Lunedì 9 Settembre 2024

Venezuela, il candidato dell’opposizione alle presidenziali si rifugia in Spagna. “La sua vita era in pericolo”

Madrid concederà asilo politico a Edmundo Gonzalez Urrutia, 75 anni, su cui pendeva un mandato di arresto dopo la denuncia di brogli alle ultime elezioni perse contro Maduro

Edmundo Gonzalez Urrutia, 75 anni, si è candidato alle presidenziali del Venezuela contro Nicolas Maduro (Ansa)

Edmundo Gonzalez Urrutia, 75 anni, si è candidato alle presidenziali del Venezuela contro Nicolas Maduro (Ansa)

Madrid, 8 settembre 2024 – La Spagna concederà asilo politico Edmundo Gonzalez Urrutia, il candidato dell'opposizione alle ultime presidenziali in Venezuela. La leader dell'opposizione María Corina Machado  ha dichiarato che Urrutia è dovuto fuggire perché "la sua vita era in pericolo".

Il politico sudamericano è già giunto nella penisola iberica, secondo quanto annunciato dal ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, in un messaggio sui suoi profili social. Il capo della diplomazia iberica ha spiegato che Urrutia ha chiesto il diritto di asilo, che "naturalmente", ha sottolineato, "il governo spagnolo elaborerà e concederà". Il 75enne politico, che si era rifugiato nell'ambasciata spagnola a Caracas, ha lasciato la capitale venezuelana in compagnia della moglie Mercedes. 

González Urrutia ha denunciato brogli nelle elezioni del 28 luglio, che hanno attribuito una contestata vittoria al presidente uscente, Nicolas Maduro, con il 52% dei voti, senza fornire alcuna prova. L'opposizione sostiene che González Urrutia abbia ottenuto più del 60% dei voti, con prove raccolte su un sito web che ha digitalizzato i registri di conteggio raccolti dai testimoni nei seggi elettorali.

Il 'chavismo' al potere sostiene invece che si tratta di materiale fraudolento e pieno di incongruenze.

Su González pendeva un mandato di arresto per diversi reati, tra cui "incitamento alla disobbedienza" e "cospirazione", legati alle proteste avvenute dopo le elezioni. L'ex candidato alla presidenza è stato chiamato a testimoniare tre volte, senza comparire in nessuna di esse ma, come detto, rifugiandosi nell'ambasciata spagnola.

"Le crescenti minacce, convocazioni, mandati di arresto e persino i tentativi di ricatto e la coercizione a cui è stato sottoposto dimostrano che il regime non ha scrupoli né limiti nella sua ossessione di metterlo a tacere e di cercare di sottometterlo – ha scritto l'ex deputata libera Machado su X – . Edmundo combatterà da fuori a fianco della nostra diaspora e io continuerò a farlo qui, al vostro fianco".