Lunedì 3 Febbraio 2025
GIOVANNI SERAFINI
Esteri

Parigi, i macellai: "Proteggeteci dai raid dei vegani"

Francia, raffica di atti vandalici. I negozianti hanno paura e scrivono al ministro. Clima d'odio, vetrine infrante e imbrattate di sangue finto

Atti vandalici di stampo vegano ai danni di ristoranti e macellerie

Parigi, 26 giugno 2018 - Finirà che i macellai dovranno andare in giro con la scorta. Si sentono gravemente minacciati, almeno in Francia. Affermano di aver paura quando alla sera tirano giù la saracinesca e si avviano verso casa. Non si azzardano più a decantare la costata dell’Aubrac e la salsiccia di Strasburgo, una volta esposte in vetrina con orgoglio e adesso quasi nascoste dietro il banco. Troppi nemici in giro. Troppi vegani e vegetariani in agguato. Troppo odio verso di loro. Così, presa carta e penna, hanno scritto una bella lettera al ministro degli interni Gérard Collomb: «Contiamo sull’aiuto del governo affinché cessino subito le violenze fisiche, verbali e morali di cui siamo oggetto. Siamo stanchi di minacce e intimidazioni. Vogliamo la protezione della polizia». Firmata da Jean-François Guilhard, presidente della CFBCT (Confederazione francese dei macellai e salumieri), la missiva è approdata a Matignon senza suscitare commenti ironici, tutt’altro: la bistecca è sacra Oltralpe, almeno quanto il Roquefort e il Bordeaux.

Il ministro Collomb, notorio carnivoro, si è affrettato a rispondere che il problema verrà studiato e una soluzione verrà trovata. Non c’è da scherzare: alla Confederazione CFBCT aderiscono 18 mila bouchers e charcutiers, che non solo votano ma sono tutti armati di coltellacci, trincianti, seghe e mannaie ... Spiega Guilhard: «Negli ultimi mesi il clima si è degradato. Nell’aprile scorso sette macellerie di Lilla sono state vandalizzate e cosparse di sangue finto. I vandali hanno spaccato le vetrine e imbrattato i muri». Martine Aubry, sindaco di Lilla, ha annunciato che il municipio si costituirà parte civile. Un episodio ancora peggiore è accaduto a Trèbes, sud-ovest della Francia: fra le quattro vittime uccise in un supermercato dal terrorista Radouane Lakdim figurava un uomo di 50 anni, Christian Medves, che gestiva il banco della macelleria. Commento su Facebook di una militante vegana: «Un assassino ucciso da un terrorista, ben gli sta. Non ho nessuna compassione per lui, anzi. Trovo che c’è una giustizia al mondo!». La donna è stata condannata a sette mesi di carcere per apologia del terrorismo: «Una pena troppo lieve. Fin dove arriverà questa scalata di violenza? Quale sarà la prossima tappa?», protesta il responsabile della CFBCT.

Bisogna riconoscere che è un periodo nero per i macellai di Francia: al problema della ‘desertificazione commerciale’ provocata dall’assedio dei supermercati, si aggiunge adesso la guerra dichiarata dai vegani. «Si tratta di una tribù fortemente in crescita, prevalentemente di sesso femminile, età media fra i 25 e i 34 anni. Vanno in giro con zainetti con su scritto ‘Veggie’, organizzano manifestazioni esibendo cartelli raccapriccianti con immagini di animali squartati e agonizzanti, versano sangue sui marciapiedi, fanno sit-in con bende nere sugli occhi in segno di lutto... Per noi sta diventando un incubo», riassume Guilhard. Una vitaccia. E pensare che ancora una decina di anni fa il macellaio non solo poteva vivere tranquillo, ma godeva anche - in certi casi - di un considerevole sex-appeal, come documenta la scrittrice Alina Reyes nel suo romanzo Le boucher...