Giovedì 18 Luglio 2024

Vance conquista Milwaukee: “L’America si è alzata con Trump, uniti vinceremo”

É stato un trionfo il discorso di investitura alla Convention Repubblicana. “Accetto la nomination”, ha detto il senatore dell'Ohio, candidato vicepresidente insieme al tycoon

Milwaukee, 18 luglio 2024 – “Tutta l'America si è alzata con Trump dopo gli spari. Accetto la nomination: uniti vinceremo”. È stato un trionfo il discorso di investitura del senatore dell'Ohio J. D. Vance, 39 anni, scelto da Donald Trump come vicepresidente in caso di vittoria. Con la platea dalla sua parte, Vance ha conquistato la Convention Repubblicana di Milwaukee, nel Wisconsin.

Il senatore dell' Ohio JD Vance con la moglie Usha Vance dopo il discorso alla Convention Repubblicana di Milwaukee
Il senatore dell' Ohio JD Vance con la moglie Usha Vance dopo il discorso alla Convention Repubblicana di Milwaukee

“Basta prenderci cura di Wall Street, è finita, ci impegniamo per i lavoratori”, ha detto tra gli applausi del pubblico. Messaggi chiari agli elettori: un avvertimento alla Cina sulla guerra dei dazi, uno ai migranti – da accogliere, ma "alle nostre condizioni" – e la promessa di “difendere le paghe dei lavoratori americani” e di favorire la produzione interna, “nel segno dell'America First”.

Non è mancato l’affondo contro Joe Biden, l’avversario indebolito ai sondaggi, accusandolo di aver reso l'America “più debole e più povera”. E poi la linea anti-immigrazione che nel 2017 aveva portato Trump alla Casa Bianca. “L'importazione di manodopera straniera è finita. Lotteremo per i cittadini americani, per il loro lavoro e per i loro salari”.

“Non dimenticherò da dove vengo”

“Alla gente di Middletown e a tutte le comunità dimenticate del Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, Ohio e di ogni angolo della nostra nazione dico: non dimenticherò mai da dove vengo”. Il senatore simbolo del sogno americano ha chiuso così il suo intervento alla convention Gop, rivolgendosi a quegli stati cruciali del Midwest e della Rust Belt – la cintura industriale del Paese determinante per la vittoria – che ritiene di rappresentare e che spera di portare in dote al tycoon.

Vance e l’American Dream

Vance ha parlato di sé come esempio dell'American Dream, capace di risorgere da una famiglia di operai, nella Rust Belt americana, con un padre andato via di casa e una madre alcolizzata, lui affidato ai nonni eppure determinato a studiare, lavorare e affermarsi prima come imprenditore e poi in politica. È proprio quello su cui punta Trump, che alla fine ha fatto prevalere il proprio istinto e dato fiducia a un uomo che rappresenta il sogno americano: se Trump è il miliardario cresciuto in una famiglia ricca, Vance è l’uomo della rivincita, partito dal basso che si è fatto strada con coraggio e determinazione.

USA REPUBLICAN NATIONAL CONVENTION
USA REPUBLICAN NATIONAL CONVENTION

Il senatore ha ricordato la dipendenza della madre, "sobria da dieci anni", scatenando l'entusiasmo dei sostenitori, che hanno invocato il nome della donna, al grido di "J. D.'s mom", apparsa molto emozionata. Alla fine quello che sembrato il vero messaggio politico che dovrà fare la differenza il 5 novembre, giorno delle elezioni americane, è stato l'appello a "tutte le comunità dimenticate" dell'Ohio e d'America, dal Michigan al Wisconsin alla Pennsylvania. "Non dimenticherò mai – ha aggiunto – da dove vengo".

Chi è D.J. Vance: perché potrebbe farcela

Vance ce l'ha fatta partendo da zero. Il suo modo di parlare asciutto, semplice, lo metterà in sintonia con quell'America rurale che spesso si sente dimenticata da Washington, e che potrà risultare decisiva soprattutto negli Stati chiave dove si gioca la vera partita con i Democratici, alle prese con il declino di Joe Biden, adesso anche colpito dal Covid, e contestato dai suoi stessi compagni di partito.La vittoria, come sempre, si deciderà negli Stati della Rust Belt, la cintura industriale del Paese, quella della classe operaia, dal Wisconsin al Michigan, dall'Ohio alla Pennsylvania.

Vance è convinto di poter conquistare quell'elettorato duro e consegnare a Trump il secondo mandato alla Casa Bianca. Poi da quel momento, come promesso dal palco, partirà la “nuova traiettoria americana” fatta di protezionismo e di guerra ai “prodotti del mercato globale”, di dazi ai beni stranieri per favorire la produzione interna. È una ricetta anticipata alla vigilia con un'intervista a Bloomberg da Trump, e sulla quale molti economisti vedono un rischio nella contrazione della domanda e nell'aggravio di costi per la classe media.

Standing ovation finale

Ma il messaggio dell'America First resta potente, più forte delle critiche degli esperti. E l'ovazione finale per Vance lo ha confermato: alla base Repubblicana questa idea di America più dura con l'Europa e più chiusa sul mercato, piace. Così come il ritorno a un Paese da Anni Cinquanta, che il senatore ha evocato paragonando il suo Paese ideale a una vecchia foto in bianco e nero in cui al centro c'è una famiglia tradizionale. Se è ciò che vuole davvero la maggioranza degli americani lo cominceremo a capire nelle prossime settimane, con i primi sondaggi che misureranno l'impatto della coppia Trump-Vance.