Il bilancio delle vittime che arriva a 205 persone. La ricerca dei dispersi sempre più complicata mentre la tempesta continua a causare forti piogge nella Comunidad e nell’Andalusia occidentale. Le strade e le ferrovie da ricostruire e 360mila cittadini senza acqua potabile. E i sottopassaggi diventano trappole mortali. L’alluvione causata dalla Dana fa vivere alla Spagna il terzo giorno di emergenza mentre la polemica sugli alert in ritardo rischia di travolgere il Generalitat Valenciana di Carlos Mazón.
Senza acqua potabile
Trecentosessantaseimila abitanti di una ventina di Comuni sono senza acqua potabile, mentre 50mila sono ancora al buio. Sono 2mila i soldati mandati dal governo centrale per assistere i territori. Intanto il premier Sànchez su X chiede ai cittadini di essere prudenti e di seguire le informazioni delle autorità, mentre incontra i responsabili dell’Aemet, il servizio meteo. Un segnale mandato al leader del Partito popolare Alberto Núñez Feijóo, che aveva accusato i responsabili dell’agenzia di aver avvisato in ritardo del pericolo. Nel frattempo carovane di cittadini vanno a portare a piedi aiuti agli alluvionati e l’allerta rossa per il maltempo si sposta nella provincia di Huelva, per poi finire derubricata ad arancione.
Il sottopassaggio e gli sciacalli
Nell’alluvione muore anche l’ex giocatore del Valencia, José Castillejo, 28 anni, mentre la partita del Valencia con il Real Madrid viene rinviata, così come il MotoGp. Nel pomeriggio i vigili del fuoco fanno sapere che in un sottopassaggio lungo la strada che va da Alfafar a Benutoser hanno trovato “30 o 40 auto con diverse vittime al loro interno”. La polizia arresta una cinquantina di persone accusate di sciacallaggio. Mazón invece chiede ai volontari di “tornare nelle loro case” perché “le strade di cui hanno bisogno le squadre di soccorso rischiano di essere bloccate”. La sindaca di Chiva, Amparo Fort, fa sapere che nel suo Comune “intere case sono andate distrutte, non sappiamo se ci fossero persone all’interno o meno”.
Le strade e le ferrovie
Tra i morti anche un bimbo di 4 anni del piccolissimo paesino di Sot de Chera. Il padre risulta ancora disperso dopo esser rimasto travolto nel crollo di parte della loro casa, al momento del passaggio di un torrente in piena esondato. Il ministro dei Trasporti e della Mobilità sostenibile spagnolo Oscar Puente fa sapere che 80 chilometri di rete stradale sono stati danneggiati e l’autostrada A7 è ancora interrotta. Interrotta anche la linea della Tav, per il cui ripristino “ci vorranno due o tre settimane”, mentre per le 3 delle 5 linee ferroviarie regionali distrutte sarà necessario attendere mesi. E 124 anziani di una casa di riposo di Sedavì, vicino a Valencia, sono stati salvati dalle infermiere mentre l’acqua saliva di due metri in pochi minuti. “Sono tutti vivi”, hanno raccontato con sollievo le dieci lavoratrici al quotidiano El Periódico. “Alcuni hanno delle ferite da curare, altri hanno poi trascorso la notte senza ossigeno, ma non si è perso nessuno”, hanno aggiunto. Decine di migranti si sono messi invece a cucinare per la popolazione locale nelle strade di Picanya, uno dei centri più colpiti.
La polemica sugli alert
Intanto la Generalitat e il suo presidente sono sulla graticola per l’alert in ritardo: il primo è stato mandato martedì alle 20, quando ormai in molti erano rimasti intrappolati. E i giornali spagnoli pubblicano un video che ritrae Mazón mentre dice che il temporale si sta spostando “senza danni materiali e allerte idrogeologiche”. Messo sui suoi social, è stato successivamente cancellato.