Sabato 21 Dicembre 2024
GIOVANNI PANETTIERE
Esteri

Vescovo rinuncia a essere cardinale: l’ombra della pedofilia e della corruzione

Paskalis Bruno Syukur, indonesiano 62enne, era stato scelto per entrare nel Sacro collegio. Ma ha fatto un passo indietro e papa Francesco ha accettato la decisione. La Sala stampa vaticana: “Il presule desidera crescere ancora nella vita sacerdotale”

Paskalis Bruno Syukur, 62 anni, avrebbe dovuto essere creato cardinale l'8 dicembre prossimo

Paskalis Bruno Syukur, 62 anni, avrebbe dovuto essere creato cardinale l'8 dicembre prossimo

Roma, 23 ottobre 2024 – Ci sarebbe una vicenda d’insabbiamento di abusi sessuali sui minori dietro il passo indietro del vescovo indonesiano che ha deciso di rinunciare alla berretta cardinalizia. Il caso è quello del 62enne vescovo di Bogor, Paskalis Bruno Syukur, che ha motivato la sua richiesta di non essere creato cardinale nel prossimo Concistoro, l’8 dicembre prossimo, con il “desiderio di crescere ancora nella vita sacerdotale, nel servizio alla Chiesa e al popolo di Dio“, come si leggeva in un fumoso comunicato emesso dalla Santa Sede. La sua decisione è stata accolta dal Papa. Stando alla ricostruzione del magazine indonesiano Tempo, sul caso, però, avrebbe quantomeno influito una serie di abusi sessuali che avrebbero avuto luogo nella diocesi di Bogor.

Oltre ad una vicenda di molestie ai danni di un chierichetto nella chiesa di St. Herculanus a Depok, West Java, reso noto lo scorso giugno, si sospetta che un fatto simile sia avvenuto anche alla Kancana Bejana Rohani Foster Home, una casa famiglia nella stessa località. A breve potrebbero emergere casi compromettenti d’insabbiamento ad alti livelli, nonostante il vescovo Syukur per la verità abbia sempre affermato che “gli abusi devono essere affrontati apertamente”. Da qui la repentina mossa del Papa che nel 2019, attraverso il motu proprio Vos estis lux mundi, ha comminato la rimozione dei vescovi rei di negligenza in relazione a delitti sessuali sui minori.

La vicenda del vescovo indonesiano ricalcherebbe così quella del belga Lucas Van Looy, salesiano over 80, che rinunciò alla berretta rossa prima della cerimonia ufficiale. Tuttavia ben informati sostengono che a determinare la marcia indietro di monsignor Syukur vi sarebbe non tanto un caso di pedofilia (insabbiato) quanto piuttosto un episodio di corruzione. E non si esclude che comunque le due accuse possano andare di pari passo. Ad ogni modo la Sala stampa non aggiunge dettagli al suo comunicato di lunedì scorso.

Al netto dei rumors, quel che è certo è che l’8 dicembre scenderanno così a 21 i vescovi e i preti che saranno creati cardinali nel decimo concistoro ordinario dell’era Bergoglio. Sullo sfondo resta comunque la problematicità del modus operandi impiegato dal Papa che cerca sempre di promuovere vescovi più marginali, sulla spinta della sua proverbiale attenzione alle periferie, col rischio tuttavia che, proprio dalla fine del mondo a lui caro, si addensino nubi sinistre sui suoi inattesi prescelti. Per la soddisfazione dei suoi detrattori, sempre solerti nel contestargli impulsività e scarso discernimento, nonostante i suoi accorati e continui appelli a riguardo.