Domenica 4 Agosto 2024
GIOVANNI ROSSI
Esteri

Venezuela nel caos. Maxi protesta anti-Maduro. Meloni e leader Ue: preoccupati

Migliaia in piazza per contestare l’esito del voto, contromanifestazione chavista. L’Italia e altri paesi dell’Europa: serve trasparenza, Caracas pubblichi i registri.

Manifestazioni. Contro manifestazioni governative. Arresti di centinaia di oppositori (anche di passaporto o di origine italiana) e di 14 giornalisti (se stranieri, già espulsi come gli inviati del Tg1). Si aggrava lo stallo elettorale in Venezuela, dopo le presidenziali vinte da Nicolas Maduro con il 51,2% di preferenze. Risultato contestato – per brogli sistematici "con prove schiaccianti", secondo il segretario di Stato americano Antony Blinken – dal leader dell’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia, già riconosciuto legittimo presidente da Argentina, Uruguay, Costa Rica, Ecuador, Perù, Panama e Stati Uniti. Per il rappresentante del Venezuela all’Onu, Samuel Moncada, Blinken avrebbe addirittura autorizzato Urrutia all’"autoproclamazione".

Ieri si è registrata anche la presa di posizione dei più importanti stati della Ue. Su iniziativa di Giorgia Meloni e di Emmanuel Macron i leader di Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Polonia hanno infatti chiesto alle autorità venezuelane di "pubblicare tempestivamente tutti i registri di voto per garantire piena trasparenza e integrità del processo elettorale". Nella dichiarazione si esprime forte preoccupazione per quantro sta accadendo.

Il Venezuela è un Paese chiave nello scacchiere dell’America Latina, per i suoi giacimenti petroliferi in mano a un governo populista di sinistra tramutatosi, anche a giudizio di molte ong, in dittatura camuffata, caratterizzata da un altissimo grado di corruzione e dalla repressione del dissenso. L’opposizione venezuelana rivendica il successo pieno di Gonzalez Urrutia con il 67% delle preferenze contro il 30% di Maduro, sulla base dei conteggi elaborati in proprio sull’81,7% del voto complessivo. Brasile, Colombia e Messico invocano "la diffusione dei dati per seggio e la verifica imparziale dei risultati". È competente la Corte Suprema che però chiede al Comitato elettorale solo "fogli di conteggio dei seggi a livello nazionale" e il "foglio di conteggio finale". Si prospetta così una farsa, come denunciato ieri dai venezuelani d’Italia scesi in piazza a Roma, Milano, Firenze e altre città.

L’arresto di Roland Carreño, coordinatore di Voluntad popular, dopo essere già finito in carcere dal 2020 al 2023 con l’accusa di "terrorismo e cospirazione", genera allarme diffuso in un paese spaccato in due. Aurora, moglie di Freddy Superlano, altro volto di Voluntad Popular, implora sui social una prova che il marito scomparso sia ancora vivo. Arrestato anche l’attivista Danny Leòn (Vente Venezuela), iperteso e malato. Maduro schiera droni e agenti anti proteste in tutte le città e accusa Elon Musk e gli Stati Uniti di complotto fascista: intende resistere. Secondo l’Ucraina, anche con l’aiuto di mercenari russi ex Brigata Wagner. Ma la gente scende in piazza lo stesso e organizza cacerolazos per la democrazia. "Non siamo mai stati così forti", arringa la folla María Corina Machado, la leader dell’opposizione.