c’è già un’altra allerta rossa che riguarda questa volta Huelva, in Andalusia.
Mazon è tornato a parlare oggi per chiedere ai volontari di “tornare alle loro case” perché occupando le strade ostacolano l’arrivo dei soccorsi. Mazon, al termine della riunione del Centro di Controllo delle Emergenze (Cecopi) e alla presenza del ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, ha chiesto ai cittadini che si recano nelle zone colpite di “tornare alle loro case” perché “le strade di cui hanno bisogno le squadre di soccorso rischiano di essere bloccate”.
Ha spiegato che verranno istituiti centri di accoglienza dei volontari per organizzare coloro che sono già in strada, ma chiede che non arrivino più persone. Il presidente valenciano ha spiegato che gli “obiettivi fondamentali” in questo momento sono aprire canali di accesso per lo spostamento dei veicoli e il salvataggio delle vittime e anche sfruttare questi canali per l’approvvigionamento di acqua, cibo e beni di prima necessità.